di Federica Marengo lunedì 24 febbraio 2025

-Nel giorno del terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, avvenuta il 24 febbraio del 2022, i vertici dell’Ue si sono recati a Kiev, dove in contemporanea è scattata l’allerta aerea per un attacco missilistico russo, per ribadire il sostegno al Paese. Al suo arrivo alla stazione, insieme con il Presidente del Consiglio Ue Costa, la Presidente della Commissione Ue von der Leyen, in un post social, ha scritto: “Siamo a Kiev perché l’Ucraina è Europa. In questa lotta per la sopravvivenza non è solo il destino dell’ucraina ad essere in gioco, ma quello dell’Europa” .
Poi, a seguire, la Presidente von der Leyen, nel suo intervento, ha annunciato l’arrivo a marzo di nuovi aiuti a Kiev per 3,5 miliardi di euro, sottolineando: “Putin sta tentando più che mai di vincere questa guerra sul campo. Il suo obiettivo resta la capitolazione dell’Ucraina. E sappiamo cosa potrebbe succedere dopo, perché è già successo in passato. Non è solo il destino dell’Ucraina a essere in gioco, è il destino dell’Europa. La nostra prima priorità continua a essere rafforzare la resistenza ucraina. Finora, la nostra Unione e gli Stati membri hanno supportato l’Ucraina con 134 miliardi di euro. Più di chiunque altro. E’ necessario accelerare la consegna immediata di armi e munizioni. Un’Ucraina libera e sovrana non è solo nell’interesse dell’Europa, ma anche in quello di tutto il mondo. Gli autocrati di tutto il mondo osservano con grande attenzione se ci sia impunità nel caso in cui si invada un vicino e si violino i confini internazionali, oppure se vi sia una vera deterrenza. Questo non è fondamentale solo per l’Europa, ma anche per l’Asia, per l’Africa e per entrambe le sponde dell’Atlantico. Un investimento nella sovranità dell’Ucraina è un investimento nella prevenzione di guerre future”.
Il Presidente del Consiglio Ue, Costa, evidenziando la necessità per l’Ue di nominare un inviato speciale per l’Ucraina e ,annunciando la convocazione per il 6 marzo di un Consiglio Ue straordinario per l’Ucraina e la sicurezza europea , ha dichiarato: “Non ci saranno negoziati credibili e di successo, né una pace duratura, senza l’Ucraina e l’Ue. Solo l’Ucraina può decidere quando ci saranno le condizioni per iniziare i colloqui di pace. La pace non può consistere in un semplice cessate il fuoco, dev’essere un accordo duraturo. La pace non deve premiare l’aggressore. Putin vuole dividerci e oggi dimostriamo che il nostro sostegno è forte, unito e immutato. Garanzie di sicurezza concrete e forti garantiranno una pace giusta e duratura in Ucraina e in tutta Europa”.
Presente a Kiev, per il terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, anche la Vicepresidente della Commissione Ue e Alta rappresentante Ue per la Politica Estera Kallas, giunta a Kiev dopo aver presieduto il Consiglio Esteri nel quale è stato dato il via libera al 16° pacchetto di sanzioni a Mosca che riguardano non solo la flotta ombra russa, ma anche coloro che sostengono l’operazione di petroliere non sicure, controller di videogiochi usati per pilotare droni, banche usate per aggirare le sanzioni Ue e organi di propaganda usati per spargere notizie false.
