di Federica Marengo mercoledì 12 marzo 2025

-Al termine dei colloqui che si sono tenuti ieri a Gedda, in Arabia Saudita, tra la delegazione USA, guidata dal Segretario di Stato Rubio e la delegazione ucraina, guidata dal capo di gabinetto del Presidente Zelensky, Yermak, “sotto la cortese ospitalità del principe ereditario Mohammed bin Salman”, Kiev ha accolto la proposta di Washington di una tregua della durata di 30 giorni tra Ucraina e Russia ,che può essere estesa di comune accordo tra le parti.
Nella dichiarazione congiunta, si legge infatti: “Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno compiuto passi importanti per ripristinare una pace duratura per l’Ucraina”, sottolineando che “I rappresentanti di entrambe le nazioni hanno elogiato il coraggio del popolo ucraino in difesa della propria nazione e hanno convenuto che ora è il momento di iniziare un processo verso una pace duratura”.
La delegazione ucraina, poi: “Ha ribadito la profonda gratitudine del popolo ucraino al presidente Trump, al Congresso degli Stati Uniti e al popolo degli Stati Uniti per aver reso possibile un progresso significativo verso la pace”, esprimendo la disponibilità ad accettare la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco immediato e provvisorio di trenta giorni, che può essere esteso di comune accordo tra le parti e che è soggetto all’accettazione e all’attuazione simultanea da parte della Federazione Russa”.
La delegazione degli USA, invece: “Comunicheranno alla Russia che la reciprocità russa è la chiave per raggiungere la pace” e, “In risposta alla disponibilità dimostrata da Kiev, annulleranno immediatamente la sospensione nella condivisione dell’intelligence e riprenderanno l’assistenza alla sicurezza all’Ucraina”.
Inoltre, le due delegazioni: “Hanno anche discusso l’importanza degli sforzi per il soccorso umanitario come parte del processo di pace, in particolare durante il cessate il fuoco, incluso lo scambio di prigionieri di guerra, il rilascio di detenuti civili e il ritorno dei bambini ucraini trasferiti forzatamente in Russia”, concordando “di nominare i loro team di negoziazione e di iniziare immediatamente i negoziati verso una pace duratura che garantisca la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina”.
Gli Stati Uniti si sono impegnati a “discutere queste proposte specifiche con i rappresentanti della Russia”, mentre l’Ucraina ha ribadito che “i partner europei saranno coinvolti nel processo di pace”.
Infine, quanto all’accordo tra Washington e Kiev sui minerali rari, nella dichiarazione congiunta si sottolinea che: “I Presidenti di entrambi i Paesi hanno concordato di concludere il prima possibile un accordo completo per lo sviluppo delle risorse minerarie critiche dell’Ucraina per espandere l’economia ucraina, compensare il costo dell’assistenza americana e garantire la prosperità e la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina”.
Il Segretario di Stato USA, Rubio, quindi, annunciando che nei prossimi giorni si avranno dei contatti con Mosca, ha dichiarato: “Ora la palla per la tregua in Ucraina è nel campo della Russia. “Sottoporremo loro l’offerta. Gli diremo che c’è questo sul tavolo. L’Ucraina è pronta a smettere di sparare e iniziare a parlare, e toccherà a loro dire di sì o di no. Spero che diranno di sì. Se lo faranno, credo che avremo fatto grandi progressi. Se diranno di no, allora purtroppo sapremo chi sia l’ostacolo alla pace qui”.
In merito all’accordo sulle terre rare, invece,il Segretario di Stato USA, Rubio ha detto: “Non lo definirei una garanzia di sicurezza, ma certamente, se gli Stati Uniti hanno un interesse economico acquisito che genera entrate per il nostro popolo e per il popolo ucraino, avremmo un interesse acquisito nel proteggerlo”.
Il Presidente degli USA Trump, secondo Bloomberg, ha affermato: “Ora dobbiamo parlare con la Russia, si spera che Putin sia d’accordo con il piano” di un mese di cessate il fuoco in Ucraina”, aggiungendo che inviterà di nuovo il Presidente ucraino Zelensky alla Casa Bianca.
