di Federica Marengo giovedì 11 dicembre 2025

-Proseguono, nonostante la tregua in vigore, gli attacchi israeliani su Gaza. Nelle ultime 24 ore, secondo l’agenzia palestinese Wafa, 3 palestinesi, tra cui una donna e un bambino, sono stati uccisi dalle forze armate israeliane a Jabalia, nel nord della Striscia.
Inoltre, secondo l’ufficio stampa del Governo di Gaza, Tel Aviv avrebbe violato l’accordo di cessate il fuoco almeno 738 volte dalla sua entrata in vigore a ottobre, sottolineando come ciò costituisca “una palese violazione del diritto internazionale umanitario e un deliberato indebolimento dell’essenza del cessate il fuoco e delle disposizioni del protocollo umanitario allegato”, mentre il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas ha fatto sapere che gli attacchi israeliani dall’inizio del cessate il fuoco hanno ucciso almeno 382 persone e ferite 987.
Al riguardo, un esponente dell’ufficio politico di Hamas, ha riferito all’Afp che la fase due del piano di pace Usa per Gaza in 20 punti “non potrà cominciare finché Israele continuerà a violare l’accordo di cessate il fuoco e a sottrarsi ai propri impegni” e ha sottolineato che il movimento ha chiesto ai Paesi mediatori (USA, Egitto e Turchia) di fare “pressione” su Israele affinché rispetti la prima fase dell’accordo , riaprendo il valico di Rafah con l’Egitto e aumentando il flusso di aiuti alimentari verso la Striscia di Gaza dal proprio territorio.
Tuttavia, in base al medesimo piano di pace USA, Hamas deve ancora restituire il corpo dell’ ultimo ostaggio ucciso a Gaza.
Quanto al disarmo, il capo dell’ufficio politico di Hamas all’estero, in un’intervista ad Al Jazeera, ha dichiarato che Hamas è disposta non utilizzerà le armi , se vi sarà una tregua a lungo termine con Israele, chiarendo: “Vogliamo creare un quadro su questo tema che includa garanzie che la guerra di occupazione israeliana a Gaza non si ripeta. Possiamo farlo, poiché queste armi possono essere congelate e non utilizzate. Allo stesso tempo, abbiamo proposto l’idea di una tregua a lungo termine che costituirebbe una vera garanzia”.
Poi, in merito alla forza di stabilizzazione internazionale prevista dal piano di pace USA, approvato da una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha detto: “La filosofia della forza di stabilizzazione è affrontata da una sola prospettiva, ovvero che dovrebbe essere presente ai confini per garantire che non vi siano scontri, poiché la sua funzione è proprio quella di preservare la pace”, precisando che Hamas accetta lo schieramento di forze internazionali al confine tra la Striscia di Gaza e Israele, ma non all’interno del territorio palestinese, poiché si tratterebbe di un’occupazione.
Amnesty International, dopo i report su Israele e sul genocidio commesso contro i palestinesi, ha fatto sapere di aver pubblicato una Report che documenta “i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità commessi da Hamas” , spiegando che, “il report documenta gli abusi perpetrati da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi durante gli attacchi del 7 ottobre 2023 contro il sud di Israele e il trattamento riservato alle persone sequestrate e tenute prigioniere nella Striscia di Gaza occupata” e come “la stragrande maggioranza dei civili deceduti sia stata uccisa da combattenti palestinesi” e come “ tutti coloro che erano detenuti a Gaza siano stati trattenuti illegalmente come ostaggi”.
Amnesty International , nel suo report, ha evidenziato di aver presentato prove che “alcune delle persone catturate sono state sottoposte a violenza fisica e sessuale e altre sono state uccise dai loro rapitori” e che “molte di queste violazioni costituiscono crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui omicidio e tortura”.
