di Federica Marengo lunedì 10 marzo 2025

-Il Presidente ucraino Zelensky è arrivato a Gedda, in Arabia Saudita dove domani sono previsti i colloqui tra le delegazioni di Kiev, composta dal capo di gabinetto Yermak, il ministro degli Esteri Sybiha e il ministro della Difesa Umerov, e degli USA, guidata dal Segretario di Stato Rubio, che al suo arrivo terrà un incontro con il principe saudita bin Salman.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, che cita funzionari anonimi, all’incontro la delegazione ucraina sarebbe pronta a proporre “un parziale cessate il fuoco con la Russia”, in particolare su missili e droni a lungo raggio e sulle ostilità nel Mar Nero. Informazione, quest’ultima, riportata anche dall’ agenzia France-Presse, che cita sempre un funzionario anonimo, secondo cui la delegazione di Kiev proporrà una “tregua in aria” e “in mare” con la Russia , poiché “queste sono le opzioni di cessate il fuoco che sono facili da mettere in atto e monitorare, ed è possibile iniziare con esse”.
Riguardo a tale proposta di tregua da parte di Kiev, il Segretario di Stato USA Rubio ha detto di trovare “promettente la proposta ucraina”, aggiungendo: “Non dico che da sola sia sufficiente, ma è il tipo di concessione necessaria per porre fine al conflitto”.
Il Segretario di Stato Rubio ha anche dichiarato di “sperare di risolvere la questione del taglio degli aiuti degli Stati Uniti a Kiev durante i colloqui con la parte ucraina” e che “è importante stabilire chiaramente quali siano le intenzioni dell’Ucraina, e se sia pronta a fare cose anche difficili, come faranno i russi”.
Proprio alla vigilia della ripresa dei colloqui tra l’Ucraina e gli USA, il Presidente ucraino Zelensky, in un post social, ha sottolineato: “L’Ucraina cerca la pace sin dal primo secondo della guerra e abbiamo sempre detto che l’unica ragione per cui la guerra continua è la Russia”, mentre il Presidente degli USA, Trump, nelle scorse ore, rispondendo alle domande dei giornalisti a bordo dell’aereo presidenziale, ha dichiarato: “Penso che alcune cose molto importanti avverranno questa settimana in Arabia Saudita. Duemila giovani soldati sono morti questa settimana è la media di ogni settimana. Questo è un campo di sterminio e dobbiamo mettere una fine. L’Ucraina deve essere seria e perseguire la pace, non ha le carte. Nessuno ha davvero le carte. L’Ucraina non ha le carte, la Russia non ha le carte. Quello che si deve fare è trovare un accordo e fermare le uccisioni. E’ una guerra insensata e noi la fermeremo. L’accordo sui minerali rari con l’Ucraina potrebbe avvenire nei prossimi due, tre giorni. Penso che lo faranno e che sarà chiaro nei prossimi due-tre giorni”.
Riguardo i colloqui tra Ucraina e USA, ma anche sulla sospensione della condivisione delle informazioni d’intelligence, l’inviato speciale americano per il Medio Oriente, Witkoff, in un’intervista a Fox News, ha detto che questa settimana, gli USA si attendono progressi significativi nei negoziati sull’Ucraina e che Washington spera di firmare un accordo sulle terre rare e i minerali strategici, precisando che gli USA non hanno mai interrotto l’intelligence difensivo di cui gli ucraini hanno bisogno e che, comunque, la condivisione di intelligence sarà tra i temi discussi negli incontri previsti nei prossimi giorni.
Intanto ieri, a Bruxelles, la Presidente della Commissione Ue von der Leyen, in occasione dei 100 giorni di mandato, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha ribadito l’impegno dell’Unione per il riarmo e per una difesa comune, affermando: “Il nostro potenziale economico e innovativo è una risorsa per la nostra sicurezza. Il piano Rearm Europe rafforzerà la nostra difesa e il nostro mercato unico. Questo mese lanceremo un nuovo pacchetto di semplificazione anche per il nostro settore della difesa. E presenteremo l’Unione del Risparmio e degli Investimenti”.
Inoltre, il portavoce della Commissione europea, in merito all’uso in Ucraina dei satelliti Starlink di Elon Musk, ha dichiarato: “Restiamo impegnati e pronti a sostenere l’Ucraina con GovtSatCom fino a quando Iris2 non sarà pienamente operativo. Abbiamo capacità satellitari in Ue e siamo pronti a sostenere l’Ucraina se necessario”.
Nella giornata di ieri, infatti, in un post sul suo social network, Musk, dopo aver dichiarato che gli USA dovrebbero uscire dalla Nato, ha evidenziato che “senza il suo sistema satellitare Starlink, la difesa ucraina crollerebbe”, suscitando, sempre via social, la reazione del ministro degli Esteri polacco Sikorski, che ha replicato affermando che “se SpaceX si dimostrerà un fornitore inaffidabile si cercheranno altri fornitori”.
Quindi, dopo un ulteriore controreplica di Musk, quest’ultimo ha precisato: “Per essere estremamente chiari, non importa quanto io non sia d’accordo con la politica ucraina, Starlink non spegnerà mai i suoi terminali. Sto semplicemente affermando che, senza Starlink, le linee ucraine collasserebbero, poiché i russi possono bloccare tutte le altre comunicazioni! Non faremo mai una cosa del genere né la useremmo come merce di scambio”.
