di Federica Marengo lunedì 16 dicembre 2024
-Proseguono gli attacchi incrociati tra Russia e Ucraina, mentre il ministero della Difesa russo, nelle ultime 24 ore, ha rivendicato la conquista di altri villaggi nel Donetsk: Vesely Gai , a sud di Kurakhove , il villaggio di Pushkine , a sud di Pokrovsk, nell’area orientale del Paese e Shevchenko, vicino a Krasnoarmeysk (Krasnoarmiysk), e l’avanzata verso la città strategica di Pokrovsk e la città industriale di Kurakhove.
L’intelligence militare ucraina, invece, ha fatto sapere che le truppe di Kiev hanno ucciso o ferito almeno 30 soldati nordcoreani nei pressi dei villaggi di Plekhovo, Vorozhba e Martynovka, nella regione di Kursk, in Russia e che Mosca sta ricostituendo le unità dell’esercito nordcoreano dopo le perdite subite nelle operazioni d’assalto, integrandole con nuovi effettivi, attinti in particolare dalla 94° brigata separata dell’esercito di Pyongyang.
Preoccupa inoltre, a livello ambientale, la situazione nello stretto di Kerch, tra la Crimea occupata da Mosca e la Russia, dove ieri, per via di una tempesta, una petroliera si è spezzata in due, riversando nelle acque dello stretto il petrolio e un’altra è andata alla deriva.
A tal proposito, Kiev ha accusato Mosca di “aver violato le norme di sicurezza della navigazione, utilizzando vecchie petroliere e mantenendo due navi in mare durante una tempesta”.
Intanto, a Bruxelles, si è svolto stamane il Consiglio degli Affari Esteri, il primo guidato dall’Alta rappresentante per la Politica estera Kallas, nel quale è stato approvato il 15° pacchetto di sanzioni alla Russia che include 54 persone e 30 entità “responsabili di azioni che minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”. Sanzionate anche le petroliere non dell’Ue che fanno parte della “flotta ombra di Putin” o che sostengono il settore energetico della Russia, e le navi responsabili del trasporto di attrezzature militari per la Russia o coinvolte nel trasporto di grano ucraino rubato.
L’Unione Europea ha poi annunciato di aver introdotto nuove sanzioni per 26 cittadini bielorussi e contro sette entità e personalità cinesi, accusate di aver aiutato la Russia nella sua guerra contro l’Ucraina, che includono il divieto di viaggiare nell’UE, il congelamento dei beni nell’UE e il divieto di finanziamento da parte di qualsiasi società europea.
In merito alle sanzioni, anche i Paesi del G7, (Stati Uniti, Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e Gran Bretagna) hanno introdotto sanzioni contro la Corea del Nord tramite una dichiarazione congiunta in cui “esortano la Corea del Nord a cessare immediatamente ogni forma di assistenza alla Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, anche ritirando i suoi soldati” e condannano “l’esportazione da parte della Corea del Nord di missili balistici, proiettili d’artiglieria e altre attrezzature militari verso la Russia da utilizzare contro l’Ucraina”, esprimendo “profonda preoccupazione per qualsiasi sostegno politico, militare o economico che la Russia potrebbe fornire al programma illegale di armi della Corea del Nord, comprese le armi di distruzione di massa” e annunciando la volontà di “continuare ad agire di concerto, anche attraverso l’imposizione di sanzioni economiche, per rispondere al pericolo rappresentato dalla partnership tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea e la Russia”.
Sanzioni alla Russia e alla Corea del Nord sono state introdotte anche dagli USA e riguardano le attività finanziarie di Pyongyang e il sostegno militare a Mosca e sono indirizzate a banche, generali, funzionari nordcoreani e a compagnie di navigazione petrolifere russe.
In merito al via libera all’uso di armi a lungo raggio USA in territorio russo dato dal Presidente USA, uscente, Biden, il Presidente USA eletto Donald Trump , non escludendo la possibilità di revocarlo , ha affermato: “La situazione in Ucraina è più difficile di quella in Medio Oriente: consentire a Kiev di lanciare missili “200 miglia” all’interno della Russia è stato un grande errore”.
