di Federica Marengo giovedì 10 luglio 2025

-Stamane, si sono aperti a Roma, presso il Convention Center “La Nuvola”, i lavori della quarta Conferenza sulla Ripresa dell’Ucraina, cui hanno partecipato, tra gli altri ,per il Governo italiano e per le cariche dello Stato: il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani e il Presidente del Senato La Russa.
Presenti i leader europei e i vertici dell’Unione, una delegazione USA, guidata dall’inviato speciale per l’Ucraina Kellogg, per un totale di 5.000 partecipanti, tra cui 100 delegazioni governative e 40 organizzazioni internazionali, incluse le principali banche di sviluppo, 2.000 aziende e rappresentati di autonomie locali e società civile e oltre 500 giornalisti accreditati.
L’evento, dedicato alla ripresa, ricostruzione e modernizzazione dell’Ucraina, si è articolato in quattro principali aree o ‘Dimensioni’: imprenditoriale, umana, locale e regionale, quella delle riforme nel percorso di adesione all’Ue e la dimensione culturale e di tutela del patrimonio nelle aree di conflitto, cui è seguito nel pomeriggio il business forum con le imprese.
La Conferenza ha avuto inizio con la visione di un video sulla vita a Kiev e sulla sua quotidianità interrotta dalla guerra.
Poi, a seguire, l’intervento della Presidente del Consiglio Meloni, che, dopo aver accolto i Capi di Stato e di Governo, ha aperto i lavori della Sessione Plenaria, ringraziando i partecipanti, insieme con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e la Farnesina per l’organizzazione dell’evento, di cui ha rivendicato i numeri: “70 Nazioni rappresentate, oltre 40 organizzazioni internazionali, migliaia tra aziende e realtà della società civile”, che, ha sottolineato: “ raccontano meglio di qualsiasi altra iniziativa quale futuro tutti insieme vediamo per l’Ucraina e con quanta convinzione crediamo in quel futuro”.
Poi, la Premier ha evidenziato: “Questa partecipazione così ampia, a così alto livello, trasmette al mondo un messaggio estremamente importante. Dice che ognuno di noi è qui per fare la sua parte per un obiettivo comune, che è guardare oltre l’insopportabile ingiustizia che da più di tre anni viene inflitta al popolo ucraino e sapere immaginare ora una Ucraina ricostruita, libera, prospera. E dice che intendiamo raggiungere questo scopo non solo aiutando l’Ucraina a difendersi, portando avanti ogni sforzo per arrivare alla pace, come stiamo facendo, ma anche e soprattutto sapendo immaginare il dopo, interrogandoci su come ricostruire quello che è stato distrutto: strade, ponti, scuole, chiese, ospedali”.
Ancora, parlando di Mosca, la Presidente Meloni ha detto: “La Russia incrementa gli attacchi contro i civili, colpisce le infrastrutture indispensabili per la popolazione perché il disegno è lo stesso dall’inizio della guerra: tentare di piegare gli ucraini con il buio, con il freddo, con la fame, con la paura. Questo piano, come altri, è fallito. E’ fallito in primo luogo perché tutti hanno imparato quanto gli ucraini siano molto più tenaci di ogni aspettativa ed è fallito perché la comunità internazionale si è schierata contro questo scempio, assicurando l’assistenza urgente e necessaria per garantire la continuità dei servizi essenziali. Penso che dovremo tenerne conto in futuro, dovremo tenere conto di chi ha fatto tutto ciò che poteva per impedire queste barbarie e chi invece non l’ha fatto. Ed è per questo che – come è scritto anche nella Dichiarazione dei Ministri delle Finanze del G7, noi vogliamo lavorare con l’Ucraina anche per non consentire che della ricostruzione possano beneficiare anche quelle entità che hanno contribuito a finanziare la macchina da guerra russa”.
Quindi, la Premier, ribadendo il sostegno dell’Italia all’Ucraina nella ricostruzione, ha assicurato: “L’Italia intende per questo e su questo giocare un ruolo da protagonista e può farlo, non solo per la costanza e la chiarezza con le quali fin dall’inizio si è schierata dalla parte giusta della storia, senza mai tentennare, ma anche perché il suo solido, straordinario tessuto produttivo ha tutte le carte in regola per generare un moltiplicatore di investimenti e di opportunità. Perché la sfida che abbiamo di fronte richiede certamente il massimo sforzo da parte delle Nazioni, dei Governi, delle Istituzioni multilaterali e finanziarie, ma è una partita che noi possiamo vincere solo se riusciremo a contare su una robusta mobilitazione dei capitali privati, sullo spirito imprenditoriale delle aziende, sulla loro capacità di attrarre investimenti”.
