di Federica Marengo venerdì 10 gennaio 2025
-Nella serata di ieri, il Presidente ucraino Zelensky, dopo aver partecipato a Ramstein alla riunione con i rappresentanti dei Paesi Alleati e partner facenti parte del Gruppo di Contatto per la Difesa dell’Ucraina, è atterrato a Roma, in Italia, per incontrare a Palazzo Chigi la Presidente del Consiglio Meloni.
Nel corso del colloquio, come si legge nella nota di Palazzo Chigi, “il Presidente Meloni ha espresso solidarietà per le vittime dei recenti bombardamenti russi e ha ribadito il sostegno a 360 gradi che l’Italia assicura e continuerà ad assicurare alla legittima difesa dell’Ucraina e al popolo ucraino, per mettere Kiev nelle migliori condizioni possibili per costruire una pace giusta e duratura”.
Nella mattinata di oggi, invece, il Presidente Zelensky si è recato al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica Mattarella. Presente all’incontro anche il Viceministro degli Esteri Cirielli.
Durante l’incontro, anche il Capo dello Stato ha confermato a Zelesnky “la determinazione dell’Italia a mantenere pieno e inalterato e costante sostegno all’Ucraina”, ribadendo la vicinanza tra Roma e Kiev e illustrando le ragioni del supporto dell’Italia all’Ucraina contro l’aggressione di Mosca, ovvero: “Per il rispetto delle regole della convivenza internazionale; contro la pretesa di imporre con le armi la volontà a un altro Paese, a un altro Stato e per la sicurezza dell’intera Europa”.
Il Presidente ucraino ha poi rilasciato un’intervista al direttore di Rainews24, Petrecca, nella quale, ringraziando i giornalisti della Rai per “aver fatto vedere quello che succede in Ucraina, ha parlato dei tre anni di guerra e del futuro dell’Ucraina, ma anche degli incontri con la Premier Meloni e con il Presidente della Repubblica Mattarella, riguardo cui ha detto: “Ieri ho avuto un incontro con la Premier Giorgia Meloni. Siamo grati per il sostegno del governo italiano e per i pacchetti di sostegno all’Ucraina, sia in termini di sostegno al nostro esercito, alla nostra resilienza, sia in termini di sostegno umanitario al nostro popolo. Sono contento che quest’anno avremo un evento così importante sulla ricostruzione dell’Ucraina. Si tratta del futuro. Riguarda la vita in ogni caso. Sono molto lieto che questo convegno si tenga in Italia. So che oggi i nostri ministri della Cultura si metteranno in contatto per il restauro del patrimonio culturale. Vogliamo davvero il supporto dei vostri esperti che hanno molta esperienza. Con Mattarella ho avuto un incontro molto positivo, gli ho detto che è ora che venga in Ucraina, l’ultima volta di un Presidente italiano in Ucraina è stato venticinque anni fa. Quindi è opportuno soprattutto ora che stiamo parlando della conferenza per la ricostruzione”.
Poi, sottolineando come, oltre ai soldati, i bambini siano tra le persone più eroiche in Ucraina e come sia terribile vederli crescere nel corso di una guerra, il Presidente Zelensky, rispondendo alla domanda sulla differenza del sostegno dell’Italia rispetto agli altri Paesi Ue, ha sottolineato l’importanza della presidenza italiana del G7, nell’anno appena trascorso, per il via libera all’uso dei beni congelati russi, per la difesa antiaerea fornita, volta a proteggere il Paese e i sistemi energetici e per il sostegno all’adesione dell’Ucraina alla Nato e all’Ue, considerate garanzie di sicurezza per Kiev.
Ancora alla domanda su cosa si aspetti dall’Europa, Zelensky ha risposto: “Passi importanti verranno dai beni russi congelati. Per noi è importante il sostegno degli Usa, ma ho sempre detto che l’Ue deve avere la sua autonomia, l’economia deve essere più grande, il potenziale è superiore a quello russo, l’Ue è molto forte e, se indipendente, ha tutto il rispetto dell’America. Questa unione dei due continenti è fortissima”.
Riguardo alla mediazione per la pace del Presidente eletto Trump, il Presidente Zelensky ha sottolineato: “Per noi è molto importante che la pace arrivi. Prima di mettersi d’accordo su qualcosa, noi dobbiamo definire le garanzie di sicurezza per l’Ucraina e per l’Europa. Vogliamo che l’America faccia pressione sulla Russia e dia all’Ucraina e all’Europa garanzie perché non ci sia più guerra per l’Ucraina e per l’Europa. Le garanzie di sicurezza devono essere tali per permettere il non ritorno di Putin che vuole annientare l’Ucraina”.
In merito all’operazione nel territorio russo di Kursk, Zelensky ha spiegato che si è trattato di un’operazione preventiva per evitare che le forze russe occupassero le città di Sumy e Kharkiv, ma che a Kiev non interessa l’occupazione di quel territorio, ma solo vivere in tranquillità e pace.
