di Federica Marengo venerdì 1° novembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, le forze di Mosca hanno colpito nuovamente Kharkiv, ferendo 5 civili e danneggiando decine di edifici residenziali privati e appartamenti.
Bombe russe, poi, anche su una caserma dei Vigili del Fuoco a Odessa, dove due persone sono rimaste ferite.
Sul fronte russo, invece, il ministero della Difesa ha reso noto che le forze aeree di Mosca hanno abbattuto nella notte 83 droni ucraini in cinque regioni del Paese ( Kursk, Bryansk, Voronezh, Orel e Belgorod) e nella Crimea occupata.
Tuttavia, lo stesso Ministero della Difesa russo ha fatto sapere che Mosca ha colpito in un bombardamento il centro di controllo per gli attacchi con i droni delle forze armate ucraine. Inoltre, ha rivendicato la conquista di tre insediamenti nella regione di Donetsk: Leonidivka, Novoukrainka e Shakhtarske.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, in un’intervista rilasciata ai media sud-coreani, tornando sulla questione dei soldati della Corea del Nord inviati per combattere in Ucraina, ha dichiarato: “Gli alleati occidentali dell’Ucraina non hanno risposto adeguatamente al coinvolgimento delle truppe nord-coreane nella guerra in Ucraina. Penso che la reazione a questo sia stata nulla; è stata zero. Sono sorpreso anche dal silenzio della Cina sui crescenti legami di Pyongyang con Mosca”.
Poi, in merito alle imminenti elezioni presidenziali negli USA, Zelensky ha evidenziato: “Il prossimo Presidente degli Stati Uniti può rafforzare o ridurre il sostegno all’Ucraina. Se tale sostegno si ridurrà, la Russia si impossesserà di altro territorio, impedendoci di vincere questa guerra. Questa è la realtà. La nostra posizione non riguarda compromessi territoriali, ma l’esplorazione di potenziali percorsi diplomatici che si basano sul mantenimento dell’impegno da parte degli Stati Uniti. Un desiderio genuino da parte degli Stati Uniti di mettere fine rapidamente a questa guerra è fondamentale”.
Infine, nel corso di una conferenza con i leader della comunità nell’Ucraina occidentale, il Presidente ucraino Zelensky, riguardo ai rapporti con l’Ungheria, ha annunciato: “Kiev sta preparando un documento di cooperazione bilaterale con Budapest per chiarire i malintesi”, spiegando che “il documento probabilmente riguarderà questioni relative alle minoranze nazionali e alla cooperazione in materia di sicurezza. Il minimo che chiediamo all’Ungheria è di non bloccare l’invito dell’Ucraina nella NATO”.
L’Ungheria, infatti, sostiene la necessità che Kiev riapra i negoziati con Mosca e ha bloccato gli aiuti all’Ucraina. Nelle ultime ore, poi, il suo ministro degli Esteri ha incontrato l’omologo russo Lavrov , criticando le sanzioni europee contro Mosca.
Tornando alla questione dei soldati nord-coreani in Ucraina, il Capo dell’ufficio presidenziale di Zelensky, Yermak, a margine di una conferenza sulla formula della pace a Montreal, ha detto: “La partecipazione delle truppe nordcoreane alla guerra contro l’Ucraina influenzerà la posizione dei partner per quanto riguarda la fornitura di armi a lungo raggio al nostro Paese per gli attacchi sul territorio della Russia. L’entrata di fatto della Corea del Nord nella guerra contro l’Ucraina avrà un impatto molto grande sulle decisioni, anche per quanto riguarda le armi a lungo raggio. L’Ucraina continua a lavorare per risolvere questo problema, ma è molto delicato”.
A tal proposito, il Segretario di Stato USA, Blinken, nel corso di una a conferenza stampa al termine dei colloqui tra Stati Uniti e Corea del Sud, ha dichiarato: “Circa 8.000 soldati nordcoreani hanno raggiunto la regione di confine russa di Kursk e sono pronti a entrare in combattimento contro le forze ucraine nei prossimi giorni. Se queste truppe dovessero impegnarsi in operazioni di combattimento o di supporto al combattimento contro l’Ucraina, diventerebbero legittimi obiettivi militari”.
Il Pentagono, poi, ha annunciato l’invio in Ucraina di un nuovo pacchetto di aiuti del valore di 425 milioni di dollari, per “affrontare le necessità urgenti”.
A Mosca, invece, si è tenuto il colloquio del ministro degli Esteri russo Lavrov con l’omologa nord-coreana Choe Son-Hui. Al riguardo, il ministro Lavrov ha dichiarato: “I legami tra l’esercito russo e quello nordcoreano sono molto stretti. Sono stati stabiliti legami molto stretti tra i militari e i servizi speciali dei due Paesi. Questo renderà anche possibile risolvere importanti obiettivi di sicurezza per i nostri cittadini e i vostri. L’accordo di partenariato strategico tra Russia e RPDC è destinato a svolgere un ruolo stabilizzatore nell’Asia nordorientale”.