Proprio a margine del Consiglio Esteri ,la Vicepresidente della Commissione Ue e Alta rappresentante Ue per la Politica Estera Kallas, che mercoledì sarà a Washington per incontrare il Segretario di Stato Marco Rubio e, che ha proposto un nuovo pacchetto di aiuti militari, cui si sono opposte Ungheria e Slovacchia, ha dichiarato: “Nessuno in Europa vuole che continui la guerra, per questo vogliamo fermare l’aggressore russo. I dettagli e soprattutto l’ammontare saranno discussi in occasione del vertice europeo straordinario, il 6 marzo; bisogna mettere l’Ucraina in una posizione di forza. Sull’uso degli asset russi congelati, abbiamo bisogno del sostegno di tutti e finora non lo abbiamo. Non sono così ottimista sul fatto che raggiungeremo un accordo a marzo, ma allo stesso tempo devo dire che il lavoro è in corso. Sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato, se vuoi una Nato forte, più forte di com’è ora, allora serve avere l’Ucraina dentro la Nato. È chiaro che lavoriamo con i nostri alleati e speriamo che l’alleanza transatlantica funzioni perché ha funzionato in entrambi i sensi. Finora non abbiamo alcuna indicazione del contrario. È ovvio che cambierà. Questo è molto chiaro. Ma non dovremmo buttare dalla finestra qualcosa che finora ha funzionato bene. Penso che sia importante interagire il più possibile con la nuova amministrazione statunitense. Se guardiamo ai messaggi che arrivano dagli Stati Uniti, è chiaro che la narrazione russa è molto presente. Queste dichiarazioni ci preoccupano tutti. È chiaro che in passato abbiamo avuto delle divergenze, ma siamo sempre riusciti a risolverle e speriamo di farlo anche questa volta”.
Presenti a Kiev, anche i leader di Spagna, Lettonia, Lituania, Estonia, Finlandia, Danimarca e Svezia e il Premier del Canada, Trudeau. Assenti, invece, la Presidente del Consiglio Meloni, impegnata a Roma con la visita del Presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco bin Zayed Al Nahyau, ma che ha partecipato al vertice del G7 in videoconferenza svoltosi nel primo pomeriggio , così come
il Presidente francese Macron, recatosi negli USA, per incontrare il Presidente Trump, con l’obiettivo di fermare i colloqui bilaterali con il Presidente russo Putin (sebbene, secondo France-Presse già domani dovrebbe tenersi un nuovo incontro USA-Russia in Arabia Saudita) in cambio dell’impegno europeo per la futura sicurezza dell’Ucraina.
Con lo stesso obiettivo, anche il Premier britannico Starmer , che ha annunciato l’introduzione di altre sanzioni a Mosca e il divieto di ingresso a oligarchi legati al Cremlino, si recherà giovedì alla Casa Bianca.
Quindi, il Presidente del Consiglio europeo, Costa, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui hanno affermato: “Tre anni fa la Russia ha iniziato la sua guerra di aggressione su vasta scala e illegale contro l’Ucraina. La Russia e la sua leadership hanno la piena responsabilità di questa guerra e delle atrocità commesse contro la popolazione Ucraina. Continuiamo a chiedere che vengano accertate le responsabilità per tutti i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità commessi. Accogliamo con favore i recenti passi compiuti verso l’istituzione di un Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l’Ucraina”.
Anche il Consiglio d’Europa, organismo internazionale dedicato alla promozione dei diritti umani, ha celebrato il terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina riaffermando il suo “pieno sostegno a Kiev, il cui futuro è europeo”.
Quanto alla Nato, la vicesegretaria generale dell’Alleanza Atlantica, Radmila Shekerinska ,ha sottolineato l’importanza di continuare a dare sostegno all’Ucraina, evidenziando che :”La NATO è determinata a sostenere l’Ucraina attraverso le sfide future” e che “il coraggio, la resilienza e la forza del popolo ucraino ,soldati e civili , sono fonte di ispirazione per il mondo”.
La vicesegretaria generale dell’Alleanza Atlantica Shekerinska ha anche sottolineato “il sostegno senza precedenti fornito all’Ucraina dall’inizio dell’invasione su vasta scala da alleati europei e Canada”, l’importanza di “continuare il sostegno per porre fine alle aggressioni giuste e durature contro l’Ucraina” e la necessità di” solide garanzie di sicurezza e il ruolo vitale che gli alleati dovranno svolgere”.
