di Federica Marengo venerdì 17 gennaio 2025
-Proseguono gli attacchi russi in Ucraina. Nella notte, infatti, secondo quanto riferito dal comando dell’Aeronautica militare di Kiev, la difesa aerea ucraina ha distrutto 33 dei 50 droni lanciati da Mosca.
Nella giornata di oggi, invece, le forze russe hanno attaccato la città di Kryvyi Rih, nell’Ucraina centro-meridionale, causando la morte di almeno 4 persone e danni a una struttura educativa.
Sul fronte russo, il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere che le forze di Kiev hanno attaccato la regione di Belgorod con 6 missili Atacms di fabbricazione americana e ha avvertito che, in conseguenza di ciò, “ci sarà una rappresaglia”. Tuttavia, lo stesso ministero della Difesa russo ha precisato in una nota che : “Le forze russe sono all’offensiva in tutte le direzioni per respingere le truppe d’invasione ucraine nella regione di Kursk” e che , finora, “hanno liberato 800 chilometri quadrati, pari a oltre il 60% del territorio occupato. Il nemico subisce perdite significative e si ritira dai territori occupati, nonostante il trasferimento ad essi di riserve aggiuntive. Nelle prime due settimane di gennaio sono stati liberati quattro villaggi: Aleksandriya, Leonidovo, Russkoye Porechnoye e Kruglenkoye”.
Ciò, all’indomani di un attacco con droni delle forze russe su Kiev durante la visita del Premier britannico Starmer e del ministro della Difesa italiano Crosetto.
Nel corso della sua visita, il Premier britannico Starmer ha incontrato il Presidente ucraino Zelensky con cui ha firmato un accordo di partenariato storico, detto “dei 100 anni”, per approfondire i legami di sicurezza e rafforzare le relazioni tra i due Paesi e per fornire a Kiev nuovi sistemi di difesa anti-aerea mobili.
Il ministro della Difesa Crosetto, visitato il Memoriale dei soldati caduti, ha tenuto dei colloqui con l’omologo ucraino e con il Presidente Zelensky cui ha ribadito il sostegno a Kiev da parte dell’Italia.
Al termine della visita, quindi, il ministro Crosetto, cui è stata conferita l’onorificenza dell’Ordine del Principe Yaroslav il Saggio per “l’importante contributo personale al rafforzamento della collaborazione tra i due Stati e il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha dichiarato tramite comunicato: “Importante e cruciale l’incontro che ho avuto oggi con il Presidente Zelensky, emozionante anche sul piano umano come tutta la mia visita in Ucraina in un giorno come tanti per loro, funestato da bombe che, come ogni giorno, da quasi tre anni, cadono e colpiscono la popolazione civile inerme. Sono oltre 42000 quelle aeree, oltre 12000 i droni, oltre un milione e mezzo di colpi di artiglieria, che nel 2023 hanno colpito l’Ucraina. È stata anche l’occasione per ribadire la vicinanza e il pieno supporto dell’Italia al popolo ucraino, che si difende da una brutale aggressione, quella della Russia, e che lotta, ormai da 1100 giorni per difendere la sua sovranità territoriale. L’Italia, insieme a tutti i suoi Alleati e Partner, UE e NATO, è da sempre impegnata per arrivare a una pace giusta e duratura. In ogni sede continuiamo a cercare ogni via possibile di dialogo diplomatico. Ma vogliamo anche oggi ribadire che i conflitti tra nazioni devono essere risolti nel rispetto del diritto internazionale e non facendo prevalere la legge del più forte”.
A tal proposito, secondo agenzie di stampa russe, alla luce della firma del trattato di partenariato tra Ucraina e Regno Unito, il portavoce del Cremlino, Peskov ha definito “preoccupante” la possibilità di un “avanzamento dell’infrastruttura militare” britannica verso i confini russi”, sottolineando che: “L’accordo di partenariato tra Ucraina e Gran Bretagna non è una disposizione che garantisce l’adesione di Kiev alla Nato, ma che, dato che la Gran Bretagna è un Paese dell’Alleanza, un eventuale avanzamento della sua infrastruttura militare verso i confini russi è, ovviamente, un elemento piuttosto preoccupante. In ogni caso è necessario analizzare più a fondo cosa accadrà”.
Intanto, stamane, il Presidente iraniano Pezeshkian è giunto a Mosca, presso il Cremlino, dove ha incontrato il Presidente russo Putin con cui ha firmato un trattato ventennale di partenariato strategico globale, un accordo che rafforza la cooperazione economico-commerciale tra Russia e Iran, nei settori energia, ambiente, difesa e sicurezza, riguardo cui Putin ha dichiarato: “Il trattato di partenariato strategico firmato oggi a Mosca tra la Russia e l’Iran darà nuovo impulso a tutte le aree della cooperazione tra i due Paesi. Questo trattato crea migliori condizioni per la cooperazione bilaterale in tutti i settori”.