Intanto, mentre il l’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite Waltz ha visitato il valico di Kerem Shalom, nel sud di Gaza, con funzionari dell’esercito israeliano, il Presidente USA, Trump, durante un evento economico nella Roosevelt Room della Casa Bianca, ha dichiarato che l’annuncio dei leader mondiali, che faranno parte del Consiglio di pace di Gaza, dovrebbe essere reso noto all’inizio del 2026 e che “I re, i presidenti, i primi ministri, tutti vogliono far parte del Comitato per la pace”.
Secondo la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adottata il 17 novembre, che ha dato il via libera al piano di pace in 20 punti degli USA, il Consiglio di pace e i Paesi che collaborano con esso dovranno istituire una forza internazionale di stabilizzazione temporanea (ISF) a Gaza.
Il Consiglio di pace costituirà un’amministrazione di transizione “che definirà il quadro di riferimento e coordinerà i finanziamenti per la ricostruzione di Gaza” e opererà “fino a quando l’Autorità palestinese, (il cui Presidente Abu Mazen ha incontrato il Premier spagnolo Sanchez e il 12 dicembre sarà a Roma, a Palazzo Chigi, per un bilaterale con la Premier Meloni) non avrà completato in modo soddisfacente il suo programma di riforme e potrà riprendere il controllo di Gaza in modo sicuro ed efficace”.
Restando negli USA, secondo il Times of Israel, che cita due fonti informate, i funzionari dell’amministrazione del Presidente Trump avrebbero avviato discussioni approfondite sulla possibilità di sanzionare l’Unrwa, a causa del presunto legame di quest’ultima con Hamas.
L’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, proprio nelle ultime ore, ha fatto sapere che : “A Gaza stanno cadendo piogge invernali, portando con sé nuove difficoltà. Le strade allagate e le tende bagnate rendono ancora più pericolose le condizioni di vita già difficili. Il freddo, il sovraffollamento e le condizioni igieniche precarie aumentano il rischio di malattie e infezioni. Queste sofferenze potrebbero essere evitate grazie ad aiuti umanitari senza ostacoli, compreso il supporto medico e alloggi adeguati. Ciò aiuterebbe le famiglie ad affrontare l’inverno in sicurezza e dignità”.
A tal proposito, l’emittente al-Jazeera , citando fonti mediche palestinesi, ha riferito della morte di una neonata ,stanotte, a causa del freddo estremo, a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dove viveva insieme con la sua famiglia ,sfollata in una tenda.
Il Governo israeliano, invece, ha approvato il bilancio statale per il 2026, ma i partiti sono divisi sia sulle misure fiscali presentate dal Tesoro sia in merito alla nuova legge sulla leva militare obbligatoria anche per gli studenti delle yeshiva, su cui i partiti ultra-ortodossi minacciano di votare contro in segno di protesta.
In caso di mancata approvazione entro i prossimi tre mesi del bilancio, la Knesset verrebbe automaticamente sciolta.
Proseguono, poi, le tensioni di Israele con il Libano, dove la missione Onu Unifil ha denunciato che alcuni suoi peacekeeper sono stati bersaglio di colpi sparati dalle forze israeliane nel sud del Paese, nei pressi della Blue Line, al confine con Israele, precisando ,però , che non si sono registrati feriti.
In Cisgiordania, dopo il via libera da parte di Tel Aviv alla costituzione di 764 unità abitative in 3 insediamenti, una decina di attivisti del movimento dei coloni israeliani hanno attraversato il confine con la Striscia di Gaza per piantare alberi, in vista della potenziale creazione di nuovi insediamenti nel territorio palestinese, ma sono stati fermati dall’Idf che li ha riportati in Israele e consegnati alla polizia per gli interrogatori, in quanto, come precisato dalle stesse forze israeliane: “Qualsiasi ingresso in una zona di combattimento è vietato, mette in pericolo i civili e interrompe l’attività delle truppe nell’area”.
Secondo i media siriani, poi, nuove incursioni militari israeliane si sono verificate nel sud-ovest della Siria ,nella regione occupata del Golan, dove tre mezzi dell’esercito di Tel Aviv si sarebbero attestati sul colle di Abu al Ghithar, a ovest di Saida al Hanut, nella parte meridionale della regione di Quneitra.
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