Pertanto, la Presidente del Consiglio Meloni ha annunciato: “Uno degli ambiti principali sui quali noi abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione riguarda la creazione di nuovi strumenti, di nuovi meccanismi finanziari che possano accompagnare il lavoro delle aziende, fare da moltiplicatore. Sono per questo felice di annunciare il contributo determinante dell’Italia alla nascita di un nuovo fondo equity a livello europeo. Il messaggio che vogliamo lanciare oggi agli imprenditori è semplice. Non abbiate paura di investire, di costruire, di ricostruire in Ucraina, perché investire sulla ricostruzione dell’Ucraina non è un azzardo, è invece un investimento in una Nazione che ha dimostrato più resilienza di qualsiasi altra, ma è anche un investimento sulla pace, sulla crescita economica dell’Europa intera, sulla sicurezza dei nostri cittadini. E sappiate che saremo al vostro fianco, insieme alle istituzioni finanziarie, alle realtà come Sace, Simest, Cassa Depositi e Prestiti, che sostengono l’internazionalizzazione delle imprese, per mettervi nelle condizioni migliori per poter operare, non solo sul fronte delle assicurazioni che sono necessarie per chi investe contro i rischi derivanti dal conflitto, ma anche per esplorare nuove opportunità in ambiti strategici, dall’agroindustria fino alla meccanica avanzata, all’industria chimica e ai trasporti. Investire in Ucraina è un investimento su noi stessi perché, piaccia o no, quello che accade in Ucraina riguarda ciascuno di noi. Penso che per questo dobbiamo essere orgogliosi del risultato che oggi raggiungiamo tutti insieme – nazioni, organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie, autorità locali, settore imprenditoriale e società civile. Insieme abbiamo assunto impegni con la Conferenza di oggi per oltre 10 miliardi di euro”.
Infine, la Premier, auspicando un “miracolo economico” per l’Ucraina, simile a quello realizzato dall’Italia nel Dopoguerra, ha sottolineato: “Il cammino della ricostruzione non sarà un cammino facile, sarà certo un cammino pieno di insidie, ma è anche un cammino che porta con sé incredibili opportunità. Gli italiani sanno forse meglio di chiunque altro, sanno comunque molto bene quello di cui sto parlando, perché noi siamo quel popolo che sulle macerie della Seconda Guerra Mondiale ha costruito il miracolo economico degli anni Sessanta. Anche la nostra allora era una Nazione distrutta che affrontava difficoltà enormi, eppure ce l’ha fatta. Si è rialzata con determinazione, con orgoglio, con operosità e è diventata la potenza economica e industriale che oggi tutti conoscono. E mi piace pensare che questa Conferenza possa essere il punto di partenza per il miracolo economico dell’Ucraina e costruiremo quel miracolo insieme per voi, per noi, perché ogni scuola, ogni ospedale, ogni campanile che ricostruiremo sarà un pezzo di noi stessi che avremo ricostruito, un pezzo d’Europa che riconsegneremo alla storia e ai nostri figli”.
Nel corso della Conferenza è poi intervenuta anche la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, che, lanciando il Fondo Europeo per la ricostruzione dell’Ucraina, destinato a imprese e ad abitazioni del valore di 2,3 miliardi di euro e con investimenti fino a 10 miliardi, ha rimarcato il sostegno “militare, finanziario e politico” a Kiev da parte dell’Unione.
Nel corso della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Tajani ha firmato con la commissaria Ue per l’Allargamento, Marta Kos, una Dichiarazione d’Intenti sulla costituzione di tale fondo Ue, sostenuto dalla Commissione europea , tramite la Banca europea per gli investimenti e , oltre che dall’Italia, da Francia, Germania e Polonia.
Il Presidente del Consiglio Europeo ,Costa, invece, ha detto: “La ricostruzione dell’Ucraina richiederà uno sforzo massiccio e prolungato da parte della comunità internazionale, commisurato alla portata della distruzione e all’urgenza del momento. Ma dovrà anche essere fondato sulla giustizia: la Russia dovrà rispondere delle devastazioni che ha causato, l’aggressore dovrà assumersi la responsabilità di ricostruire ciò che ha cercato di distruggere. L’allargamento è l’investimento geopolitico più strategico dell’Ue in termini di pace, sicurezza e prosperità. Per l’Ucraina, l’adesione è un impegno a favore dei valori democratici, dello Stato di diritto, del buon governo e di un futuro pacifico e stabile. Durante la nostra ultima riunione, i leader dell’Ue hanno riconosciuto i notevoli progressi compiuti dall’Ucraina in materia di riforme, nonostante le condizioni estremamente difficili. La valutazione della Commissione è chiara: l’Ucraina ha completato tutte le misure necessarie per avviare il primo gruppo di negoziati di adesione. I negoziati devono ora proseguire”.