Successivamente, secondo quanto riportato dalla Bbc, il Presidente Trump, a confronto con la stampa nello Studio Ovale, avrebbe affermato che se Mosca decidesse di continuare la guerra e di non accettare la tregua di 30 giorni, potrebbero esservi delle sanzioni che potrebbero rivelarsi “devastanti” per la Russia.
Quest’oggi, tornato a Kiev, il Presidente ucraino Zelensky , parlando dei colloqui di ieri a Gedda in un punto stampa, nel quale ha spiegato che i 30 giorni di cessate il fuoco servirebbero per definire le condizioni di un futuro accordo di pace, comprese le garanzie di sicurezza a Kiev da parte degli alleati, ha detto: “Nessuno di noi crede ai russi, ci siamo passati, ma non giocheremo con le narrazioni che non vogliamo che la guerra finisca. Sono molto serio ed è importante per me porre fine alla guerra, voglio che il presidente degli Stati Uniti capisca questo, che l’Europa, tutti siano in un’alleanza per costringere la Federazione Russa a porre fine alla guerra. Alla proposta Usa ,la mia reazione è stata: siamo pronti per un formato di tregua di 30 giorni nel formato che la parte americana ci ha offerto. Il cessate il fuoco potrebbe essere usato per raggiungere un accordo di pace più ampio. Non vogliamo stare alle condizioni della Russia, noi vogliamo che la guerra finisca e che gli Usa sappiano che siamo disposti a mettere fine alla guerra. Se Mosca rifiuterà la tregua, per quanto ne so, possiamo aspettarci misure forti. Non conosco i dettagli, ma stiamo parlando di azioni sanzionatorie e di rafforzamento dell’Ucraina. Tutto dipende dalla Russia gli Stati Uniti hanno agito, l’Ucraina ha chiarito la propria posizione. Ora la Russia deve rispondere”.
Poi, riguardo ai territori occupati da Mosca, Zelensky ha precisato: “Per quanto riguarda le linee rosse, io, come Presidente e gli ucraini come cittadini del mio Paese, non violeremo la mia Costituzione, ma difenderò la sovranità e la nostra indipendenza, proteggendo il nostro popolo e la nostra terra. Oggi stiamo combattendo per la nostra indipendenza. Pertanto, non riconosceremo alcun territorio occupato dalla Federazione Russa. Questo è un dato di fatto. Il nostro popolo ha combattuto per questo. I nostri eroi sono morti. Quanti feriti, quanti ne sono passati. Pertanto, nessuno se ne dimenticherà. Questa è la linea rossa più importante. Non permetteremo a nessuno di dimenticare questo crimine”.
Il capo di gabinetto del Presidente ucraino, Yermak, ha poi fatto sapere che la prossima settimana, fra il 17 e il 23 marzo, avranno inizio i negoziati tecnici sulla proposta di una tregua di 30 giorni nella guerra in Ucraina e condizionata all’assenso di Mosca, al centro dei quali vi sarà il tema delle garanzie di sicurezza per Kiev da discutere sia con gli USA che con l’Ue.
Da Mosca, che , secondo Reuters (che riporta fonti russe), chiederebbe che l’ accordo per porre fine alla guerra tenga conto dei progressi russi e risponda a delle garanzie , il portavoce del Cremlino Peskov, nella consueta conferenza stampa, ha risposto a chi gli chiedeva se Mosca intendesse vincolare il possibile cessate il fuoco alla revoca delle sanzioni internazionali imposte per la guerra in Ucraina, di “non andare troppo avanti” , aggiungendo: “Rubio e Waltz hanno detto che ci avrebbero trasmesso informazioni dettagliate attraverso vari canali sull’essenza della conversazione avvenuta a Gedda. Prima dobbiamo ricevere queste informazioni”.