Dalla Germania, il leader della Cdu e futuro cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha dichiarato: “Sono piuttosto preoccupato di quello che sento a Washington, ma non credo sia l’ultima parola. Osserviamo con preoccupazione il tentativo di decidere sulle teste degli europei e degli ucraini per fare un accordo con la Russia. Questo è inaccettabile per l’Europa”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani, nel suo intervento all’International Summit on the Support of Ukraine, ha sottolineato: “Sono già trascorsi tre anni dall’inizio della guerra lanciata dalla Russia per invadere l’Ucraina e in tutto questo tempo, il governo italiano è stato al vostro fianco nello sforzo per una pace giusta. Questa non può essere la resa dell’Ucraina. L’Italia sta lavorando con i suoi amici e partner per la pace. La pace è il nostro obiettivo. Non ci saranno negoziati senza l’Ucraina e l’Europa, è impossibile raggiungere un accordo per la pace senza l’Ucraina e l’Europa, questo è molto importante per noi. La pace deve arrivare con forti garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Deve essere reale, forte e duratura, per impedire all’Europa di affrontare di nuovo la guerra. L’Italia è in prima linea nella ricostruzione, con un’attenzione particolare al settore energetico, cruciale per le famiglie, soprattutto in inverno. Stiamo lavorando duramente, insieme a voi e ai nostri amici e partner, per fare della Conferenza Internazionale sulla Ricostruzione che ospiteremo a Roma il 10 e 11 luglio un grande successo. Per tre anni difficili, l’Italia è stata al fianco dell’Ucraina, e continuerà a farlo, per un futuro di pace, crescita, prosperità e, soprattutto, libertà. Slava Ukraini!”.
Il Presidente della Repubblica Mattarella, in una nota, ha scritto: “A tre anni dalla brutale aggressione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, vanno ribadite vicinanza e solidarietà alla coraggiosa resistenza ucraina a difesa della propria indipendenza e della libertà delle sue scelte nazionali. La violazione delle più basilari norme di convivenza internazionale, infrangendo anche solenni impegni assunti nel 1994 tra le due parti, le centinaia di migliaia di vittime, anche tra la popolazione civile, la devastazione volutamente perseguita delle infrastrutture ucraine sollecitano, insieme a una severa condanna, la ricerca di rapido avvio di colloqui affinché le due parti pervengano alla definizione di una pace giusta, in linea con i principi dell’Onu, garantita da efficaci misure di sicurezza che la rendano effettiva e definitiva”.
Il Presidente ucraino, Zelensky, che nelle ultime ore ha proposto le sue dimissioni immediate se l’Ucraina aderisse alla Nato, e che non ha ancora firmato l’accordo con gli USA sulle terre rare, poiché ha affermato di non avere ancora ricevuto le garanzie di sicurezza richieste da Kiev , auspicando di “poter porre fine alla guerra quest’anno”, ha partecipato alla riunione del G7 in videoconferenza da Kiev al fianco del Premier canadese Trudeau, presidente di turno, e della Presidente della Commissione europea von der Leyen, al termine del quale ha scritto in un post social: “Il tradizionale incontro dei leader del G7 con la partecipazione dell’Ucraina è un segnale molto importante di sostegno al nostro Paese e al nostro popolo. E’ stato un incontro produttivo, con parole di principio da parte della maggioranza dei nostri partner. Oggi abbiamo discusso della necessità di garanzie di sicurezza per l’Ucraina e dei modi concreti per garantire la fine dell’aggressione russa e prevenirne una nuova. Contiamo molto sull’unità del mondo: Europa, America, tutte le parti del mondo e le nazioni che vogliono vivere in pace, sulla base di regole prevedibili e diritto internazionale”.
