di Federica Marengo sabato 25 ottobre 2025

-Il segretario di Stato USA, Rubio, nelle ultime ore , ha lasciato Israele dopo una visita di due giorni per garantire la tenuta del cessate il fuoco a Gaza.
Rubio, si è detto ottimista sulla tenuta della tregua tra Israele e Hamas e sull’imminente dispiegamento di una forza internazionale , sebbene vi sia ancora molto lavoro da fare e vi siano degli alti e bassi , sottolineando che non vi è un piano B rispetto al piano di pace del Presidente Trump e che gli USA sono contrari all’annessione della Cisgiordania da parte di Israele , perché minaccerebbe la pace.
Lo stesso Presidente USA Trump, infatti, ha dichiarato, all’indomani del via libera preliminare della Knesset alla legge per l’annessione della Cisgiordania, che ciò non accadrà, come garantito ai Paesi Arabi.
Alla luce di tale contrarietà degli USA, dunque, secondo i media, il Premier israeliano Netanyahu avrebbe bloccato la legge. Per l’emittente pubblica israeliana Kan, che cita fonti governative, gli Stati Uniti, che , secondo il New York Times, monitorano con droni su Gaza il cessate il fuoco, avrebbero chiesto a Israele di non imporre nuove sanzioni su Hamas o sulla Striscia di Gaza, nonostante Hamas ritardi la restituzione dei corpi degli ostaggi uccisi.
Al riguardo, il Times of Israel, ha reso noto che Israele si starebbe preparando alla possibilità che Hamas restituisca stasera i corpi di due ostaggi deceduti, ma , al momento, Hamas non ha ancora dato alcun annuncio.
Ieri, un funzionario aveva rivelato che Hamas non saprebbe dove siano 5 tra i 13 corpi degli ostaggi israeliani ancora nella Striscia.
Il Segretario di Stato USA Rubio, quindi, ha raggiunto il Presidente Trump in Qatar, dove quest’ultimo incontrerà l’emiro e il Premier del Qatar a bordo dell’Air Force One durante una sosta di rifornimento nel viaggio verso la Malesia per il vertice Asean con il Presidente cinese Xi Jinping.
Intanto, al Cairo, sono in corso i negoziati per la seconda fase dell’intesa tra Tel Aviv e Hamas, nei quali le rispettive rappresentanze discutono del disarmo di Hamas e dell’amministrazione della Striscia di Gaza.
Al riguardo , Hamas e altre fazioni palestinesi hanno annunciato di aver concordato di affidare temporaneamente la gestione della Striscia di Gaza a un comitato palestinese di tecnocrati, composto da residenti indipendenti, “responsabile della gestione degli affari della vita e dei servizi essenziali”. Questa proposta differisce , però, da quella del piano Trump, che prevede anch’esso un comitato “tecnocratico”, ma impone una “supervisione” internazionale attraverso un “comitato per la pace” presieduto dallo stesso Trump.
Il leader di una delle milizie, Hossam al Astal, in un’intervista Sky News , ha dichiarato che Israele sosterrebbe quattro milizie a Gaza per rimuovere Hamas dal potere. Fazioni che operano per ora oltre la ‘linea gialla, quella ancora sotto il controllo dell’Idf nella Striscia, affermando: “Presto otterremo il controllo della Striscia di Gaza e ci riuniremo sotto un unico ombrello. Il progetto ha il sostegno di diversi Stati arabi e occidentali. Il nostro progetto è ‘La Nuova Gaza’. Niente guerra, pace con tutti, niente Hamas, niente terrorismo”.
Quanto alla Forza Internazionale di Stabilizzazione (Isf), che, in base al piano Trump, verrà dispiegata nel territorio palestinese per supervisionare la sicurezza durante il ritiro dell’esercito israeliano, come spiegato dal segretario di Stato USA, Rubio, quest’ultima “sarà composta da persone o Paesi con cui Israele si senta a suo agio” e Tel Aviv avrà “diritto di veto sulla composizione della forza e potrebbe, in particolare, opporsi alla partecipazione della Turchia”.
A rivendicare il suo ruolo di Paese mediatore, proprio la Turchia, con il Presidente Erdogan che, in un’intervista al sito Hurriyet, rivendicando la centralità di Ankara in Siria, a Gaza e nel conflitto tra Russia e Ucraina, ha dichiarato: “Senza la Turchia non ci può essere pace nella regione. La nostra voce è ormai ascoltata e rispettata, sia nella nostra stessa regione che a livello globale. Siamo un Paese che esporta pace e stabilità. Gaza, Siria, Ucraina, Golfo, non esistono soluzioni politiche che garantiscano la sicurezza che possano prendere forma senza il nostro coinvolgimento”.
Secondo fonti informate, poi, i primi diplomatici e militari italiani starebbero prendendo parte ai lavori del Civil Military Coordination Committee (CMCC), la struttura creata in Israele su iniziativa americana per coordinare le fasi di stabilizzazione e ricostruzione della Striscia di Gaza.
La prossima settimana, anche una delegazione del Parlamento Ue sarà in missione in Israele, in quanto l’Unione Europea vorrebbe rivestire un ruolo più attivo nel sostegno alla stabilizzazione sia della Striscia di Gaza che della Cisgiordania.
Nel frattempo, l’agenzia Wafa ha fatto sapere che i coloni israeliani hanno bruciato diversi veicoli palestinesi nella città di Deir Dibwan, a est di Ramallah, all’indomani dell’altolà degli Usa aTel Aviv sull’annessione della Cisgiordania.
Sempre fonti palestinesi, secondo quanto riportato da Ynet, hanno reso noto che le Forze di difesa israeliane (Idf), hanno attaccato un quartiere residenziale nella parte orientale di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, verso la parte sud-orientale di Deir al-Balah e che una persona è rimasta ferita dal fuoco dell’Idf nel campo profughi di al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale.
L’Idf, invece, hanno confermato di aver effettuato un attacco con droni nel sud del Libano questa mattina, rendendo noto che è stato ucciso un comandante della forza d’élite Radwan di Hezbollah.
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