di Federica Marengo mercoledì 29 ottobre 2025

–Ieri, dopo la riunione del Gabinetto di sicurezza, in seguito alla violazione degli accordi di cessate il fuoco da parte di Hamas riguardo la restituzione dei restanti tredici corpi degli ostaggi uccisi, che sarebbe stato comprovato da un video e , dopo l’uccisione in combattimento di un soldato israeliano riservista a Rafah, il Premier Netanyahu ha dato l’ordine di effettuare raid immediati sulla Striscia di Gaza.
Hamas, infatti, ha consegnato i resti del corpo di un ostaggio già restituito, determinando la dura reazione del ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Gvir e del ministro delle Finanze, Smotrich, che hanno chiesto al Premier di riprendere gli attacchi e di smantellare completamente Hamas, pena la sopravvivenza del governo stesso.
Quindi, ordinato lo stop all’ingresso di Hamas con la Croce Rossa nell’area della Linea Gialla, sotto il controllo dell’Idf per il 58%, per cercare i resti degli ostaggi, vi sono stati massicci bombardamenti israeliani su Rafah e su Gaza, che, secondo la Protezione civile di Gaza, hanno causato la morte di almeno 104 palestinesi, tra cui 46 bambini.
Al riguardo, l’Idf ha fatto sapere di aver colpito oltre trenta tra dirigenti di Hamas e altri gruppi armati.
Il segretario generale dell’Onu, Guterres, tramite il suo portavoce Stéphane Dujarric, ha condannato fermamente “le vittime causate dagli attacchi aerei israeliani sui civili a Gaza ieri, tra cui molti bambini” e “tutte le azioni che minano il cessate il fuoco e mettono in pericolo i civili”, invitando “tutte le parti a rispettare i propri impegni e ad evitare qualsiasi azione che minacci i civili o ostacoli gli aiuti umanitari”.
Hamas, che aveva comunicato la restituzione del corpo di un ostaggio per la serata di ieri, in seguito alla violazione della tregua da parte di Tel Aviv, ha rinviato la consegna, salvo poi annunciare il ritrovamento di altri due corpi. Pertanto, Hamas, secondo cui la consegna dei resti del corpo di un ostaggio già restituito è stata “un pretesto per Israele per attaccare”, potrebbe restituire quattro corpi degli ostaggi nei prossimi giorni.
Mentre il ministero degli Esteri turco ha definito gli attacchi di Israele contro Gaza una “violazione del cessate il fuoco”, il Presidente USA Trump, rispondendo alle domande della stampa in merito, a bordo dell’Air Force One, diretto a Pechino, ha risposto che il cessate il fuoco a Gaza sostenuto dagli Stati Uniti non è a rischio nonostante gli attacchi israeliani e ha sottolineato: “Per quanto ne so, hanno colpito un soldato israeliano. Quindi, gli israeliani hanno risposto e dovrebbero rispondere. Quando succede, dovrebbero rispondere. Nulla metterà a rischio il cessate il fuoco. Dovete capire che Hamas è una parte molto piccola della pace in Medio Oriente e devono comportarsi bene”.
Sulla stessa linea, anche il Vicepresidente USA, Vance, il quale, secondo l’agenzia Bloomberg, ha dichiarato al riguardo: “Il cessate il fuoco sta tenendo. Credo che la pace a Medio Oriente resisterà nonostante le scaramucce”.
Stamane, poi, Israele ha annunciato il ripristino del cessate il fuoco a Gaza. Tuttavia, media palestinesi, hanno riferito di un nuovo attacco aereo israeliano sul nord della Striscia di Gaza, confermato dall’Idf, che ha fatto sapere di aver colpito una “minaccia imminente” nel nord di Gaza.
Secondo Al Jazeera Qatar, che cita una fonte dell’ospedale Al Shifa di Gaza City, gestito da Hamas, due persone sono state uccise nel bombardamento israeliano che ha colpito il quartiere Al Salatin, nella città di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, mentre un altro bombardamento è stato registrato nell’area est del campo profughi di Al Maghazi, nel centro di Gaza.
Il ministro della Difesa israeliana, Katz, che , secondo il quotidiano israeliano Haaretz, ha firmato un’ordinanza con cui si vieta alla Croce Rossa di vistare migliaia di detenuti palestinesi arrestati in base alla legge sui combattenti irregolari, in quanto, a suo dire, “le visite rappresentano una grave minaccia alla sicurezza dello Stato” e il divieto è stato raccomandato dai servizi segreti interni dello Shin Bet”, confermando che, ieri, “decine di comandanti di Hamas sono stati eliminati in potenti operazioni delle Idf ,in risposta all’attacco ai soldati israeliani e alla palese violazione dell’accordo”, ha dichiarato: “Non c’è e non ci sarà alcuna immunità per nessuno dei leader dell’organizzazione terroristica, né per coloro che indossano giacche e cravatta né per chi si nasconde nei tunnel. Le Idf hanno ricevuto l’ordine di agire con la forza contro qualsiasi obiettivo di Hamas e continueranno a farlo in futuro. Chiunque attacchi i soldati delle Idf e violi gli accordi ne pagherà il prezzo intero”.