Il Presidente ucraino, Zelensky, nel suo intervento, lanciando un Piano Marshall per l’Ucraina e, chiedendo agli alleati europei e americani di accelerare con l’introduzione di sanzioni a Mosca, ha sottolineato: “La Russia non si sta preparando per la pace e, in questo momento, tutti ce ne rendiamo conto. Putin ha rifiutato qualsiasi progetto di proposta di pace. Invece, c’è di nuovo un’ennesima escalation del livello di violenza”.
Successivamente, a margine dei lavori, vi è stato un bilaterale tra la Presidente del Consiglio Meloni e lo stesso Presidente Zelensky, con cui, al termine, ha rilasciato dichiarazioni congiunte alla stampa.
La Premier, nella sua introduzione, ha ribadito l’obiettivo della Conferenza: “Aiutare l’Ucraina a costruire quel futuro di pace, quel futuro di libertà, quel futuro di sovranità che la Russia con la sua guerra di aggressione vorrebbe negare, e che invece il popolo ucraino continua a difendere con un orgoglio e con una determinazione che sono un esempio per tutti noi”, evidenziando che “l’incredibile partecipazione è anche la prova del fatto che c’è un interesse concreto, reale, a investire e a scommettere sull’Ucraina, sulla sua economia, su un futuro di prosperità per questa Nazione aggredita”.
Da qui, rimarcando anche il contributo dell’Italia, con la firma di numerosissimi accordi, con la creazione di strumenti finanziari e assicurativi per le aziende che intendono investire e il contributo diretto delle aziende italiane, la Presidente Meloni ha annunciato che l’Italia, già impegnata ad Odessa nella tutela del suo patrimonio storico e culturale, allargherà l’area di intervento su alcuni ambiti prioritari, che sono energia, infrastrutture critiche, trasporti, agricoltura, salute e, in particolare la costruzione della nuova ala dell’Ospedale Pediatrico.
Poi, la Presidente del Consiglio ha evidenziato che “l’Italia continuerà a sostenere l’eroica resistenza del popolo ucraino, a 360 gradi”, per permetterle di continuare a difendersi dagli attacchi di Mosca, attraverso la cooperazione tra industrie della difesa, riguardo cui sono state siglate molte intese .
In ultimo, la Premier ha sottolineato: “Fin da subito, Volodymyr Zelensky, l’Ucraina hanno accettato la proposta di un cessate il fuoco incondizionato, così come hanno assicurato la disponibilità a sedersi al tavolo negoziale al più alto livello. Dall’altra parte nessuna disponibilità è fin qui arrivata da parte russa. Su nulla, su nulla. Per questo – è stato oggetto del nostro dibattito oggi, ne abbiamo discusso con Volodymyr – il percorso per noi è chiaro, un percorso duplice: continuare a sostenere l’Ucraina e dall’altra mantenere, anzi, rafforzare la pressione nei confronti della Russia, soprattutto utilizzando lo strumento delle sanzioni. L’obiettivo, come sapete, è la pace, ma una pace che sia giusta, che sia solida. E la pace si costruisce, come ho detto tante volte, non con i buoni propositi ma con la deterrenza. E’ questa la linea che, in maniera estremamente coerente questo Governo ha mantenuto sin dall’inizio dell’invasione. E rivendico che oggi è si grazie al coraggio del popolo ucraino, ma anche grazie alla continuità del nostro sostegno e all’unità dell’Occidente, se possiamo parlare di un percorso negoziale verso la pace. Anche di questo discuteremo – e vado alla conclusione – tra poco con il Presidente Zelensky nella riunione della Coalizione dei Volenterosi che ci vedrà insieme ai Leader presenti qui a Roma e ad altri, a partire dal Primo Ministro Starmer, dal Presidente Macron, che saranno collegati da Londra, co-organizzatori di questa riunione. E sono molto soddisfatta che, per la prima volta, proprio da Roma, anche gli Stati Uniti parteciperanno a questo formato con l’Inviato Speciale del Presidente Trump in Ucraina, il Generale Kellogg, che guida la delegazione statunitense alla Ukraine Recovery Conference. Credo che questo sia un segnale chiaro e un chiaro esempio dell’unità con cui continuiamo a lavorare per la sicurezza dell’Ucraina, che è anche la nostra sicurezza, e per restituirle quel futuro di pace, di libertà e di prosperità che merita”.