I vertici dell’Ue, la Presidente della Commissione Ue von der Leyen e il Presidente del Consiglio Ue Costa, in un post social, hanno così commentato il sì di Kiev alla tregua temporanea proposta dagli USA: “Accogliamo con favore le notizie giunte oggi da Gedda sui colloqui tra Stati Uniti e Ucraina, tra cui la proposta di un accordo di cessate il fuoco e la ripresa della condivisione dei servizi di intelligence e dell’assistenza alla sicurezza da parte degli Stati Uniti. Si tratta di uno sviluppo positivo che può rappresentare un passo avanti verso una pace globale, giusta e duratura per l’Ucraina. La palla è ora nel campo della Russia. L’Ue è pronta a svolgere appieno il suo ruolo, insieme ai suoi partner, nei prossimi negoziati di pace”.
Proprio a proposito di Ue, stamane, si è svolto presso l’Europarlamento a Strasburgo la votazione sulla risoluzione nella quale è stato ribadito il sostegno europeo all’Ucraina ,criticando fermamente la politica dell’amministrazione USA “di rappacificarsi con la Russia” e chiedendo di “aumentare in modo significativo il sostegno militare a Kiev”, approvata con 442 voti a favore, 98 contrari e 126 astenuti. La suddetta risoluzione, inoltre, invita Mosca ad accettare il cessate il fuoco, ricordando che “solo se l’aggressore vi aderisce ,esso può essere uno “strumento efficace di sospensione delle ostilità” e accoglie con favore la dichiarazione congiunta dell’Ucraina e degli Usa a Gedda, e la ripresa dell’assistenza militare e della condivisione di intelligence degli Usa con Kiev.
Il Parlamento Ue ha poi approvato a maggioranza, con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti, su 668 votanti, la risoluzione sul Libro Bianco della difesa, contenente alcuni passaggi sul piano ReArmEu, presentato dalla Presidente della Commissione von der Leyen e basato sull’articolo 122 del Tfue che esclude l’Aula dall’iter.
Nello specifico, le delegazioni dei partiti italiani hanno così votato: la delegazione di FdI si è astenuta sulla risoluzione in sostegno dell’Ucraina, prendendo le distanze dal testo che, a detta degli eurodeputati e delle eurodeputate , non avrebbe preso in considerazione l’esito positivo dei colloqui di Gedda tra USA e Ucraina, finendo per “scatenare odio verso gli USA invece di aiutare l’Ucraina” e ha votato a favore della risoluzione sul Libro Bianco della difesa, contenente alcuni passaggi sul ReArmEu, così come Forza Italia; contraria, invece la Lega; mentre la delegazione del Pd (PS) si è divisa sul voto riguardante la risoluzione sul riarmo dell’Ue: 10, infatti, i voti a favore e 11 gli astenuti, nessun contrario. Contrarie al riarmo europeo le delegazioni di M5S e AVS.
Restando in Ue, dopo il summit promosso ieri a Parigi dal Presidente Macron con i capi di stato maggiore di oltre trenta Paesi europei e della Nato riuniti all’école militaire, questo pomeriggio, nell’abbazia reale di Val-de-grâce il ministro francese delle forze armate,Lecornu, ha ricevuto gli omologhi di: Germania, Italia, Polonia e Regno Unito , insieme con i rappresentanti dell’Ue e della Nato, per due riunioni di lavoro distinte: la prima, dedicata al sostegno all’Ucraina e la seconda alla difesa europea, cui è seguita una conferenza stampa.
Quanto alla situazione sul campo, la notte scorsa le forze russe hanno attaccato con droni : Kiev, Kharkiv e Sumy e con missili, Kryvy Rih, dove una persona è stata uccisa e cinque ferite, e Odessa, dove quattro persone sono state uccise e due ferite.
Mosca, invece, ha rivendicato la progressiva avanzata e la riconquista di cinque località nel territorio russo di Kursk, occupato in parte da Kiev dall’agosto scorso. Tuttavia l’esercito di Kiev “mantiene posizioni e i combattimenti continuano” nella periferia settentrionale e occidentale.
A tal proposito, il Presidente ucraino Zelensky ha dichiarato: “I russi stanno chiaramente cercando di esercitare la massima pressione sulle nostre truppe nella regione di Kursk”.
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