Il ministero degli Esteri israeliano, però, in un post social, ha sottolineato che “Israele continuerà a rispettare il cessate il fuoco”, ma che risponderà anche alle violazioni di Hamas, precisando: “Le violazioni del cessate il fuoco da parte di Hamas hanno causato la morte di 3 israeliani. Anche il mancato ritorno dei13 ostaggi rimasti costituisce una grave violazione. Ricordate come è iniziato tutto: il 6 ottobre 2023, Israele rispettava il cessate il fuoco. Il 7 ottobre, Hamas ha violato il cessate il fuoco. Il comportamento di Hamas è pericoloso e minaccia questo cessate il fuoco e la speranza di un futuro migliore. Inoltre, le riprese video della messa in scena della ‘sepoltura’ e della ‘scoperta’ del corpo illustrano il livello di malizia che si cela dietro queste violazioni”.
Preoccupati, dunque, i leader e le leader Ue per le tensioni Israele-Hamas e per la fragilità della tregua. Il ministro degli Esteri tedesco Wadephul, alla vigilia della sua partenza per Giordania, Libano e Bahrein, nel corso della quale avrà incontri politici , visiterà la fregata tedesca in servizio nella missione Unifil in Libano e parteciperà a una conferenza in Bahrein sulla sicurezza regionale e globale, ha dichiarato: “Il Medioriente si trova a un punto di svolta. Dopo l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, vi è speranza per una pace duratura, sulla quale dobbiamo continuare a lavorare. Il successo diplomatico ottenuto al Cairo è stato il frutto di sforzi difficili e prolungati, ora tutti gli sforzi devono mirare a soddisfare le aspettative delle popolazioni della regione. Sono profondamente preoccupato per le notizie di nuovi scontri e invito Hamas a rispettare gli impegni presi nella prima fase dell’accordo, a deporre le armi e a restituire i resti delle vittime tra gli ostaggi. Il cessate il fuoco tra Israele e la milizia di Hezbollah dura ormai da oltre un anno, ma per raggiungere una pace duratura, Hezbollah deve finalmente deporre le armi” , rivolgendo poi un appello a Israele alla moderazione militare per evitare ulteriore sofferenza e , ricordando che il Piano USA in 20 punti, “indica la via per spezzare finalmente il ciclo di guerra e distruzione”, per cui Berlino continuerà a partecipare attivamente alla sua attuazione, anche con il sostegno al Centro di coordinamento civile-militare (Cmcc) guidato dagli Stati Uniti, al quale il ministero degli Esteri tedesco invierà funzionari in missione nella regione questa settimana.
Per l’Italia, il ministro della Difesa, Crosetto, in un’intervista a SkyTg24 ha dichiarato: “Nella tregua tra Israele e Hamas ,ci sono moltissime criticità, ma è tutto ciò che abbiamo e dobbiamo, quindi, difenderla ad ogni costo, sapendo che ci saranno momenti difficili e costruire le condizioni per una pace duratura, ridando un futuro al popolo palestinese e ,consentendo ad Israele di vivere senza la minaccia del terrorismo”.
Intanto, come reso noto dall’agenzia palestinese Wafa, proseguono gli attacchi dei coloni israeliani su villaggi e città della Cisgiordania, dove vi sono stati lanci di lacrimogeni per impedire la raccolta delle olive.
A tal riguardo, il patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, in un suo intervento sulla rivista “Credere”, ha scritto: “Non si può pensare di pacificare Gaza, sconfiggere Hamas, e dimenticare quanto accade in Cisgiordania: la questione palestinese è un tutt’uno. Per capire il futuro dei palestinesi, bisogna cercare di capire dove sta andando la società israeliana. Per guidare il futuro servono leader nuovi”.
Poi, su quanto sta accadendo a Gaza , il cardinale Pizzaballa ha detto: “Le immagini non rendono l’idea, la distruzione è drammatica. Il tessuto umano e sociale è stato completamente lacerato e la vita quotidiana è saltata. Sul futuro dei cristiani a Gaza, con i bombardamenti cessati solo ora possono prendere coscienza di quello che sta succedendo. Alcuni resteranno, altri partiranno, è inevitabile. Il rischio concreto è che siano sempre meno. È un dato di fatto che il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi siano stati possibili anche grazie alla pressione degli Stati Uniti, Paesi arabi e altri fattori. Per la pace ora serve inclusione, giustizia e due Stati che convivano in sicurezza e dignità. Serve una visione politica nuova. Se vogliamo davvero qualcosa di nuovo, servono leader nuovi. È evidente che chi ha portato il conflitto a questo punto non può essere l’unico a guidare il futuro. Senza una nuova visione dentro Israele, senza una nuova leadership palestinese forte e riconosciuta, sarà difficile arrivare a una soluzione stabile”.
Attacchi , da parte delle forze di Tel Aviv sono stati registrati anche nel sud del Libano, dove l’Idf ha annunciato di avere ucciso il 14 ottobre un dirigente di Hezbollah responsabile del supporto logistico, il quale, durante la guerra, avrebbe “lavorato al trasferimento di armi ,al fine di ristabilire le capacità militari di Hezbollah nell’area, in violazione degli accordi tra Israele e Libano”.
Proprio in Libano, il 26 ottobre scorso, vi è stato un attacco di Tel Aviv a un distaccamento dell’Unifil, condannato dall’Ue, il cui portavoce del Servizio di Azione Esterna, ha ricordato come “la sicurezza e l’incolumità del personale e delle sedi delle Nazioni Unite devono essere garantite in conformità del diritto internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite” e che “tutte le parti devono rispettare pienamente il cessate il fuoco del 26 novembre 2024 e invita Israele a ritirarsi dall’intero territorio libanese”.
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