di Federica Marengo mercoledì 5 marzo 2025

-Dopo le tensioni nel colloquio alla Casa Bianca di venerdì scorso e la mancata firma dell’accordo sulle terre rare con il Presidente Trump, cui è seguita la sospensione degli aiuti militari da parte degli USA, il Premier ucraino Zelensky, tramite un post social, si è detto pronto all’intesa : “Nessuno di noi vuole una guerra senza fine. L’Ucraina è pronta a sedersi al tavolo delle trattative il prima possibile per avvicinarsi a una pace duratura. Nessuno desidera la pace più degli ucraini. Il mio team e io siamo pronti a lavorare sotto la forte leadership del presidente Trump per ottenere una pace duratura. Siamo pronti a lavorare velocemente per porre fine alla guerra, e le prime fasi potrebbero essere il rilascio dei prigionieri e la tregua nel cielo — divieto di missili, droni a lungo raggio, bombe su energia e altre infrastrutture civili — e tregua in mare immediatamente, se la Russia farà lo stesso. Poi vogliamo procedere molto velocemente attraverso tutte le fasi successive e lavorare con gli Stati Uniti per concordare un accordo finale forte. Diamo davvero valore a quanto l’America ha fatto per aiutare l’Ucraina a mantenere la sua sovranità e indipendenza. E ricordiamo il momento in cui le cose sono cambiate quando il presidente Trump ha fornito all’Ucraina i Javelins. Ne siamo grati. Il nostro incontro a Washington, alla Casa Bianca di venerdì, non è andato come avrebbe dovuto. È deplorevole che sia successo in questo modo. È tempo di sistemare le cose. Vorremmo che la cooperazione e la comunicazione future fossero costruttive. Per quanto riguarda l’accordo su minerali e sicurezza, l’Ucraina è pronta a firmarlo in qualsiasi momento e in qualsiasi formato conveniente. Consideriamo questo accordo come un passo verso una maggiore sicurezza e solide garanzie di sicurezza, e spero davvero che funzionerà in modo efficace”.
Intanto, negli USA, il Presidente Trump ha tenuto al Congresso il suo discorso sullo stato dell’Unione, nel corso del quale, parlando della guerra in Ucraina e dei suoi costi, ha detto di aver ricevuto e apprezzato una lettera da parte di Zelensky in cui il Presidente ucraino si è detto disposto a lavorare per la pace e a firmare l’accordo sullo sfruttamento delle terre rare, per poi accusare i democratici di “volere che la guerra continui”. Trump ha anche affermato di aver ricevuto da Mosca forti segnali che indicano la sua volontà di giungere alla pace.
Parole, quelle del Presidente Trump, alle quali ha così replicato il capo del centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza ucraino, Andriy Kovalenko, che ha dichiarato: “Le parole secondo cui i russi danno segnali di pace e di negoziati avranno senso solo quando la Russia smetterà di colpire ogni giorno l’Ucraina con missili e droni. Per ora Putin sta scartando l’idea di un cessate il fuoco del presidente degli Stati Uniti”.
Inoltre, il portavoce del Presidente ucraino, Serhiy Nikiforov, ha smentito che Zelensky abbia mandato una lettera al Presidente Trump, evidenziando che Trump si riferiva al post pubblicato dal Presidente ucraino sui social network.
Sempre ieri, il Presidente Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il Premier britannico Starmer, riguardo cui ha scritto in post social: “Ho parlato con il Primo Ministro del Regno Unito Keir Starmer . Abbiamo discusso degli sviluppi attuali e ci siamo scambiati opinioni sui prossimi passi. Stiamo coordinando le nostre posizioni e facendo tutto il possibile per garantire la pace il prima possibile e porre fine a questa guerra. La pace è necessaria per tutti noi. Una pace giusta con chiare garanzie di sicurezza. Insieme alla leadership degli Stati Uniti e di tutta l’Europa, questo è assolutamente realizzabile. Sono grato per i consigli e il supporto in questo periodo difficile. Ricorderemo sempre tutto ciò che il popolo britannico ha fatto per gli ucraini e per la nostra sicurezza condivisa”.
Sul tavolo, vi sarebbe poi l’ipotesi di vertice a quattro a Washington con il Presidente Zelensky , il Premier Starmer e il Presidente francese Macron, eventualità trapelata e successivamente smentita dall’Eliseo.
