di Federica Marengo martedì 9 gennaio 2024
-Dopo l’annuncio da parte dell’esercito israeliano dell’inizio della terza fase del conflitto, in cui si farà minore ricorso alle forze di terra e agli attacchi aerei, il ministro della Difesa , Yoav Gallant ha fatto sapere, nel corso dell’incontro con il segretario di Stato USA Blinken, in visita in Israele nell’ambito di un tour diplomatico in varie tappe per evitare l’escalation del conflitto, che le operazioni a Khan Yunis, nel sud di Gaza, “si intensificheranno e continueranno fino a quando i capi di Hamas saranno raggiunti e gli ostaggi recuperati” e che “Un aumento della pressione sull’Iran è fondamentale e potrebbe impedire un’escalation regionale in ulteriori aree”, per poi definire “”prioritario il ritorno al nord del Paese degli sfollati israeliani, costretti a fuggire dalle azioni degli Hezbollah libanesi” e precisare che “ Israele preferisce ottenere questo obiettivo con la via diplomatica, ma sta preparando anche alternative militari”.
Il segretario di Stato USA, Blinken, inoltre ha incontrato anche il Premier Netanyahu, al quale ha chiesto di evitare “ulteriori danni ai civili” a Gaza e ha partecipato a una seduta del gabinetto di guerra israeliano, nella quale è stato deciso, proprio in risposta a una richiesta del segretario di Stato Usa ,Blinken, di permettere a una delegazione dell’Onu di visitare il nord della Striscia di Gaza in modo che possa vedere da vicino lo stato delle infrastrutture e stabilire i bisogni nell’area.
Tuttavia, l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan, parlando in Assemblea generale del bimbo israeliano ostaggio di Hamas, che ha festeggiato il suo primo compleanno in prigionia, ha accusato l’Onu, evidenziando: “E voi preferite discutere del cessate il fuoco?, il mio Paese continuerà a lottare per difendersi. Un’organizzazione che non prende posizione quando un bambino di un anno è preso in ostaggio è complice dei terroristi e non ha ragione di esistere, perché continua a concentrarsi sul cessate il fuoco e sugli aiuti a Gaza invece che sugli ostaggi”.
A proposito degli ostaggi israeliani, i loro familiari hanno fatto sapere di avere intenzione di dirigersi al valico di Kerem Shalom per bloccare il posto da dove giornalmente entrano aiuti umanitari per la popolazione dell’enclave palestinese. L’azione, secondo i media, sarebbe “un segno di protesta contro Hamas che impedisce alla Croce Rossa di visitare gli ostaggi , di rendersi conto delle loro condizioni e di fornirgli aiuto medico e umanitario”.
Intanto, mentre Hamas ha chiesto sostegno ai Paesi musulmani con l’invio di armi, Hezbollah , che ha fatto sapere di aver bombardato con diversi droni armati la base militare israeliana ‘Dado’ nei pressi di Safad, a più di 20 km dalla linea di demarcazione con il Libano, ha dichiarato di “non volere l’estensione delle ostilità”.
Sul fronte umanitario, i rappresentanti dell’Oms di Gerusalemme e Gaza, durante una conferenza stampahannolanciato l’allarme crisi umanitaria nella Striscia, dichiarando che è evidente “la riduzione dello spazio umanitario” e lanciando l’allarme perché “non c’è quasi più cibo”.
Al riguardo, il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha affermato che “Israele potrebbe aver intrapreso azioni tali da violare il diritto internazionale a Gaza”, dicendosi “preoccupato” per la svolta del conflitto contro Hamas, precisando, però, di “non avere ricevuto indicazioni esplicite su eventuali violazioni”.
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