di Federica Marengo martedì 14 ottobre 2025

-Nella giornata di ieri, a fronte del raggiungimento di un accordo tra Israele e Hamas sulla prima fase del piano di pace del Presidente USA Trump e, del cessate il fuoco, i 20 ostaggi israeliani ancora in vita e ancora prigionieri di Hamas sono stati liberati, così come i 1966 detenuti palestinesi sono stati scarcerati da Israele.
Intanto, nella mattinata, il Presidente USA Trump, arrivato in Israele, ha tenuto un discorso alla Knesset, il Parlamento israeliano, nel quale, ha affermato che “la guerra è finita”, auspicando “l’alba storica di un nuovo Medio Oriente” ed elogiando Tel Aviv per aver “vinto tutto ciò che si poteva vincere con la forza” e per “ l’uso efficace delle armi fornite dagli Stati Uniti”.
Il numero uno della Casa Bianca, poi, ha sottolineato di aver contribuito alla risoluzione di otto guerre in otto mesi, promuovendo così la fine dell’era del terrore ed ha parlato della ricostruzione di Gaza e del futuro di pace e prosperità che attende la popolazione palestinese , anche grazie agli investimenti dei partner mediorientali.
Quindi, ha elogiato per il lavoro diplomatico svolto nei negoziati di pace : l’inviato speciale USA, Witkoff, Jared Kushner, il segretario di Stato Rubio e il segretario alla Guerra, Hegseth, evidenziando che le forze del caos, ovvero Hamas, gli Houthi ed Hezbollah, sono state isolate , completamente distrutte e costrette alla ritirata dalle forze di difesa israeliane.
Nel pomeriggio, lo stesso Trump si è recato a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per la firma dell’accordo sulla prima fase del piano di pace con i leader di Qatar, Egitto e Turchia e , per presiedere il summit dei pace, insieme con il Presidente egiziano Al Sisi, che ha annunciato per novembre un vertice sulla ricostruzione di Gaza, che si terrà al Cairo, a cui hanno partecipato 30 capi di Stato e di Governo mondiali (tra cui, il Premier britannico Staremer , il Presidente francese Macron, il Premier spagnolo Sanchez), aprendo , di fatto, i negoziati per la seconda fase dell’accordo: quella sul disarmo di Hamas, sul ritiro delle forze israeliane dalla Striscia e sulla governance di Gaza.
Presente per l’Italia, al summit di pace, la Presidente del Consiglio Meloni, che , elogiata per la sua leadership dal Presidente Trump, in un punto stampa, rivendicando quanto fatto finora sul piano umanitario per la popolazione di Gaza, ma anche tutti gli sforzi per la cessazione delle ostilità, ha dichiarato: “L’Italia è pronta a fare la sua parte a Gaza, è una grande occasione. È una giornata storica, sono fiera che l’Italia ci sia. Sul piano della sicurezza, i nostri Carabinieri già da anni formano la Polizia palestinese, e siamo in impegnati anche nella missione Ue a Rafah. Possiamo implementare e siamo pronti a implementare questa presenza, tra l’altro già prevista nel decreto missioni, fino ad arrivare a una partecipazione a una forza di stabilizzazione, che richiederebbe in questo caso, chiaramente anche un passaggio parlamentare. La volontà politica da parte mia c’è, se richiesto, ovviamente. Non è interposizione, è monitoraggio del cessate il fuoco. Ha bisogno di una risoluzione delle Nazione Unite. Quando viene approvata e viene richiesta la partecipazione italiana, io lo chiedo al Parlamento, ma la mia posizione è questa”.
Poi, in merito al piano di pace del Presidente USA Trump, la Premier Meloni, in un’intervista a NBC News, ha detto: “Sono assolutamente ottimista al riguardo. Penso che la comunità internazionale debba aiutarlo il più possibile. Quindi l’Italia è qui per dire che siamo pronti sul fronte della sicurezza, su quello umanitario, su quello politico, per qualsiasi cosa sia necessaria”.
Per Bruxelles, l’Alta rappresentante per la Politica estera Kallas, ha fatto sapere che mercoledì 15 ottobre riprenderà la missione Ue al valico di Rafah, mentre la Presidente della Commissione, von der Leyen, ha dichiarato che l’Ue è pronta a contribuire al piano di pace con tutti gli strumenti, a sostenere la governance, la riforma dell’Autorità Nazionale Palestinese e i finanziamenti per la ricostruzione di Gaza.
