di Federica Marengo venerdì 3 gennaio 2025
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, secondo quanto reso noto dallo Stato maggiore militare ucraino, le forze di difesa antiaerea di Kiev hanno abbattuto 60 droni russi su 93, lanciati dalle regioni russe di Bryansk, Rostov e Oryol verso le regioni ucraine di Poltava, Sumy, Kharkiv, Kiev, dove 1 persona è rimasta uccisa e 4 ferite, Chernihiv, Cherkasy, Zhytomyr, Donetsk e Dnipropetrovsk.
Nella giornata di oggi, invece, le forze russe hanno attaccato la regione di Cherniv e di Zaporizhzhia, causando nei due raid la morte di almeno due persone.
Sul fronte russo, le autorità locali di Bryansk hanno fatto sapere che una persona è rimasta uccisa nel corso di un attacco di mortaio ucraino.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, in merito alla decisione di non rinnovare il contratto con l’azienda russa Gazprom per il passaggio del gas russo attraverso l’Ucraina e il rifornimento ai Paesi Ue, scaduto il 1°gennaio 2025, ha dichiarato: “L’interruzione del passaggio del gas russo attraverso l’Ucraina rappresenta una delle più grandi sconfitte di Mosca. Quando Putin ottenne il potere in Russia più di 25 anni fa, il pompaggio annuale di gas attraverso l’Ucraina verso l’Europa era di oltre 130 miliardi di metri cubi. Oggi , il transito del gas russo è pari a 0. Questa è una delle più grandi sconfitte di Mosca”.
Dal Cremlino e dal ministero degli Esteri russo, invece, l’interruzione delle forniture di gas all’Europa tramite la rotta ucraina, è stata così commentata: “La responsabilità della cessazione delle forniture di gas russo ricade interamente sugli Stati Uniti, sul regime fantoccio di Kiev e sulle autorità degli Stati europei che hanno sacrificato il benessere dei loro cittadini in nome del sostegno finanziario all’economia americana”.
Al riguardo, la Commissione Ue, al termine di una riunione straordinaria tenuta alcuni giorni fa con gli Stati membri dell’Europa centrale e orientale, ha fatto sapere ,tramite nota, che “Non vi sono problemi di sicurezza per l’approvvigionamento di gas”, in quanto la chiusura della rotta ucraina avrà un impatto contenuto pari al 5% dell’import totale europeo.
Inoltre, la Commissione Ue ha anche indicato delle rotte alternative di approvvigionamento “per portare i volumi necessari in Europa attraverso i quattro principali percorsi di diversificazione, con volumi provenienti principalmente dai terminali Gnl in Germania, Grecia, Italia e Polonia”, cui si aggiunge la possibile fornitura della Turchia, assicurando che “i 14 miliardi di metri cubi di gas l’anno, finora transitati dall’Ucraina, potranno essere completamente sostituiti”.
Infine, quanto agli stoccaggi, questi ultimi presentano livelli al 72% nei Paesi dell’Ue. In Italia, come spiegato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin, , è stato garantito già dal 1° novembre scorso il completo riempimento degli stoccaggi di gas ,attualmente intorno all’80%. Il ministero dell’Ambiente, però, sta valutando altre misure per affrontare con tranquillità l’inverno, mentre a febbraio dovrebbe entrare in funzione a Ravenna una nuova nave rigassificatrice.
Tuttavia, dopo l’aumento registrato nella giornata di martedì, il prezzo del gas si è stabilizzato oltre i 50 euro al megawattora, comunque ai massimi da ottobre 2023, tanto che si discute dell’introduzione di un price cap europeo.
A risentire particolarmente dell’interruzione delle forniture di gas russo dalla rotta dell’Ucraina, la Transnistria, regione moldava occupata dalla Russia, non riconosciuta internazionalmente, dove, secondo quanto reso noto dal ministero dello Sviluppo Economico, le autorità locali hanno introdotto dei blackout a rotazione. Disposto, quindi, per questa sera, il blackout per un’ora nelle principali città: Tiraspol, Rybnitsa, Bender e in alcune altre località. Inoltre, le autorità locali hanno avvertito i residenti che, a causa della lunghezza del processo, il tempo necessario per spegnere e riaccendere la corrente potrebbe durare fino a 30 minuti.
Nelle scorse ore, poi, sempre in Trasnistria, sono state chiuse tutte le aziende industriali, ad eccezione dei produttori alimentari.
Il Presidente ucraino Zelensky, che in un post social ha reso noto come “Nel 2024, 1358 persone siano state liberate dalla prigionia russa e riportate in Ucraina”, riguardo l’insediamento del Presidente eletto USA Trump il prossimo 20 gennaio, in un’intervista ha detto: “L’imprevedibilità del Presidente eletto Trump potrebbe contribuire a porre fine alla guerra con la Russia. Mi piacerebbe davvero vedere l’imprevedibilità del Presidente Trump applicata alla Russia. Credo che voglia davvero porre fine alla guerra”, aggiungendo che la Francia, a suo dire, dispiegherà forze di peacekeeping in Ucraina per garantire un futuro accordo di pace con la Russia, ma che ciò ,al tempo stesso ,dovrebbe essere un passo avanti verso l’adesione dell’Ucraina alla Nato.