Quindi, in merito all’accordo del trattato firmato tra Russia e Corea del Nord il 19 giugno scorso, durante la visita di Putin a Pyongyang , secondo cui ,”se uno dei partecipanti subisce un attacco armato da parte di uno o più Paesi e si trova in uno stato di guerra, l’altro fornirà immediatamente assistenza militare e di altro tipo con tutti i mezzi disponibili”, il ministro degli Esteri Lavrov ha invitato l’omologa Choi Song Hui a discutere su come promuovere l’attuazione di questi accordi: “Apprezzo molto l’opportunità di oggi di parlare francamente, in modo cameratesco di tutte queste questioni e di sviluppare una comprensione comune di come i nostri ministeri degli Esteri promuoveranno l’attuazione degli accordi conclusi nell’Accordo di partenariato strategico globale”.
La ministra degli Esteri nord-coreana, Choe Song Hui, ha detto: “La Corea del Nord è fermamente accanto ai suoi compagni russi e non ha alcun dubbio che la Russia riporterà una grande vittoria in Ucraina. I governi occidentali sospettano che il regime nordcoreano abbia offerto supporto militare in cambio di tecnologia nucleare russa. Vi assicuro ancora una volta che il nostro Paese non cambierà in alcun modo rotta sul rafforzamento delle sue forze nucleari. L’Occidente crea nella penisola coreana una situazione pericolosa che potrebbe diventare esplosiva in qualsiasi momento”.
Nella stessa giornata di oggi, poi, è stata pubblicata sul quotidiano turco Hürriyet, un’intervista dello stesso Lavrov nella quale, alla domanda sulle elezioni presidenziali in USA, ha risposto: “Gli Stati Uniti e la Russia sono sull’orlo di un conflitto militare diretto. Non abbiamo preferenze. All’epoca, l’amministrazione Trump aveva adottato il maggior numero di sanzioni antirusse rispetto ai suoi predecessori. A prescindere da chi vincerà le elezioni, non pensiamo che la linea anti-russa degli Stati Uniti cambierà”.
Inoltre, riguardo ai rapporti di Mosca con Ankara, Lavrov ha sottolineato: “La continua cooperazione tecnico-militare con Kiev, causa sconcerto, nonostante sia stata la Turchia a fornire la sede di Istanbul per le consultazioni con i rappresentanti di Kiev nella primavera del 2022 e ad agevolare la conclusione dell’accordo sul grano. Gli anglosassoni hanno seppellito i negoziati di Istanbul proibendo al Presidente ucraino Vladimir Zelensky di raggiungere accordi che potessero fermare le ostilità e garantire l’equilibrio degli interessi delle parti coinvolte. Purtroppo, le forze armate ucraine stanno usando armi turche per uccidere truppe e civili russi. Ciò non può che causare sconcerto di fronte alla dichiarata volontà della leadership turca di mediare”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, il 5 e 6 dicembre si recherà a Malta per partecipare al Trentunesimo vertice ministeriale dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) di cui Malta detiene la presidenza di turno. Si tratta del primo viaggio del ministro degli Esteri russo in un Paese dell’Ue dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022.
Per l’Italia, il ministro della Difesa Crosetto, in merito all’invio di soldati nord-coreani per combattere in Ucraina, stamane, a margine dell’inaugurazione del Villaggio Difesa al Circo Massimo, ha detto: “Viviamo in un periodo in cui la guerra fa parte della nostra vita quotidiana. Lo scenario dell’est Europa in Ucraina peggiora con l’invio truppe da parte della Corea. Ma è comunque più di un anno che si è formato un fronte a sostegno della Russia e dobbiamo capire se questo fronte può rendere ancora più pericolosa la volontà di Putin di espandere i suoi confini. Mi auguro che prima possibile si possa ricondurre la Russia a un tavolo Di pace”.
Qualche giorno fa, la Corea del Nord ha effettuato il lancio record di un missile intercontinentale in direzione del Mar Giallo. Secondo il leader Kim Jong Un si è trattato di “un test cruciale per aumentare la nostra forza nucleare per replicare alle pericolose mosse dei nostri nemici”.
In merito, il ministero degli Esteri cinese , ha espresso “preoccupazione per l’evoluzione della situazione nella Penisola”, sollecitando una soluzione politica.
Riguardo l’invio di soldati nord-coreani per combattere in Ucraina la portavoce del ministero degli esteri di Pechino, Lin Jian, ha dichiarato che “Pechino non si dice preoccupata per i legami sempre più stretti tra Pyongyang e Mosca” e che “Corea del Nord e Russia sono due Stati sovrani indipendenti, il modo in cui sviluppano le relazioni bilaterali è una questione loro”.
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