Assente, invece, alla firma dell’accordo e al summit di pace, il Premier israeliano Netanyahu, Hamas e l’Iran, il cui Ministero degli Esteri di Teheran ha dichiarato in una nota: “Il desiderio di pace e dialogo espresso dal presidente degli Stati Uniti è in contrasto con il comportamento ostile e criminale degli Stati Uniti nei confronti del popolo iraniano”, in riferimento all’attacco congiunto con Israele effettuato su Teheran per distruggere i depositi iraniani di materiale nucleare, considerato in eccesso e funzionale alla realizzazione di un ordigno atomico.
Nelle scorse ore, il Presidente Trump, nel corso della conferenza stampa a bordo dell’Air Force One, tornando sulla situazione in Medio Oriente, ha dichiarato: “I Paesi del Medi Oriente devono ora unirsi e portare a termine il compito, perché Gaza è solo una parte del tutto. La parte più importante è la pace nella regione. Sto tornando a casa, verso una Washington molto sicura e bellissima. Oggi ho realizzato tantissimo in Israele ed Egitto. È stato molto lavoro, ma non lo vorrei in nessun altro modo. Un’esperienza come nessun’altra. Ora ,tutti quei grandi Paesi che hanno combattuto così a lungo e duramente per la regione devono unirsi e portare a termine il compito. Gaza è solo una parte del tutto. La parte più grande è la pace in Medioriente”.
Poi, riguardo alla ricostruzione di Gaza , ha detto: “Stiamo parlando di ricostruire Gaza. Non sto parlando di uno Stato unico, di uno Stato doppio o di due Stati. Stiamo parlando della ricostruzione di Gaza. Molte persone apprezzano la soluzione di uno Stato unico. Alcune persone apprezzano la soluzione di due Stati. Vedremo. Non ho ancora rilasciato dichiarazioni in merito”.
Tuttavia, l’emittente al-Jazeera, che cita fonti mediche, ha reso noto che, nelle ultime 24 ore, 44 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano e Hamas, che , anche alla luce del via libera degli USA, ha iniziato a schierare combattenti armati e polizia in diverse zone di Gaza, a suo dire, nel tentativo di riaffermare la propria autorità nella Striscia, dopo l’accordo di cessate il fuoco concordato con Israele la scorsa settimana, tramite il portavoce Qassem, , ha affermato che ciò rappresenta “una violazione dell’accordo di cessate il fuoco”.
L’Idf , che ha confermato la notizia della morte di alcuni palestinesi a Gaza, ha evidenziato in un post social che oggi sono stati identificati diversi sospetti che hanno attraversato la linea gialla e si sono avvicinati alle forze di difesa israeliane operanti nella Striscia di Gaza settentrionale, violando così l’accordo sulla prima fase del piano di pace.
A ciò, si aggiunge che Israele ha fatto sapere che terrà chiuso oggi e domani il valico di Rafah e ridurrà gli aiuti umanitari a Gaza fino a quando Hamas non restituirà le spoglie degli ostaggi uccisi.
Hamas , che aveva preannunciato che sarebbe stato complicato localizzare i corpi degli ostaggi deceduti, ” ha restituito finora solo i corpi di 4 ostaggi e il termine per la restituzione è scaduto stamane a mezzogiorno.
Un alto funzionario israeliano, però, ha detto al giornalista Barak Ravid di Axios che vi è ancora la possibilità che Hamas restituisca i corpi degli ostaggi morti oggi o nella notte.
Successivamente, alti funzionari di Gerusalemme hanno confermato ai media quanto riportato dall’emittente del Qatar ,Al Araby ,secondo cui altri corpi di ostaggi saranno consegnati a Israele questa sera.
Il Cogat, l’ufficio del governo israeliano che coordina le attività nei territori, però, in un comunicato, ha annunciato che , avendo “Hamas violato l’accordo riguardo alla consegna dei resti degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza, la leadership politica ha deciso di imporre una serie di sanzioni all’accordo umanitario che era stato raggiunto” e, che “a partire da domani, solo la metà del numero concordato di camion, 300, verrà permesso di entrare a Gaza”. Inoltre tutti i 150 camion di aiuti dovranno essere dell’Onu o Ong umanitarie, con nessun coinvolgimento del settore privato” e che “nessun tipo di carburante o gas sarà fatto entrare nella Striscia, a parte quello per le specifiche necessità relative alle infrastrutture umanitarie”.
Inoltre, come conseguenza per la mancata consegna da parte di Hamas di tutti i corpi degli ostaggi deceduti, Israele non riaprirà il valico di Rafah, tra la Striscia e l’Egitto, come richiesto dall’accordo di cessate il fuoco.