Poi, evidenziando che cedere a Mosca vorrebbe dire rinunciare alla democrazia, Zelensky, rispondendo alla domanda se si senta stanco dopo quattro anni di resistenza, ha affermato: “Non ho diritto, proprio non ne ho dritto, non posso permettermelo. Devo essere all’altezza del mio popolo. Non ho diritto di essere stanco, mi prenderò il riposo a guerra finita quando ci sarà la pace duratura e giusta”.
Infine, riguardo all’Ucraina di domani e della ricostruzione, Zelensky ha sottolineato che al primo posto verranno le persone, il rientro degli ucraini, che ora si trovano all’estero per via della guerra, i ricongiungimenti familiari e l’unità del Paese, perché solo nell’unità sarà possibile la ricostruzione.
Intanto, mentre sale a 13 il numero dei morti e a 122 quello dei feriti nell’attacco russo di due giorni fa contro un impianto industriale a Zaporizhzhia, e il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere di aver abbattuto nella notte scorsa 40 droni ucraini, il portavoce del Cremlino Peskov ha ribadito che “Il Presidente russo Putin è aperto a contatti con Trump” e che “non vi sono condizioni preliminari per l’avvio di un dialogo”.
Da Bruxelles, invece, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, è tornata sul tema degli aiuti a Kiev, scrivendo in un post social: “L’Europa ha fornito all’Ucraina quasi 134 miliardi di euro di sostegno, e ne arriveranno altri. Proprio come la coraggiosa resistenza ucraina, il nostro sostegno sarà costante”, riecheggiata dalla Vicepresidente della Commissione Ue e Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Kallas, che, sempre tramite social, ha annunciato: “La Russia ha iniziato questa guerra, quindi deve pagarne il prezzo. Oggi l’Ucraina riceverà 3 miliardi di € dal nostro prestito G7, che verrà rimborsato con i proventi dei beni russi congelati. Ciò sosterrà l’economia ucraina e libererà risorse ucraine per la difesa”.
Proprio la Vicepresidente e alta rappresentante Ue Kallas, è da ieri in Italia, dove ha partecipato a Villa Madama alla riunione del Quintetto, i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Regno Unito, Italia e il Segretario di Stato USA Blinken, organizzata dal Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, sulla transizione in Siria, in cui è stata ribadita la necessità di un governo inclusivo che protegga tutte le minoranze e si è affermato che l’UE potrebbe allentare gradualmente le sanzioni, a condizione che si registrino progressi tangibili”, a margine della quale, ha sottolineato che la Ue è pronta a sostenere l’Ucraina, se gli USA cessassero il loro impegno.
La Vicepresidente e alta rappresentante Ue Kallas poi ha incontrato il ministro della Difesa Crosetto. Un colloquio, così commentato sui suoi account social: “Ottimo incontro con il Ministro della Difesa Crosetto. Abbiamo discusso del sostegno all’Ucraina, della sicurezza delle materie prime e delle ambizioni dell’UE di fare di più nella difesa e nello spazio Nel prossimo Libro bianco sulla difesa proporremo modalità per potenziare e finanziare le capacità di difesa dell’UE”.
Il ministro della Difesa Crosetto, ha commentato così il colloquio , in una nota: “Colloquio davvero cordiale e costruttivo. Abbiamo fornito pieno sostegno all’autonomia strategica della UE, ‘pilastro europeo’ della NATO. Nato che rimane la pietra angolare della sicurezza collettiva dell’intero Occidente, UE compresa. Abbiamo anche proposto l’istituzione di un tavolo permanente per trovare e proporre soluzioni, oltre che verificare i nostri comuni progressi. Abbiamo riscontrato anche una Visione comune sulla valorizzazione dell’Industria Difesa. Uno strumento che tutti noi riteniamo fondamentale per agevolare la cooperazione militare e strategica europea e contribuire alla sicurezza e alla stabilità delle nostre Democrazie. Focus, inoltre, sulla cooperazione per progetti comuni. Obiettivo, dare maggiore efficienza e ottimizzare l’uso delle risorse. Ribadita, infine, la necessità di scorporare gli investimenti per la Difesa dal Patto di stabilità della UE al fine di rispondere in modo adeguato alle crescenti esigenze di sicurezza collettiva. Su Ucraina abbiamo ribadito e rinnovato l’impegno comune per creare premesse per pace giusta e duratura“.
A seguire, l’alta rappresentante Ue Kallas ha incontrato a Palazzo Chigi la Presidente del Consiglio Meloni e, in merito al colloquio così si legge in una nota della Presidenza del Consiglio: “Il colloquio ha consentito di toccare i principali temi di politica internazionale a partire dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla situazione in Medio Oriente, concentrandosi sul sostegno all’Ucraina e sul processo di transizione in Siria, anche alla luce degli esiti della ministeriale in formato Quint ospitata a Roma dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani. Le due Leader hanno anche discusso del rafforzamento del ruolo internazionale dell’Unione europea, con particolare attenzione all’ulteriore sviluppo della collaborazione con il Vicinato Sud e l’Africa, anche nel contesto del Piano Mattei”.
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