Riguardo agli aiuti da parte degli alleati a Kiev, il commissario polacco al bilancio Serafin, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare dell’Ecr, ha spiegato che: “Dall’inizio dell’invasione russa a metà novembre 2024 l’Ue e i suoi Stati membri hanno mobilitato 124 miliardi di euro a sostegno dell’Ucraina e del suo popolo. Nella cifra sono inclusi 47,8 miliardi di euro di assistenza finanziaria dall’Ue, 12,2 miliardi di euro di assistenza bilaterale dagli Stati membri dell’Ue, 45,5 miliardi di euro di assistenza militare e 1,5 miliardi di euro dai proventi derivanti da beni russi congelati e immobilizzati. Dell’assistenza finanziaria dell’Ue, 35,7 miliardi di euro sono forniti sotto forma di prestiti e 6,8 miliardi di euro sotto forma di sostegno non rimborsabile, mentre 5,3 miliardi di euro sono supportati tramite garanzie dell’Ue. Gli Stati membri dell’Ue hanno finora fornito 45,5 miliardi di euro di assistenza militare, di cui 6,1 miliardi di euro coperti dallo strumento fuori bilancio European Peace Facility. Questo sostegno include 362 milioni di euro per finanziare la missione di assistenza militare dell’Ue per le forze armate ucraine. Inoltre, 1,4 miliardi di euro dei proventi derivanti dai beni sovrani della Russia raccolti nel 2024 sono stati assegnati alla Epf. Per quanto riguarda i costi indiretti per le economie europee, l’Ue ha reso disponibile una stima fino a 17 miliardi di euro tramite gli Stati membri dell’Ue per aiutare le persone in fuga dall’aggressione. La Commissione ha introdotto la massima flessibilità in modo che gli Stati membri possano utilizzare i fondi di coesione non spesi a questo scopo”.
In tema di aiuti militari, via libera del governo italiano ad un nuovo pacchetto all’Ucraina, tramite decreto, il decimo, che verrà illustrato mercoledì al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) dal ministro della Difesa, Crosetto.
Il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Tajani, a margine della XVII° Conferenza degli Ambasciatori, tenutasi questa mattina alla Farnesina ,ribadendo il sostegno dell’Italia a Kiev, ha dichiarato: “L’Italia è al fianco di Kiev nell’impegno a 360 gradi per una pace giusta, che non può essere la resa ucraina. Si lavora per una seconda conferenza di pace a cui partecipi anche la Russia con partner come Cina, India e Brasile. Nella riunione dei ministri degli Esteri del G7 di Fiuggi abbiamo ribadito la centralità del sostegno alla sicurezza energetica dell’Ucraina e alla sua ricostruzione. Ed è un impegno che ci vede in prima linea, in vista della Conferenza sulla Ricostruzione che ospiteremo a Roma a luglio”.
Intervenuto nel medesimo consesso, il Presidente della Repubblica, Mattarella ha sottolineato: “La guerra in Ucraina sta per entrare nel suo terzo anno. In oltre 1000 giorni di conflitto la Federazione Russa ha fatto continuo ricorso a strumenti di morte contro la popolazione ucraina e le infrastrutture civili del Paese. L’ingresso in campo di altri attori che forniscono truppe all’aggressione, allarga il conflitto, suscita allarme anche in aree più remote rispetto al teatro di guerra, alimentando i timori di una deriva fuori controllo. La pace richiede il contributo di tutti, in particolare delle potenze globali, perché globali sono le loro responsabilità e globali sono le conseguenze dell’aggressione alla legalità internazionale compiuto dalla Federazione Russa”.
Infine, mercoledì, alla vigilia del Consiglio Ue del 19 e 20 dicembre, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e diversi leader europei, incontreranno il Segretario Generale della Nato Rutte per discutere del sostegno all’Ucraina, in particolare “in termini di difesa antiaerea”.
Nel frattempo a Mosca, il Presidente russo Putin, nel corso di una riunione di funzionari della difesa, ha accusato l’Occidente di “spingere la Russia verso le sue linee rosse”, costringendola a rispondere e ha sottolineato: “Nella loro volontà di indebolire il nostro Paese, di infliggerci una sconfitta strategica gli Usa continuano a pompare il regime illegittimo di Kiev di armi e soldi, inviano mercenari e consulenti militari, incoraggiando l’escalation del conflitto. Allo stesso tempo, sotto il pretesto di una fantomatica minaccia russa, spaventano il proprio popolo con una nostra possibile aggressione”.
Poi, Putin ha dichiarato che, “Nel 2024 , le forze russe in Ucraina hanno preso il controllo di 189 insediamenti” e che “le armi nucleari della Russia sono state utilizzate come deterrente”, precisando che “circa 430 mila russi hanno firmato contratti con l’esercito quest’anno, rispetto ai circa 300 mila dell’anno precedente”, un fattore che, a suo dire, “ha un’enorme importanza per lo sforzo bellico della Russia”.
In merito al colloquio del Presidente Putin con il Premier ungherese Orban e alla possibile tregua, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha ribadito, nella consueta conferenza stampa, che “Putin, in conversazioni con Viktor Orban, ha sostenuto l’iniziativa del Primo ministro ungherese per una tregua di Natale”, ma che , “questi sforzi non sono stati sostenuti dalla parte ucraina, vale a dire Zelensky”.
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