Il Presidente ucraino Zelenesky, ha dichiarato: “Sono grato a Giorgia Meloni e all’Italia per la leadership nel sostegno all’Ucraina e per l’organizzazione della Conferenza internazionale su larga scala per la ripresa dell’Ucraina. Il livello di decisioni e incontri è davvero elevato. Insieme, stiamo rafforzando il futuro dell’Ucraina. La nostra priorità assoluta in questo momento è la difesa aerea e la produzione di droni, in particolare intercettori. Saremmo lieti di vedere investimenti italiani in tutto ciò che protegge le vite in Ucraina oggi e contribuirà a salvaguardare l’Italia domani. Stiamo anche proseguendo il nostro lavoro sulle sanzioni e sulla nostra integrazione europea: è necessaria un’accelerazione. Ringrazio l’Italia per la sua disponibilità ad aiutare. Naturalmente, abbiamo anche discusso della ripresa. Apprezziamo la disponibilità dell’Italia ad assumersi il patrocinio per la ricostruzione di Odessa”.
A seguire, si è tenuta la riunione della Coalizione dei Volenterosi, nella quale la Presidente Meloni, il Presidente Zelensky, i leader di Germania, Polonia e la delegazione USA, guidata dall’inviato speciale per l’Ucraina Kellogg , presente per la prima volta a un vertice di tale formato, si sono collegati con il Presidente francese Macron e con il Premier del Regno Unito, Starmer, a Londra per la visita di Stato del numero uno dell’Eliseo.
La Premier, nel suo intervento, ha dichiarato: “In questo gruppo discutiamo da tempo del nostro comune impegno per garantire all’Ucraina una prospettiva di pace e sicurezza. Credo ovviamente che la Ukraine Recovery Conference faccia parte di questo lavoro che stiamo svolgendo insieme. Il lavoro che stiamo facendo, per permettere a Kiev di ripartire economicamente e ricostruire quanto è andato distrutto da più di tre anni di insensata guerra, è parte integrante degli sforzi di cui discutiamo in questa sede. È un investimento a lungo termine per un futuro di pace, stabilità, sicurezza, sovranità, prosperità. Ovviamente i nostri sforzi sono complementari a quelli dell’Amministrazione USA per costruire quella pace giusta e duratura che Kiev ha dimostrato tante volte di volere più di ogni altro. L’unità occidentale, come ho detto tantissime volte, è fondamentale, e quindi sono particolarmente felice che l’Inviato Speciale per l’Ucraina del Presidente Trump, il Generale Kellogg, e i Senatori Graham e Blumenthal hanno partecipato alla Ukraine Recovery Conference, ma anche per la prima volta a questa riunione e a questo tavolo, e sono piuttosto fiera che ciò avvenga a Roma, quindi grazie per essere qui. Con i continui, sempre più massicci, bombardamenti contro gli obiettivi civili la Russia, invece, non sta mostrando alcuna volontà di fare passi avanti. Per questo, accanto al necessario sostegno all’Ucraina, sono d’accordo sul fatto che dobbiamo anche aumentare la pressione su Mosca, per raggiungere quanto prima un cessate il fuoco che dia finalmente spazio alla diplomazia. Questo è il dibattito che faremo oggi, ma come sempre dobbiamo ricordare che tutto ciò è possibile solo grazie alla deterrenza. Tutto ciò è possibile solo grazie alla deterrenza, come chiunque non sia ingenuo capisce perfettamente. Non si tratta di un [inaudibile] che possiamo avere nei confronti della Russia, ma di ciò che possiamo fare per esercitare davvero pressione e deterrenza. Penso che questo sia ciò di cui dobbiamo discutere e ciò che dobbiamo realizzare, e ciò che le vittime innocenti e le loro famiglie si aspettano da noi. Ce lo chiede una popolazione che vuole ricostruire, ma ce lo chiedono anche i nostri cittadini, stanchi delle conseguenze di un’aggressione insensata che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa. Come sapete, e come vedete con questa conferenza di stamattina, potete sempre contare sull’Italia, a 360 gradi, e sono molto orgogliosa del lavoro che abbiamo svolto insieme questa mattina. Abbiamo garantito all’Ucraina accordi per un valore superiore a 10 miliardi di euro. Quindi, grazie a tutti voi, colleghi, e grazie anche al settore privato che ha deciso di aiutarci e alle organizzazioni che hanno partecipato”.