Quest’oggi, invece, il Presidente Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco uscente Scholz, sull’attuale situazione militare e umanitaria in Ucraina e sui modi per raggiungere una pace giusta. Secondo quanto riportato dal portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit: “Scholz ha accolto con favore la volontà del presidente ucraino di avviare negoziati al più presto. Entrambi hanno convenuto sull’importanza del ruolo di guida del presidente degli Stati Uniti, anche al fine di ottenere un rapido avvio del cessate il fuoco e una pace duratura per l’Ucraina. Un primo passo potrebbe essere la fine degli attacchi aerei e marittimi e delle infrastrutture energetiche civili. Scholz e Zelensky hanno concordato di continuare lo stretto coordinamento tra l’Ucraina e i suoi partner più stretti a questo proposito. Il cancelliere tedesco ha ribadito la continua e incrollabile solidarietà della Germania nei confronti dell’Ucraina. Ha assicurato che la Germania continuerà a sostenere l’Ucraina in stretto coordinamento con i partner europei e internazionali fino al raggiungimento di una pace giusta, globale e duratura”.
Zelensky, ha così commentato in un post social il colloquio con il cancelliere tedesco uscente Scholz: “Ho parlato con il cancelliere uscente Olaf Scholz per avere una conversazione onesta su vari argomenti e sulla nostra visione per la futura architettura di sicurezza. Facciamo affidamento sull’unità dell’Europa attorno all’Ucraina e ci stiamo impegnando per questo. Vogliamo tutti un futuro sicuro per il nostro popolo. Non un cessate il fuoco temporaneo, ma la fine della guerra una volta per tutte. Con i nostri sforzi coordinati e la leadership degli Stati Uniti, questo è del tutto realizzabile. Ricorderemo sempre il contributo della Germania al rafforzamento dello scudo aereo dell’Ucraina e, cosa più importante, alla protezione di migliaia di vite. Vediamo opportunità per espandere la nostra cooperazione in quest’area. Continueremo a lavorarci. Grazie per il vostro supporto”.
A proposito di Germania, il leader della Cdu, Friedrich Merz, via social, ha fatto sapere di aver avuto un colloquio con il Segretario generale della Nato Rutte, sottolineando: “Una Nato forte è il fondamento della nostra sicurezza. Ho parlato con il segretario generale Mark Rutte delle capacità di difesa dell’Europa e della Nato e delle sfide della politica di sicurezza. La Germania e l’Europa devono ora investire massicciamente nelle proprie capacità di difesa. Questa è la migliore protezione per la sicurezza dell’Europa”.
Zelensky ha poi avuto una conversazione telefonica anche con il Premier della Slovenia Robert Golob, riguardo cui ha riferito in un post social: “Stiamo preparando un piano graduale per realizzare una pace giusta e duratura. Ci stiamo lavorando rapidamente e sarà pronto nel prossimo futuro. L’Europa ha una visione condivisa su come la guerra debba finire e su quali debbano essere le garanzie di sicurezza. L’Europa dovrebbe essere al tavolo dei negoziati in futuro, insieme all’Ucraina e agli Stati Uniti”.
In ultimo, nel suo consueto messaggio serale alla popolazione ucraina, Zelensky ha detto: “Oggi, il team ucraino e americano hanno iniziato a lavorare a un incontro imminente. Il capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, ed il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, hanno avuto dei colloqui e stiamo assistendo a uno slancio in avanti. Speriamo di vedere i primi risultati la prossima settimana”.
Il Consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, intervistato da Fox News, in merito a una ripresa delle trattative sulle terre rare con Kiev ha ribadito: “La pausa negli aiuti militari statunitensi all’Ucraina potrebbe essere revocata se i negoziati sull’accordo per lo sfruttamento delle terre rare venissero coronati da successo. “Penso che se riusciremo a definire questi negoziati e ad andare avanti, e in effetti a mettere sul tavolo alcune misure volte a rafforzare la fiducia, allora il presidente valuterà attentamente la possibilità di revocare questa pausa. Ho appena finito di parlare al telefono mentre venivo qui con la mia controparte ucraina, il consigliere per la sicurezza nazionale. Stiamo parlando di un luogo, una data e un team negoziale. Ieri e oggi è stato un passo positivo dire che negozieremo questa pace, e stiamo già parlando di misure di rafforzamento della fiducia che poi adotteremo con i russi e testeremo quella parte”.
Quindi, in merito alla notizia del Financial Times di un’interruzione della condivisione con Kiev di informazioni di intelligence da parte degli Stati Uniti, Waltz ha detto: “Gli Stati Uniti hanno fatto un passo indietro. L’amministrazione sta rivedendo tutti gli aspetti del rapporto di intelligence con l’Ucraina”.
