di Federica Marengo sabato 1° febbraio 2025
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Dopo il raid di ieri sul centro storico di Odessa (patrimonio mondiale dell’Umanità), che ha causato il ferimento di 7 persone, condannato dall’Unesco, nella notte, secondo quanto riportato dall’Aviazione di Kiev, le forze di Mosca hanno lanciato 42 missili e 123 droni contro il Paese, provocando la morte di 11 persone. Le difese antiaeree ucraine hanno abbattuto diversi missili e distrutto 56 droni, mentre altri 61 non hanno raggiunto il loro obiettivo.
Stamane, le autorità di Kiev hanno diramato un’allerta di attacco aereo a livello nazionale, seguita dalla segnalazione di raid da parte delle forze di Mosca su due regioni orientali: Kharkiv, dove sono rimaste ferite 2 persone, e Poltava, dove sono stati registrati 7 morti e 14 feriti e danni a un edificio residenziale e a infrastrutture energetiche.
Nel pomeriggio, invece, un’esplosione si è verificata nell’edificio del Centro commerciale di Rivne, nella quale una persona è morta e 6 sono rimaste ferite.
Sul fronte russo, diversi i raid con droni da parte delle forze di Kiev nei giorni scorsi sui territori di Rostov, Volgograd, Kursk, Yaroilavl, Belgorod e Voronezh. Tuttavia, la Difesa russa ha reso noto di aver conquistato un altro villaggio nella regione di Donetsk: Krymskoye e di aver respinto nelle ultime 24ore due attacchi delle forze ucraine nella regione di Kursk.
Proprio nel Kursk, secondo il New York Times, i soldati nord coreani si sarebbero ritirati dal fronte alla luce delle gravi perdite, ma il Cremlino ha smentito.
Inoltre, le forze russe continuano ad avanzare verso Pokrovsk, snodo logistico chiave che collega l’est con l’ovest del Paese, in direzione di Kiev.
A Mosca, quest’oggi, il Presidente russo Putin ha incontrato il patriarca Kirill in occasione del 16esimo anniversario della sua intronizzazione.
Intanto, il Presidente USA, Trump, parlando con i giornalisti alla Casa Bianca, ha dichiarato: “L’amministrazione Usa ha già avuto discussioni molto serie con la Russia sulla guerra in Ucraina. Parleremo e credo che forse faremo qualcosa di significativo: vogliamo porre fine a questa guerra. Questa guerra non sarebbe iniziata se io fossi stato presidente”.
L’inviato speciale per l’Ucraina del Presidente Trump, Kellogg, invece, in un’intervista a Fox News ha detto: “Porre fine alla guerra in Ucraina è nell’interesse del mondo intero, compresi gli Stati Uniti. Penso che abbiamo un piano valido e solido per andare avanti, per iniziare a parlare e a lavorare su questo. Prevedo di fare progressi sul dossier dell’Ucraina nei prossimi 100 giorni. Vorrei dire che si tratta di mesi, non di anni. Vorrei credere che possiamo ottenere qualcosa nel breve termine. Entro 100 giorni vorrei determinare a che punto siamo: tregua o pace duratura”.
Quanto agli alleati europei di Kiev, programmata per lunedì a Bruxelles la riunione informale dei leader dell’Unione, alla quale parteciperà per l’Italia la Presidente del Consiglio Meloni, per discutere di investimenti nel settore della Difesa e sicurezza. Presente al vertice informale anche il Segretario generale della Nato Rutte e il Primo ministro del Regno Unito Starmer.
Al riguardo, proprio in vista della riunione informale, la Premier Meloni, nella giornata del 30 gennaio ha avuto una conversazione telefonica con il cancelliere federale tedesco Olaf Scholz, incentrata, come riportato da Palazzo Chigi in una nota, sullo “ sviluppo delle capacità di difesa europea e il rafforzamento della competitività del settore industriale della difesa” e sulle “possibili modalità di finanziamento degli investimenti necessari”.
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