Poi, in merito alle sanzioni occidentali comminate ad entrambi i Paesi, Putin ha detto: “Abbiamo bisogno di meno burocrazia e più azioni concrete. Qualunque difficoltà venga creata da altri, saremo in grado di superarla e di andare avanti”.
Ancora, il numero uno del Cremlino ha dichiarato che “La Russia informa regolarmente l’Iran su quanto sta accadendo nel conflitto in Ucraina” e che “i due Paesi si consultano strettamente sugli eventi in Medio Oriente e nella regione del Caucaso meridionale”, spiegando che “i lavori relativi al gasdotto per trasportare il gas russo in Iran stanno procedendo nonostante le difficoltà” e che, “nonostante i ritardi nella costruzione di nuovi reattori nucleari per l’Iran, Mosca è aperta a potenziali altri progetti nucleari”.
Il Presidente iraniano Pezeshkian, invece, ha definito la Russia “un Paese amico e fraterno” e ha sottolineato che “le relazioni tra i due Paesi sono strategiche e onnicomprensive”, dichiarando: “Il trattato creerà buone opportunità e dimostrerà che Mosca e l’Iran non hanno bisogno di ascoltare l’opinione dei “Paesi oltre l’oceano”. Gli accordi raggiunti oggi sono un ulteriore stimolo per la creazione di un mondo multipolare”.
Inoltre, durante la conferenza stampa congiunta con il Presidente russo Putin, Pezeshkian ha chiesto una “soluzione politica” alla guerra in Ucraina, affermando: “Le ostilità e la guerra non sono la soluzione al problema. Siamo quindi favorevoli a una soluzione politica tra Russia e Ucraina”.
Infine, il Presidente russo Putin ha reso noto che “La Russia e l’Iran stanno discutendo della fornitura di gas russo” e che, “se il progetto verrà realizzato, le forniture di gas all’Iran potrebbero raggiungere i 55 miliardi di metri cubi all’anno, ma bisognerà iniziare con piccoli volumi fino a 2 miliardi di bcm”.
Al riguardo, il Presidente dell’Iran Pezeshkian ha detto che “al momento, entrambe le parti devono affrontare alcune questioni tecniche”.
Quanto a un possibile incontro tra il Presidente Putin e il Presidente USA eletto, Trump, il consigliere di politica estera del presidente Putin,Yury Ushakov, nel corso di una conferenza stampa, ha dichiarato: “Aspettiamo con calma che la squadra di Trump entri in carica, che Trump entri nello Studio Ovale. Poi vedremo cosa succede. Non ci sono ancora contatti. Il Presidente ha ribadito più volte che siamo pronti al dialogo. Stiamo aspettando con calma dei segnali”.
Sempre Ushakov, ha affermato che la Russia non sarà rappresentata alla cerimonia di insediamento del Presidente USA Trump, che si terrà il 20 gennaio.
In merito, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha detto che: “Il Cremlino non si aspetta cambiamenti radicali nella posizione degli Usa verso la Russia e il conflitto ucraino con il nuovo Presidente Trump. Nonostante le dichiarazioni di disponibilità al dialogo da parte del futuro capo della Casa Bianca, non bisogna nutrire aspettative eccessive”.
A Kiev, invece, questa mattina, il Presidente ucraino Zelensky ha incontrato il leader dell’opposizione liberale ed europeista slovacca Michal Simecka ,sullo sfondo delle tensioni tra Kiev e il Presidente della Slovacchia Fico, scaturite dallo stop da parte all’Ucraina alle forniture di gas russo alla Slovacchia il 1° gennaio, dopo la scadenza del contratto con Mosca.
Il Presidente Zelensky ha detto che l’Ucraina è pronta “ad aiutare il popolo slovacco con la stabilità energetica” , mentre Michal Simecka ha ringraziato le truppe ucraine “per la loro lotta per la libertà e la sicurezza dell’intera Europa”, sostenendo l’adesione dell’Ucraina all’Ue.
Infine, da Berlino, il cancelliere tedesco Scholz ,in conferenza stampa con l’omologo svedese, ribadendo il sostegno a Kiev , ha dichiarato: “È altamente auspicabile che la guerra in Ucraina adesso finisca, Putin deve capire che è arrivato il tempo di chiudere questa guerra. Una pace è possibile ma non dovrà realizzarsi sulla testa degli ucraini, non dovrà essere un diktat. Ho parlato con Trump due volte dopo l’elezione ; c’è un dialogo diplomatico intenso. Possiamo quindi sperare che la buona cooperazione tra Europa e Stati Uniti continui ad avere successo in futuro, anche sulla questione del sostegno all’Ucraina. Non mi aspetto quindi che gli Stati Uniti smettano di sostenere l’Ucraina nella sua difesa”.
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