A tal riguardo, il Presidente USA Trump, al termine del summit dei 7 grandi, cui ha partecipato con il Presidente francese Macron, sul suo social network, ha fatto sapere: “All’incontro con il G7 , tutti hanno sottolineato che l’obiettivo è la fine della guerra, e io ho sottolineato l’importanza del vitale accordo sui minerali che speriamo venga firmato molto presto. Stiamo discutendo seriamente con il presidente russo Vladimir Putin riguardo alla fine della guerra e i colloqui stanno procedendo molto bene!. Stiamo discutendo anche di importanti transazioni economiche che avranno luogo tra gli Stati Uniti e la Russia”.
Prima dell’incontro alla Casa Bianca con il Presidente francese Macron, aveva affermato: “Zelensky sarà alla Casa Bianca questa settimana o la prossima per firmare l’accordo sulle terre rare. Siamo molto vicini” e , a proposito dell’Italia e dei rapporti con il governo italiano: “L’Italia è un alleato molto importante degli Stati Uniti e Giorgia Meloni è una grande leader”.
Poi, durante il bilaterale alla Casa Bianca con il Presidente francese Macron, Trump ha detto: “Putin accetterà la presenza di peacekeeper europei in Ucraina. La guerra in Ucraina potrebbe finire entro settimane”.
Il Presidente francese Macron ha dichiarato: “Gli europei sono pronti ad assumersi la responsabilità di garantire una pace duratura. Il coinvolgimento a lungo termine degli Stati Uniti è un fatto positivo. La questione della dissuasione deve essere una priorità per evitare di dover affrontare una nuova aggressione russa in futuro. Siamo pronti a fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina”.
Intanto, a New York, l’Assemblea generale dell’Onu ha approvato , con 78 sì, 16 no e 67 astenuti in un primo caso e con 60 sì, 18 no e 81 astenuti, in un secondo caso, gli emendamenti presentati dalla Francia a nome della Ue alla risoluzione Usa sull’Ucraina ‘Path to Peace’, che chiedeva una rapida fine del conflitto in Ucraina senza però definire la Russia aggressore e senza il riferimento all’integrità territoriale dell’Ucraina. Gli Usa avevano chiesto di bocciare tutti gli emendamenti.
Respinto, invece, da 71 Paesi, mentre 59 si sono astenuti e 31 si sono espressi a favore, l’emendamento russo alla risoluzione americana.
Riguardo alla sua risoluzione, gli USA si sono astenuti, rettificando il voto all’inizio contrario (l’ambasciatrice ha spiegato che c’è stato un errore nell’uso del pulsante).
Quindi, è stato aggiunto un paragrafo che riafferma l’impegno “per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, che si estendono alle sue acque territoriali” e l’ “invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Federazione Russa”.
Tuttavia, secondo la Cnn, gli USA potrebbero ripresentare in Consiglio di Sicurezza Onu la stessa risoluzione che non definisce la Russia aggressore.
Nel frattempo, a Mosca, il Presidente russo Putin ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente cinese Xi Jinping, nel quale è stato ribadito il sostegno reciproco tra i due Paesi e la volontà di Pechino di contribuire ai negoziati di pace.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov invece si è recato ad Ankara dove ha incontrato l’omologo Fidan, che ha nuovamente proposto la Turchia come sede dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina e come Paese mediatore. Ma il Presidente turco Erdogan ha evidenziato la necessità che l’Ucraina sia al tavolo dei negoziati: “Vediamo emergere una nuova equazione. Per ottenere risultati con questo nuovo processo, l’Ucraina deve assolutamente essere inclusa e questa guerra deve finire attraverso negoziati condotti di comune accordo”.
Infine, al riguardo, il portavoce del Cremlino Peskov ha escluso che vi siano le condizioni per un dialogo con la Ue.
Sul fronte dei combattimenti in Ucraina, nella notte scorsa , vi sono stati attacchi reciproci con droni tra Mosca e Kiev. Le forze ucraine hanno abbattuto 113 droni su 185 lanciati da Mosca, mentre la Difesa russa sostiene di aver abbattuto 22 droni ucraini lanciati sulla regione di Ryazan, nel sud-est della Russia, dove un raid di Kiev ha causato l’incendio di una delle più grandi raffinerie del Paese.
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