Il consigliere capo di Zelensky, Podolyak, invece, in un’intervista alla Bbc, ha chiuso alla possibilità di negoziati di pace con la Russia con l’inizio del mandato presidenziale di Trump: “Si parla tanto di trattative, ma questa è un’illusione. Non può esserci alcun processo di negoziazione perché la Russia non è stata costretta a pagare un prezzo sufficientemente alto per questa guerra. Il Memorandum di Budapest del 1994, così come gli accordi di Minsk del 2014-2015, il cui obiettivo era quello di fare terminare la guerra in Donbass, si sono rivelati inutili poiché non comportavano deterrenza militare. La Russia deve capire che non appena inizierà un’aggressione, riceverà in risposta un numero significativo di colpi”.
Nel frattempo, l’emittente pubblica ucraina Suspilne ha fatto sapere che “La prossima riunione del Gruppo di contatto sulla difesa dell’Ucraina, nel formato Ramstein, si terrà giovedì prossimo 9 gennaio e sarà presieduta dal Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin”.
Restando in tema di difesa di Kiev, RBC-Ukraine, citando il Primo ministro ucraino Shmyhal ha fatto sapere che “Il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha ordinato la produzione di trentamila droni a lungo raggio” e che “Le imprese ucraine prevedono inoltre di produrre circa 3000 missili”.
Secondo il Premier ucraino Shmyhal, nel 2025 è stato stanziato un totale di 2230 miliardi di grivinie (circa 50 miliardi di euro) per la difesa e la sicurezza e i fondi dei contribuenti provenienti dal bilancio statale saranno utilizzati per questi scopi. La spesa per armi ed equipaggiamenti militari ammonterà ad almeno 739 miliardi di grivnie (17 miliardi di euro).
Ancora, secondo Shmyhal, le aziende ucraine del settore della difesa hanno in programma di aumentare la loro capacità produttiva fino a 30 miliardi di dollari e il governo avvierà dei contratti a lungo termine con i produttori per 3-5 anni. Infine, per il Premier Shmyhal, l’ Ucraina svilupperà il modello danese, in base al quale i partner acquistano armi dall’industria della difesa nazionale per le esigenze dell’esercito ucraino ed entro il 2025 si prevede di raccogliere più di un miliardo di dollari.
Quanto agli alleati di Kiev, in Polonia, alla luce di una legge sulla protezione dei civili entrata in vigore il 1° gennaio scorso, a causa delle recenti inondazioni nel sud della Polonia e delle tensioni sulla sicurezza dovute alla guerra nella vicina Ucraina, il ministero degli Interni polacco sta elaborando norme e regolamenti per l’evacuazione dei civili e dei tesori culturali nazionali in caso di disastri naturali o minacce militari.
Secondo il comunicato diffuso dal ministero, la bozza del disegno di legge, che dovrà essere pronta entro tre mesi e dovrà essere approvata dal Gabinetto del Premier Tusk, prevede che “non meno dello 0,3% del Pil annuale sia speso per migliorare la prontezza di evacuazione” e “definisca i compiti e il coordinamento dei vari servizi di sicurezza civili che dovranno trasferire le persone in luoghi sicuri, fornendo inoltre linee guida per l’evacuazione sicura e la protezione delle opere d’arte”.
Sempre in Polonia, a Varsavia , dove nelle prossime ore si terrà un gala organizzato al Gran Teatro dell’Opera, in occasione dell’inaugurazione del semestre di presidenza polacca dell’Ue, gli agricoltori hanno bloccato le strade del centro per contestare la politica agricola dell’Unione e l’importazione di prodotti agricoli dall’Ucraina.
Per l’Italia, la Presidente del Consiglio Meloni, in un’intervista a 7, il settimanale de Il Corriere della Sera, riguardo alle posizioni del Presidente eletto degli USA Trump sulla guerra in Ucraina, ha sottolineato: “Ho letto le ultime dichiarazioni del presidente eletto degli Stati Uniti Trump sulla pace in Ucraina. Sono parole totalmente sovrapponibili a quelle che ho ripetuto, a nome dell’Italia, in molte occasioni. Abbiamo sempre detto che l’unico modo per giungere ad una pace è costringere la Russia in una situazione di stallo, perché non c’è alcuna possibilità di pace se non l’equilibrio delle forze di campo e se la Russia ha campo libero nell’invasione dell’Ucraina. Questo è quello che sostiene l’Italia e che dicono anche gli Stati Uniti”.
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