Nel botta e risposta a mezzo social, è poi intervenuto anche il Segretario di Stato USA, Rubio, il quale, riferendosi a Varsavia, in un post, ha scritto: “Nessuno ha minacciato di tagliare Starlink all’Ucraina. E dite grazie perché senza Starlink l’Ucraina avrebbe perso la guerra molto tempo fa e i russi sarebbero al confine con la Polonia ora”.
Restando in tema di difesa Ue, la Francia si prepara ai colloqui che si terranno a partire da domani tra vertici militari e ministri della Difesa sul progetto franco-britannico di creazione di una forza di sicurezza internazionale per l’Ucraina, volta a dissuadere la Russia dal lanciare un’altra offensiva dopo l’entrata in vigore di un eventuale cessate il fuoco.
Al riguardo, Downing Street ha reso noto che sabato si terrà una nuova riunione , stavolta in modalità video, tra i leader della “coalizione dei volenterosi”, ovvero di quei Paesi disposti a contribuire in varia forma a garantire la pace in Ucraina dopo un eventuale accordo di cessazione delle ostilità con la Russia.
Sempre Downing Street ha fatto sapere che quest’oggi , il Premier britannico Starmer ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente degli USA Trump per discutere dell’obiettivo di “una pace duratura in Ucraina” e che Starmer ha aggiornato Trump sulle iniziative diplomatiche britanniche e nello stesso tempo ha auspicato “un esito positivo dei colloqui ucraino-americani in Arabia Saudita”, tale da “permettere una ripresa del sostegno militare e d’intelligence di Washington verso Kiev”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha ribadito che “l’Italia non invierà mai soldati per una forza di pace in Ucraina a meno che questa non sia una missione delle Nazioni Unite”, sottolineando: “Noi ci auguriamo che quello che prevede Macron non sia necessario, perché noi, come lo stesso Zelensky, pensiamo che la guerra possa finire entro l’anno. Abbiamo altri fronti aperti e dobbiamo lavorare per un giusto trattato di pace, che ci veda protagonisti come Europa e che rispetti la posizione Ucraina. I nostri militari non andranno al fronte in Ucraina, né con una missione Nato né europea. Altro sarebbe una missione Onu che possa fare da forza di interposizione dopo essere arrivati alla pace”.
Mosca, invece, secondo quanto riportato da Ria Novosti, ha revocato l’accreditamento a due segretari dell’ambasciata britannica, accusandoli di essere delle spie, affermando che “Londra vede il dialogo tra Russia e Stati Uniti sull’Ucraina come una minaccia ai propri interessi”.
In merito, un portavoce del Foreign Office ha fatto sapere: “La Russia ha mosso accuse maliziose e prive di fondamento. Non è la prima volta che la Russia lancia accuse maliziose e infondate contro il nostro personale”.
In merito ai colloqui avuti finora con gli USA, il ministro degli Esteri russo, Lavrov , in un’intervista alla rivista “Nuove regioni della Russia”, ha dichiarato: “Non vorrei correre troppo. Come ha detto più volte il Presidente Vladimir Putin, siamo sempre pronti ai negoziati, ma allo stesso tempo, i nostri interessi nazionali devono essere garantiti. E’ troppo presto per trarre conclusioni di vasta portata, ma ciò che abbiamo sentito finora dai rappresentanti dell’amministrazione Trump è generalmente incoraggiante. Lo stesso inquilino della Casa Bianca ha ammesso che una delle cause profonde del conflitto è stata l’espansione della Nato e i tentativi di coinvolgere l’Ucraina. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, parla della multipolarità del mondo moderno e della necessità di rispettare gli interessi di tutti gli Stati, grandi e piccoli. All’Onu, i diplomatici americani, per la prima volta in tre anni, hanno votato insieme alla Russia e ai nostri popoli affini contro l’odiosa risoluzione dell’Assemblea generale promossa da Kiev e dai suoi patroni dell’Unione Europea”.
Sul fronte dei combattimenti, dal pomeriggio di ieri e, fino a questa mattina, le forze russe hanno attaccato diverse regioni dell’Ucraina ( Kharkiv, Poltava, Sumy, Chernihiv, Cherkasy, Kiev, Kirovohrad, Zhytomyr, Vinnytsia, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Donetsk, Odessa, Mykolaiv e Kherson) con 176 droni, di cui 130, di tipo Shahed, sono stati intercettati e abbattuti dalla contraerea di Kiev.
Lo Stato Maggiore ucraino ha dichiarato via social che l’esercito ucraino ha attaccato una raffineria di petrolio russa nella regione di Ryazan e la raffineria di Novokuibyshev nella regione di Samara, le quali fornivano carburante all’esercito di Mosca.
Quanto al territorio russo di Kursk, occupato in parte dalle forze di Kiev da agosto 2024, e nel quale sarebbe in atto una controffensiva russa con il sostegno delle truppe nord-coreane, che avrebbe portato alla riconquista di almeno tre insediamenti, l’alto generale di Kiev Syrskyi, ha dichiarato via social, che “le truppe ucraine non sono a rischio di accerchiamento” e che “la situazione è sotto controllo”.
Tuttavia, Mosca ha rivendicato conquiste anche nella regione di Donetsk.
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