Da Mosca, il portavoce del Cremlino Peskov , in merito alla possibile ripresa delle trattative tra USA e Kiev sulle terre rare per giungere ai negoziati di pace, ha dichiarato all’agenzia France-Presse : “L’approccio è generalmente positivo, ma ci sono delle sfumature. La domanda è: con chi sedersi al tavolo dei negoziati. Per il momento, il divieto legale per il presidente ucraino di negoziare con la Russia rimane in vigore”, riferendosi al decreto dell’ottobre 2022 promulgato da Zelensky che vieta qualsiasi colloquio diretto con il presidente russo Vladimir Putin.
Poi, sempre Peskov, riferendosi all’offerta dell’alleato, il Presidente bielorusso Lukashenko , di tenere i negoziati a Minsk, in Bielorussia, ha aggiunto: “Per noi Minsk è il posto migliore per i colloqui. Minsk è nostra alleata. Tuttavia, la questione non è stata sollevata ai massimi livelli”.
Nel frattempo, a Bruxelles, ieri mattina, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, sottolineando la pericolosità dei tempi e la minaccia a cui è esposta l’Ue e, al contempo, la necessità di reagire in maniera rapida, ha illustrato in conferenza stampa il piano per un riarmo dell’Europa.
Il piano proposto dalla Commissione prevede lo stanziamento di 800 miliardi di euro, 650 miliardi di euro in 4 anni, permettendo agli Stati di spendere di più (1,5% del Pil), svincolandoli dai limiti imposti dal Patto di Stabilità e Crescita, e di 150 miliardi di euro , sottoforma di prestiti europei a tasso agevolato.
Proprio il tema del rafforzamento della difesa e della sicurezza dell’Ue sarà al centro del Consiglio Europeo straordinario che si terrà domani e nel quale i 27 potrebbero esprimere l’unanimità sul tema del riarmo , mentre divisioni si registrano sull’aumento degli aiuti militari a Kiev, tema anch’esso sul tavolo del vertice. Il portavoce del Premier ungherese Orban , infatti, ha fatto sapere che l’Ungheria è d’accordo con la sospensione dell’assistenza militare all’Ucraina decisa dal Presidente degli USA Trump.
Quanto alla proposta della Premier Meloni di un vertice Ue-USA, un alto funzionario dell’Ue, rispondendo a una domanda dei cronisti in merito, ha detto: “Noi siamo pronti a un eventuale summit Ue-Usa. Accogliamo con favore l’idea, e siamo pronti. Pensiamo che potrebbe essere utile. Vedremo quando ci saranno le condizioni, in particolare da parte degli Usa, per farlo. Ma è un’idea che accogliamo con favore”.
Infine, tra i temi che verranno affrontati nel summit straordinario di domani dai 27 capi di Stato e di Governo dell’Unione, anche la proposta del Presidente del Consiglio Ue Costa di nominare un inviato speciale Ue che segua il processo di pace in Ucraina.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani, a margine di un evento di presentazione della Conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina, che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio, ha dichiarato: “Una pace giusta non è la resa di Kiev e non può essere raggiunta senza l’impegno diretto dell’Ucraine e Ue. Una pace giusta e duratura non può essere certamente la resa di Kiev. Questo sarà il tema forte che porterò anche al vertice dei ministri degli Esteri del G7 in Canada la settimana prossima. L’Italia ha sempre lavorato per la pace e auspichiamo tutti che vi siano presto negoziati e, lo ribadiamo, ai quali dovranno partecipare l’Ucraina e l’Europa. L’Occidente non può e non deve dividersi, ma l’Europa ha un importantissimo ruolo da svolgere perché innanzitutto dobbiamo noi europei essere uniti, avere una visione comune e garantire la sicurezza, una volta finita la guerra, dell’Ucraina e dell’intero continente europeo. Proprio in quest’ottica abbiamo visto con favore la decisione del presidente della Commissione europea di proporre un importante passo avanti verso la difesa comune europea, che non è una scelta alternativa alla Nato, ma una scelta europea che deve rinforzare l’alleanza transatlatica, con un pilastro americano ma anche con un pilastro europeo, che dovrà essere la garanzia di pace, di stabilità e di sicurezza per tutti i paesi europei, compresi quelli che sono candidati, come l’Ucraina, a far parte della nostra Unione. La ricostruzione di un Paese amico e la sua modernizzazione sono legati a filo doppio al suo percorso europeo. Anche in quest’ottica le riforme sono fondamentali. E l’Italia è pronta anche su questo fronte a fare la sua parte. Ad accompagnare l’Ucraina perché possa fare tutte le riforme necessarie che le permettano di essere parte dell’Ue”.
Nel frattempo, sul campo, nella notte, le forze russe hanno attaccato con missili e droni diverse regioni dell’Ucraina, tra cui: Kharkiv, Sumy, Kiev, Poltava, Chernihiv, Dnipropetrovsk, Cherkasy, Donetsk, Mykolaiv, Odessa.
©Riproduzione riservata