di Federica Marengo sabato 24 maggio 2025

-Proseguono dalla scorsa notte gli attacchi russi con droni e missili sull’Ucraina. Colpite dalle forze di Mosca, le regioni di Kiev, Donetsk, Sumy, Kharkiv, Kherson, Odessa, Dnipro e Zaporizhzhia, causando la morte di almeno 13 persone in totale e il ferimento di altre 56.
Inoltre, il ministero della Difesa russo ha rivendicato la conquista di tre località: Stupochki e Odradne, nella regione di Donetsk e Loknia, nella regione di Sumy.
Tuttavia, sia da parte ucraina che da parte russa è arrivata la conferma di un nuovo scambio di prigionieri per parte, circa 307, dei 1000 stabiliti durante il primo round di colloqui tra le delegazioni di Kiev e Mosca a Istanbul, svoltosi il 16 maggio.
Il Presidente ucraino Zelensky, quindi, non intravedendo da Mosca alcun segno di una volontà di dare luogo a una tregua e alla pace, e alla luce dei continui raid aerei russi, in un post social, è tornato a chiedere agli alleati USA e Ue di esercitare pressione sulla Russia attraverso le sanzioni: “Attualmente a Kiev si stanno neutralizzando parti di missili e droni russi. Le operazioni di soccorso e i servizi di emergenza sono in corso nei luoghi in cui sono stati colpiti i missili e sono caduti i detriti, ovunque sia necessario. Nella notte si sono verificati numerosi incendi ed esplosioni in città. Edifici residenziali, automobili e aziende sono stati nuovamente danneggiati. Purtroppo ci sono alcuni feriti. Una notte difficile per tutta l’Ucraina: 250 droni d’attacco, la maggior parte dei quali erano Shahed iraniani, e 14 missili balistici. Sono state colpite le regioni di Odesa, Vinnytsia, Sumy, Kharkiv, Donetsk, Kiev e Dnipro. I civili sono stati colpiti ovunque. Ci sono vittime. Le mie condoglianze alle famiglie e agli amici. A ogni bombardamento, il mondo si convince che Mosca è la causa del prolungamento della guerra. L’Ucraina ha proposto più volte un cessate il fuoco, sia totale che in cielo. Tutto questo è stato ignorato. Ovviamente, dobbiamo fare molta più pressione sulla Russia per ottenere risultati e avviare una vera diplomazia. Siamo in attesa di sanzioni da parte degli Stati Uniti, dell’Europa e di tutti i nostri partner. Solo ulteriori sanzioni contro settori chiave dell’economia russa costringeranno Mosca a cessare il fuoco. Sono grato a tutti coloro che ci hanno aiutato e sostenuto”.
A tal riguardo, secondo quanto riportato dalla testata USA Bloomberg: “L’Unione Europea sta valutando la possibilità di escludere più di 20 banche da SWIFT, il sistema internazionale di pagamenti, nonché di abbassare il tetto dei prezzi del petrolio russo e di mettere al bando i gasdotti Nord Stream, nell’ambito di un nuovo pacchetto di sanzioni che mira ad aumentare la pressione su Mosca affinché ponga fine alla sua guerra contro l’Ucraina. La Commissione europea sta consultando gli Stati membri sui piani, secondo quanto riferito da persone a conoscenza della questione. Secondo queste persone, che hanno parlato a condizione di anonimato per discutere delle deliberazioni private, non è ancora stata presa una decisione sulla tempistica delle potenziali restrizioni. Le sanzioni dell’Ue richiedono il sostegno di tutti gli Stati membri e potrebbero cambiare prima di essere formalmente proposte e adottate. L’Ue sta inoltre valutando ulteriori divieti di transazione per circa due dozzine di banche e circa 2,5 miliardi di euro (2,84 miliardi di dollari) di nuove restrizioni commerciali, nel tentativo di limitare ulteriormente le entrate della Russia e la sua capacità di mettere le mani sulla tecnologia necessaria per produrre armi. Come parte del pacchetto in discussione, il braccio esecutivo del blocco intende anche proporre di abbassare il tetto del prezzo del petrolio del Gruppo dei Sette a circa 45 dollari”.
Da Mosca, però, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Zakharova, intervistata da Zvezda, emittente del ministero della Difesa, ha smentito l’indisponibilità della Russia a negoziare e ha attaccato i leader Ue, dichiarando: “Lo scambio di prigionieri di guerra avviato dalla Russia ha messo fuori gioco tutte le argomentazioni occidentali secondo cui la Federazione Russa non vuole negoziare. Tutte le condizioni, tutti gli intrighi di Macron, Mertz, Starmer sono stati di fatto annullati da questa iniziativa russa. L’iniziativa con lo scambio di prigionieri nel formato “1000 per 1000” è stata quasi completamente attuata nel più breve tempo possibile. La strada che l’Ue segue nelle sue relazioni con la Russia, in continuità con l’ex amministrazione Usa guidata da Joe Biden, è un vicolo cieco”.
Intanto, mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov ha respinto la proposta di Ucraina, Ue e Usa di un negoziato tra le delegazioni di Kiev e Mosca in Vaticano, in quanto si tratta di due Paesi ortodossi, e si valutano come luoghi di mediazione anche la Turchia e la Svizzera, il ministro degli Esteri ucraino Sybiha, in un post social , ha sottolineato che Mosca non ha ancora inviato il suo memorandum per la pace, come stabilito nei colloqui di Istanbul: “È trascorsa una settimana dall’incontro di Istanbul e la Russia non ha ancora inviato il suo “memorandum di pace”. Invece, il suo esercito lancia droni e missili mortali contro i civili. Questa è la risposta della Russia agli sforzi di pace internazionali e una chiara prova che una maggiore pressione delle sanzioni su Mosca è necessaria per accelerare il processo di pace”.
In merito, il vicepresidente del Senato russo, Konstantin Kosachev, in un’intervista a Zvezda Tv, emittente del ministero della Difesa, ha dichiarato: “Tra pochi giorni, la Russia consegnerà all’Ucraina l’annunciata bozza del memorandum che contiene le condizioni di Mosca per giungere a un cessate il fuoco. I contenuti del documento, la cui stesura è nello stadio finale, molto difficilmente saranno resi pubblici in questa fase, in quanto si tratta di un processo negoziale difficilissimo e delicatissimo da molti punti di vista”.
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