di Federica Marengo mercoledì 5 febbraio 2025

-Il Presidente ucraino Zelensky, in un’intervista rilasciata nella serata di ieri al giornalista britannico, Piers Morgan e ripresa dai media ucraini, si è detto pronto a sedersi al tavolo delle trattative con il Presidente russo Putin, se questa fosse l’unica soluzione per portare la pace ai cittadini ucraini, per poi ribadire che Kiev non è disposta a riconoscere alcun territorio ucraino occupato come territorio russo e che il processo di negoziazione dovrebbe includere Ucraina, Stati Uniti, Unione Europea e Russia.
Inoltre, replicando alla proposta del Presidente USA Trump di scambiare gli aiuti americani con gli investimenti nelle terre rare ucraine, ha affermato che “Kiev è pronta a ricevere investimenti di aziende americane nelle terre rare ucraine” e che “ha già parlato dello sfruttamento delle terre rare ucraine con il presidente degli Stati Uniti”.
Ancora, nella medesima intervista, Zelensky è tornato a chiedere agli alleati occidentali delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, qualora l’adesione alla Nato non fosse celere: “La Nato non è oggi, ma in un momento futuro. Se questo processo si trascina per anni o decenni, non per colpa nostra, ma per colpa dei nostri partner, allora abbiamo una domanda assolutamente legittima: cosa ci proteggerà da questo male per tutto il tempo, lungo il processo? Che tipo di pacchetto di supporto, che tipo di missili, o ci daranno armi nucleari? Allora lasciamo che ci diano le armi nucleari”.
Infine, ha fatto il punto della situazione sul campo: “Sono morte 45.100 persone e abbiamo circa 390.000 casi di persone ferite. Qui vorrei essere preciso: il numero di persone ferite è in realtà maggiore, perché ci sono persone che sono state ferite e poi sono tornate sul campo di battaglia e sono rimaste nuovamente ferite. Quindi il numero di feriti è 390.000. La Russia ha perso circa 350.000 soldati, mentre i feriti sarebbero circa 600.000-700.000”.
Un’apertura ai negoziati con l’Ucraina è arrivata anche da Mosca, con il portavoce del Cremlino Peskov che in conferenza stampa ha dichiarato: ” Il fatto di essere pronti ai negoziati deve essere basato su qualcosa. Finora, questo può essere percepito solo come parole vuote”, sottolineando che Zelensky aveva vietato tutti i negoziati per decreto nell’ottobre 2022 finché Putin fosse stato al potere in Russia. Poi, Peskov, ha affermato: “La posizione del nostro Paese, ripetutamente espressa dal Presidente Vladimir Putin, suggerisce che il signor Zelensky ha grossi problemi ‘de jure’ in termini di legittimità, ma nonostante questo, la parte russa rimane aperta ai negoziati”, precisando: “Lo scorso giugno Vladimir Putin ha proposto iniziative per una risoluzione pacifica della crisi ucraina. Mosca cesserà immediatamente il fuoco e dichiarerà la propria disponibilità ai negoziati se le autorità di Kiev abbandoneranno ufficialmente la loro intenzione di aderire alla Nato; se le Forze Armate ucraine abbandoneranno le nuove regioni russe; se le autorità di Kiev realizzeranno la smilitarizzazione e la denazificazione; se l’Ucraina adotterà uno status neutrale, non allineato e non nucleare. Per Mosca sarebbe indifferibile anche la revoca delle sanzioni occidentali”.
In ultimo, il portavoce del Cremlino Peskov, ha definito le richieste di Volodymyr Zelensky di fornire all’Ucraina armi nucleari in quantità sufficienti a fermare la Russia “al limite della follia”, aggiungendo: “Esiste un regime di non proliferazione delle armi nucleari”.
Il Presidente USA Trump, nel corso della conferenza stampa a Washington con il Premier israeliano Netanyahu, in merito alla situazione in Ucraina, ha detto: “Sto avendo colloqui molto costruttivi con l’Ucraina e la Russia per porre fine al conflitto. Si sta verificando una carneficina assoluta nelle splendide terre agricole dell’Ucraina e dobbiamo fermarla. Non possiamo permettere che continui. E’ una tragedia umana e lavoreremo duramente per fermarla”, per poi sottolineare la “pessima leadership di Biden” e aggiungere: “Quando ho lasciato la Casa Bianca quattro anni fa non c’era la guerra in Ucraina, non c’era stato il 7 ottobre. Ci sono molti fuochi accesi ma noi li spegneremo tutti”.
L’inviato in Ucraina del Presidente Trump, Kellogg, in un post social, ha reso noto che parteciperà alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in programma dal 14 al 16 febbraio, nella quale discuterà con gli alleati le sue proposte per mettere fine al conflitto in Ucraina.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani, nel corso di un’audizione in Commissione Affari Esteri di Camera e Senato, ha dichiarato: “Il conflitto in Ucraina è stato un altro dei temi affrontati nel consiglio Affari esteri: a quasi tre anni dall’inizio dell’aggressione russa resta la principale minaccia per la sicurezza europea. A Zelensky abbiamo ribadito il nostro impegno al fianco di Kiev: il nostro obiettivo è che il 2025 sia l’anno della pace, purché sia una pace giusta e duratura e non una resa. Abbiamo finalizzato un decimo pacchetto di aiuti e per questo voglio ringraziare nuovamente il parlamento. Anche su questo fronte il segretario di Stato americano Rubio mi ha confermato la ferma intenzione di lavorare insieme per il cessate il fuoco e la pace: lascia ben sperare il fatto che Zelensky sarebbe pronto a negoziati diretti con Putin, è importante che l’Europa sostenga queste prospettive negoziali in maniera attiva e in stretto dialogo con gli Usa. Dobbiamo rimanere uniti e confermare il necessario sostegno all’Ucraina”.
Intanto, l’ambasciatore italiano in Ucraina ha firmato con il Viceministro dell’Energia ucraino, Andarak, con i rappresentanti dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) e dell’UNEP, un accordo con il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) per avviare un progetto del valore di 2 milioni di euro volto a migliorare la resilienza energetica delle città ucraine, sostenendo la ricostruzione di un sistema energetico più sostenibile e decentralizzato, in linea con il principio ‘Build Back Better’, all’insegna dell’efficienza e della sicurezza.
Via libera poi delle istituzioni Ue al progetto di istituire un tribunale speciale per perseguire alti funzionari russi per aver pianificato e coordinato l’invasione dell’Ucraina su larga scala nel 2022.
Sul campo, invece, nella notte, un attacco di droni ucraini, respinto dalla difesa russa, ha causato un incendio in un deposito di petrolio nella regione russa di Krasnodar, mentre le forze russe continuano ad avanzare nelle regioni di Donetsk e Kharkiv, dove hanno conquistato altri due villaggi : Baranovka e Novomlynsk.
Nella giornata di oggi, invece, un’esplosione avvenuta in un centro di reclutamento a Kamianets-Podilsky, nell’Ucraina occidentale, ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre 4 e il capo dell’amministrazione militare della regione di Khmelnytsky ha fatto sapere che “ è in corso un’indagine per determinare le cause e le circostanze dell’esplosione”.
Infine, il Presidente ucraino Zelensky ,che ha promulgato una proroga di novanta giorni , fino al 9 maggio, della legge marziale e della mobilitazione generale in scadenza il 7 febbraio, in seguito a un accordo con Mosca su uno scambio di 150 prigionieri di guerra per parte, confermato dal ministero della Difesa russo, ha annunciato il ritorno in patria di 150 persone catturate dalle forze di Mosca.
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