Il Presidente Zelensky, ringraziando l’Italia per l’organizzazione della Conferenza sulla Ripresa dell’Ucraina e per il sostegno assicurato, in un passaggio del suo intervento nella riunione della Coalizione dei Volenterosi, evidenziando l’importanza della presenza della delegazione USA e dell’inviato Kellogg, ha detto: “Generale Kellogg, senatori Graham e Blumenthal, grazie mille, è fantastico che abbiate aderito a questo formato, ed è la prima volta. Grazie al presidente Trump, i suoi segnali sono molto importanti e ci contiamo. Sono sicuro che in futuro potenzieremo insieme la coalizione dei volenterosi, e questo è importante. La nostra pressione congiunta ha creato seri problemi strategici per la Russia. Le sanzioni stanno funzionando, grazie per tutti i pacchetti dell’Unione Europea”. Ora “abbiamo bisogno di sanzioni così forti dagli Stati Uniti. Con queste sanzioni, penso che la Russia non abbia un futuro roseo”, ha proseguito, “purtroppo la Russia ha ancora la capacità di continuare a combattere. Ed è per questo che dobbiamo aumentare la pressione insieme e rafforzare ulteriormente la nostra difesa. Concentriamoci su questo nell’incontro di oggi”.
Il premier britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron hanno sollecitato i partner della cosiddetta coalizione dei volenterosi a intensificare “le pressioni” sul presidente Vladimir Putin per spingere la Russia a negoziare la pace in Ucraina e hanno confermato il loro asse a sostegno di Kiev, rivendicando la guida di un’ipotetica futura missione militare postbellica di garanzia in Ucraina.
Inoltre, il Regno Unito ha dichiarato che firmerà un accordo di difesa con l’Ucraina che prevede la fornitura di oltre 5000 missili di difesa aerea da parte di Thales e ha confermato che fornirà fino a 283 milioni di sterline in aiuti bilaterali all’Ucraina nel corso del prossimo anno.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, invece, ha reso noto che la Germania è pronta ad acquistare sistemi di difesa aerea Patriot dagli USA e a fornirli all’Ucraina.
Negli USA, i repubblicani in Congresso hanno aperto al provvedimento per sanzioni più stringenti contro la Russia presentato dai senatori Lindsey Graham e Richard Blumenthal , che prevede sanzioni alle industrie dell’energia e della difesa russe e impone dazi del 500% a ogni Paese che acquista l’energia russa.
Lo speaker della camera Mike Johnson e il leader dei repubblicani in Senato John Thunes ne parleranno la prossima settimana e decideranno come procedere.
Intanto, mentre il Presidente USA Trump, dettosi scontento del Presidente russo Putin e dei suoi attacchi ripetuti sull’Ucraina e sui civili, starebbe valutando di inviare un sistema di difesa Patriot a Kiev, dopo che gli Stati Uniti hanno ripreso a inviare forniture di armi difensive come le munizioni di artiglieria, il Segretario di Stato USA Rubio si è recato in Malaysia, al Forum regionale dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, a margine del quale ha incontrato il ministro degli Esteri russo Lavrov.
Al termine del colloquio, il Segretario di Stato USA Rubio ha dichiarato che Stati Uniti e Russia hanno scambiato nuove idee per i colloqui di pace sull’Ucraina ,aggiungendo che il Presidente Donald Trump è stato “deluso e frustrato dal fatto che non ci sia stata maggiore flessibilità da parte russa” per porre fine al conflitto e , sottolineando: “Abbiamo bisogno di vedere una tabella di marcia che indichi come questo conflitto possa concludersi. E poi abbiamo condiviso alcune idee su come potrebbe essere. Continueremo a rimanere coinvolti laddove vediamo opportunità per fare la differenza”.
Tuttavia, dal Cremlino, il portavoce Peskov ha fatto sapere : “La Russia sta aspettando un segnale da Kiev sulla sua partecipazione o meno al terzo round di colloqui. Abbiamo ripetutamente affermato che per noi sarebbe preferibile raggiungere i nostri obiettivi con mezzi politici e diplomatici pacifici, ma finché ciò non accadrà, l’operazione militare speciale continuerà e la realtà sul campo cambierà ogni giorno”.
Per la seconda notte consecutiva, infatti, le forze di Mosca hanno attaccato l’Ucraina con missili e droni, in particolare Kiev, dove 2 persone sono state uccise e numerosi edifici civili sono stati danneggiati o sono andati a fuoco. Il Presidente ucraino Zelensky ha fatto sapere che , in un solo giorno, 750 tra droni e missili sono stati lanciati dalla Russia.
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