di Federica Marengo martedì 3 giugno 2025

-Si è svolto ieri , a Istanbul, presso il Palazzo Ciragan, il secondo round dei negoziati tra la delegazione di Kiev, guidata dal ministro della Difesa Umerov, e la delegazione di Mosca, guidata dal consigliere del Presidente Putin, Medinsky.
La delegazione russa ha quindi presentato alla delegazione ucraina il suo memorandum di pace, come stabilito nel primo round dei colloqui, tenutosi il 16 maggio scorso.
Il memorandum prevede una serie di condizioni per cui, secondo la Russia, si possa giungere al cessate il fuoco e alla pace: 1) Mosca ha chiesto che Kiev ritiri le truppe dalle 4 regioni “parzialmente occupate” : Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhya e Kherson o che proceda alla smobilitazione delle sue forze; 2) la fine degli aiuti militari stranieri; 3) nessuna presenza di truppe straniere sul territorio ucraino; 4)la revoca della legge marziale ed, entro 100 giorni da quest’ultima, la convocazione di elezioni.
Quanto alla soluzione politica del conflitto, Mosca ha posto come condizioni a Kiev: 1) il riconoscimento internazionale dell’appartenenza alla Russia delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhya e Kherson, più la Crimea, annessa nel 2014; 2) la neutralità dell’Ucraina, che rinuncerebbe così all’adesione alla Nato; 3) il divieto di attività militari dell’Ucraina in altri Stati e 4)l’imposizione di limiti precisi alle forze armate ucraine.
Il ministro della Difesa ucraino, Umerov , invece, dichiarando che Kiev studierà il memorandum nelle prossime settimane e darà una risposta, ha rilanciato il cessate il fuoco di 30 giorni e l’incontro al vertice tra il Presidente Zelensky, il Presidente Putin e il Presidente Trump, nel periodo dal 20 al 30 giugno, che, su proposta del Presidente turco Erdogan, potrebbe tenersi in Turchia.
A tal proposito, Mosca ha ribadito che un vertice tra il Presidente Putin e il Presidente Zelensky potrà tenersi solo dopo il raggiungimento di un accordo nelle trattative tra le delegazioni.
Nel corso del secondo round di colloqui, però, un accordo tra Kiev e Mosca è stato raggiunto su un nuovo scambio di prigionieri: circa seimila per parte dei militari caduti, i militari gravemente feriti e malati e gli under 25. Inoltre, Mosca ha aperto a una tregua di 2 o 3 giorni in alcuni settori del fronte per permettere il recupero dei corpi dei caduti.
Il Presidente Zelensky, che da Vilnius in Lituania, dove ha partecipato la vertice dei Paesi del fianco est della Nato, ha fatto sapere di essere stato invitato dal segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Rutte, al vertice Nato dell’Aja , in programma per il 24 e il 25 giugno, è tornato a chiedere agli USA e all’Ue nuove sanzioni a Mosca per costringerla a porre fine ai combattimenti.
Secondo la Casa Bianca, il Presidente USA Trump sarebbe disponibile a partecipare al vertice tra i Presidenti Zelensky e Putin, qualora i due leader fossero pronti a mettersi insieme al tavolo.
Il portavoce del Cremlino Peskov, tornando in queste ore sui colloqui a Istanbul, ha dichiarato che un incontro trilaterale tra i Presidenti Putin, Zelensky e Trump è improbabile; che Mosca è in attesa di una risposta da parte di Kiev alla sua bozza di memorandum di pace, che il consigliere e capodelegazione Medinsky, ha voluto rendere nota dopo averla presentata alla delegazione ucraina ; che la questione dei negoziati per risolvere la guerra russo-ucraina è molto complessa e i lavori sono in corso e che sono stati raggiunti degli accordi importanti, che saranno attuati.
Inoltre, Peskov ha aggiunto che le dichiarazioni del Presidente Zelensky dopo il secondo round di colloqui a Istanbul sono state “imbarazzanti e inopportune, non in linea con lo spirito negoziale”.
Intanto, mentre il capo ufficio presidenziale ucraino Yermak si sarebbe recato negli USA, il segretario di Stato USA Rubio ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ,nel quale hanno discusso i risultati dei colloqui tra le delegazioni di Ucraina e Russia a Istanbul.
Da Bruxelles, la portavoce della Commissione Ue, Hipper , nel corso della consueta conferenza stampa, in merito al memorandum di pace presentato da Mosca a Istanbul, ha dichiarato: “Le richieste della Russia per la pace evidenziano il rifiuto di negoziare la pace in buona fede. L’elenco delle richieste mostra la continua aggressività nei confronti dell’Ucraina. La Russia si aspetta inoltre dall’Ucraina concessioni immediate che non rispettano l’integrità territoriale e la sovranità del Paese e non rappresentano un contributo significativo ai colloqui di pace”.