Le spoglie di 45 palestinesi, invece, sono arrivate al Nasser Medical Complex, dopo essere state trasferite da Tel Aviv , dal Comitato internazionale della Croce Rossa, nell’ambito dell’ accordo di tregua con Hamas.
Secondo il quotidiano qatariota Al Araby, squadre di operatori egiziani sono al lavoro all’interno della Striscia di Gaza per supportare le operazioni di localizzazione e recupero dei corpi degli ostaggi deceduti e le squadre israeliane si stanno consultando con i funzionari egiziani sulla questione.
Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi ha scritto all’inviato speciale USA , Witkoff, in merito alla consegna dei corpi ancora nella Striscia di Gaza, esortando a non lasciare nulla di intentato e a sollecitare “Hamas a rispettare la sua parte nell’accordo”.
Secondo la Croce Rossa, che, insieme con l’Onu ha chiesto l’apertura di tutti i valichi per l’ingresso di aiuti a Gaza, “ci vorrà tempo per recuperare tutti i corpi degli ostaggi”, anche alcune settimane.
Nel frattempo, mentre da Bruxelles, il portavoce per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza della Commissione europea, Anouar El Anouni, ha riportato le preoccupazioni della Ue per le notizie di numerose vittime a Gaza causate degli scontri tra Hamas e membri di gang, che potrebbero minacciare il cessate il fuoco, il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, in un’intervista a Fox News, ripresa dal Guardian, ha annunciato: “Sono iniziate le difficili discussioni su come sarà la fase 2, la messa in sicurezza di Gaza, la sua amministrazione e la garanzia che non ci sarà più una guerra. Abbiamo rimandato molte discussioni sulla fase uno per assicurarci che si concretizzasse”.
Per i media israeliani, inoltre, “Sono stati scelti i membri del Comitato palestinese che amministrerà Gaza, sulla base del piano del Presidente americano Donald Trump” e per l’emittente Kan, l’elenco dei nomi “è stato controllato da Israele”.
Il Presidente turco Erdogan ha ribadito la determinazione di Turchia e USA nel difendere il cessate il fuoco: “La Turchia e gli Stati Uniti sono determinati a difendere con fermezza il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Soprattutto, è importante che questo cessate il fuoco sia permanente e privo di violazioni. Come sapete, Israele ha una storia negativa di violazioni del cessate il fuoco. Questo ci obbliga a essere più cauti e vigili. La Turchia, gli Stati Uniti e altri Paesi sono determinati a difendere questo cessate il fuoco”, sottolineando che :“Circa 350camion di aiuti umanitari provenienti dalla Turchia sono entrati a Gaza negli ultimi giorni” e che “ L’accordo Hamas-Israele prevede almeno 600 camion al giorno”.
A Roma, secondo fonti di palazzo Chigi, la Premier Meloni, rimarcando che “L’Italia è pronta a fare la propria parte nel processo di ricostruzione a Gaza” ha chiesto nel corso del Consiglio dei Ministri, svoltosi nel pomeriggio, “che tutti i ministeri e le istituzioni coinvolte, a vario titolo, nel progetto di ricostruzione si riuniscano per fare il punto sui prossimi passi, con un’attenzione particolare all’aspetto degli aiuti umanitari”.
Pertanto, sempre fonti di Palazzo Chigi, precisando che la Presidente Meloni sarà impegnata nel Processo di Aqaba, che si terrà domani a Roma , hanno reso noto che “La riunione su Gaza , prevista sempre per domani, alle 14 ,nella Sala Verde di Palazzo Chigi , sarà presieduta dal Vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Tajani, e che vi prenderanno parte i ministri di Esteri, Difesa, Università, Agricoltura, Affari regionali, Disabilità, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e la Protezione Civile.
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepremier , Tajani , che ha espresso soddisfazione per la decisione dell’Assemblea Generale dell’ONU di rieleggere l’Italia al Consiglio Diritti Umani per il mandato 2026-2028, a margine di un convegno di FI, ha dichiarato: “Stamattina c’è stata una riunione operativa al ministero degli Esteri ,presieduta dall’ambasciatore Archi, che io vorrei nominare inviato speciale del ministero per Gaza. Si è cominciato a fare il punto della situazione su ciò che si può mandare, abbiamo già raccolto centinaia di centinaia di tonnellate di viveri e andremo ad accelerare i tempi della distribuzione dei beni alimentari. Alcuni sono già cominciati a entrare, non è tutto facilissimo: bisogna lavorare giorno per giorno, siamo in una fase inziale”.
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