La portavoce della Commissione Ue, Pinho, invece, rispondendo a una domanda della stampa in merito alle prossime sanzioni USA, riferendosi alla proposta del senatore repubblicano USA Graham, ha detto che la proposta americana, che potrebbe prevedere dazi al 500% per tutti i Paesi che importano ancora energia dalla Russia, tra cui rientrano ancora diversi Paesi europei, potrebbero prevedere delle esenzioni a seconda che i Paesi siano disposti o meno ad aiutare l’Ucraina.
La commissaria Ue all’Allargamento Marta Kos , invece, in audizione alla Commissione Esteri del Parlamento Europeo, riguardo l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea ha dichiarato: “L’adesione all’UE per l’Ucraina è una garanzia di sicurezza. Dobbiamo trasformarla in realtà. Dobbiamo procedere per mantenere lo slancio delle riforme in Ucraina, per aiutare i nostri Stati membri ad affrontare le loro preoccupazioni e, in ultima analisi, per rispondere alla nostra maggiore sfida alla sicurezza dalla fine della Seconda guerra mondiale. Allo stesso tempo – ha aggiunto – stiamo assistendo a progressi concreti nelle riforme attraverso il piano per l’Ucraina. Sono stati raggiunti 36 indicatori di riforma, con sforzi continui in materia di riforma giudiziaria, lotta alla corruzione, energia, liberalizzazione del mercato, governance aziendale e clima imprenditoriale. Queste riforme, realizzate nelle condizioni più difficili, non sono astratte: sostengono direttamente l’adesione dell’Ucraina all’Ue e la avvicinano all’Unione in tutti i sensi, dal punto di vista politico, giuridico ed economico”.
La Presidente del Parlamento Ue, Metsola,a Copenaghen per incontrare la Premier Frederiksen, in vista della presidenza di turno Ue della Danimarca , che inizierà il 1°luglio, in conferenza stampa congiunta, riguardo al difesa e la sicurezza dell’Ue, ha detto: “L’Europa deve prendere in mano la responsabilità della propria sicurezza. Il tempo dell’esternalizzazione geopolitica è finito. Dobbiamo assumerci la responsabilità della nostra sicurezza. La sicurezza dell’Europa coincide con la sicurezza dell’Ucraina. La Danimarca ha compreso questa sfida e sarà perfettamente posizionata per far progredire l’Europa”.
In Italia, invece, la Presidente del Consiglio Meloni ha incontrato nel pomeriggio di oggi a Palazzo Chigi l’omologo slovacco Fico con il quale , come si legge nel comunicato stampa congiunto,ha parlato di cooperazione bilaterale nei settori quali: l’automazione, le tecnologie innovative, le infrastrutture dei trasporti, l’energia rinnovabile e l’energia nucleare di nuova generazione, la difesa, la gestione dei flussi migratori e il contrasto alla migrazione irregolare , le priorità dell’agenda UE, la competitività Ue e il Quadro Finanziario Pluriennale.
La Premier Meloni e il Premier Fico hanno anche parlato della guerra in Medio Oriente e della guerra in Ucraina, riguardo cui hanno affermato il sostegno a una pace giusta e duratura in Ucraina e il loro impegno per la ricostruzione del Paese in vista della Ukraine Recovery Conference che l’Italia ospiterà a luglio.
A seguire, la Presidente Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi il Presidente francese Macron, con cui pure ha parlato dei principali dossier dell’agenda Ue e internazionali.
Nel frattempo, sul fronte dei combattimenti, sono proseguiti gli attacchi russi sull’Ucraina. Nelle ultime ore, le forze di Mosca hanno colpito Cernihiv , Sumy, nel nord del Paese, dove hanno causato un morto e diversi feriti e dove hanno conquistato Andreevka; Kharkiv, dove sono state uccise 2 persone e 3 sono state ferite.
Il ministero della Difesa russo, invece, ha reso noto che droni ucraini hanno colpito le infrastrutture nell’area di Lugansk.
Le autorità filorusse di Zaporizhzhya e Kherson hanno fatto sapere che almeno 700.000 persone sono rimaste senza corrente elettrica oggi, a seguito di una serie di attacchi ucraini con droni e bombardamenti di artiglieria e ,che la situazione presso la locale centrale nucleare è molto difficile.
Infine, i servizi di sicurezza ucraini hanno colpito per la terza volta dall’inizio della guerra il ponte di Crimea con esplosivi sottomarini.
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