di Federica Marengo mercoledì 24 settembre 2025

-La guerra in Medio Oriente e il riconoscimento dello Stato di Palestina (già ufficializzato da Regno Unito, Francia, Belgio, Portogallo, Canada e Australia e ,annunciato da altri Paesi), sono al centro dei lavori dell’80° Assemblea Generale dell’Onu.
Nel suo intervento, tenuto ieri, il Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres, ha dichiarato: “A Gaza ,gli orrori stanno arrivando a un livello mostruoso, sono il risultato di decisioni che sfidano i diritti umani di base. La dimensione della morte e della distruzione vanno oltre ogni altro conflitto che ho visto negli anni da segretario generale. La Corte Internazionale di Giustizia deve applicare la Convenzione sulla prevenzione e la punizione dei crimini del genocidio nella striscia di Gaza”.
Quindi, Guterres ha ribadito che la “soluzione Due popoli Due Stati è l’unica risposta praticabile per la pace”, che “serve un cessate il fuoco permanente” , che “tutti gli ostaggi devono essere rilasciati subito” e che bisogna “garantire il pieno accesso umanitario”.
Contrario al riconoscimento dello Stato di Palestina, il Presidente USA Trump, che nel suo discorso davanti ai leader e alle leader dei Paesi Onu ,nel quale ha toccato vari temi ,dalla guerra in Ucraina, alle politiche migratorie e ambientali messe in atto finora, in linea con il Premier israeliano Netanyahu, ha sottolineato: che : “Ora, riconoscere lo Stato di Palestina sarebbe dare un premio ad Hamas”.
Inoltre , il Presidente USA ha tenuto una riunione con i leader arabi a margine dell’assemblea dell’Onu, nella quale, secondo Politico, che cita alcune fonti informate, avrebbe presentato ai leader un documento che delinea il piano dell’amministrazione per mettere fine alla guerra e includerebbe la promessa che non permetterà al Primo ministro israeliano Netanyahu di annettere la Cisgiordania, oltre alla governance e alla sicurezza del dopoguerra.
In merito, Francia e Arabia Saudita, promotrici della conferenza all’Onu sul riconoscimento dello Stato palestinese, tenutasi ieri ,in una dichiarazione congiunta, hanno avvertito Israele: “Qualsiasi forma di annessione della Cisgiordania a Israele è una linea rossa. Il rilascio di tutti gli ostaggi di Hamas a Gaza è una priorità assoluta. La situazione a Gaza continua a peggiorare con l’intensificarsi dell’offensiva di terra israeliana a Gaza city con i civili e gli ostaggi che pagano un prezzo ingiustificabile a causa della guerra in corso”.
A favore del riconoscimento dello Stato di Palestina, invece, il Presidente turco Erdogan e il Presidente brasiliano Lula, che nei loro interventi hanno evidenziato entrambi come a Gaza sia in corso un “genocidio”, ma anche la Corea del Sud.
Pronto a riconoscere lo Stato di Palestina, il Giappone, con il Premier uscente Shigeru Ishiba, che ha dichiarato : “Per il nostro Paese, la questione non è se riconoscere uno Stato palestinese, ma quando. Le continue azioni unilaterali del governo di Israele non potranno mai essere accettate. Devo dire chiaramente che se verranno intraprese ulteriori azioni che ostacolano la realizzazione di una soluzione a due Stati, il Giappone sarà costretto a prendere nuove misure in risposta”.
Il sostegno umanitario a Gaza da parte della Giordania , poi, è stato confermato dal Re, Abdullah II, che, nel suo discorso ,ha affermato: “Non affrontare il conflitto a Gaza significherebbe accettare la situazione e abbandonare la nostra umanità. E io questo non lo farò. La nostra Assemblea Generale delle Nazioni Unite è nata 80 anni fa, impegnandosi a imparare dalla storia e a non ripeterla mai più. Il mondo ha giurato di non ripeterla mai più”.
Anche lo sceicco Tamim bin Hamad Al-Thani , nel suo discorso all’Assemblea Onu, ha confermato che il Qatar continuerà ad avere il ruolo di Paese mediatore, a livello diplomatico, insieme ad Egitto e agli USA, per porre fine alla guerra e consentire l’accesso umanitario e il rilascio degli ostaggi, nonostante “l’attacco a tradimento” di Israele.
Per l’Italia, la Presidente del Consiglio Meloni, che interverrà in serata all’Assemblea Onu, ieri, in un punto stampa, a margine dei lavori, ha annunciato che la maggioranza presenterà una mozione per il riconoscimento della Palestina, ma subordinato alla liberazione degli ostaggi e all’esclusione di Hamas da Gaza, auspicando il sostegno da parte delle Opposizioni.
Al riguardo, la segretaria del Pd , Schlein, ha replicato, accusando la Premier di “fare giochi di prestigio sulla Palestina”.
Per Berlino, altro Paese non a favore del riconoscimento immediato dello Stato di Palestina, il ministro degli Esteri tedesco ,Johann Woodpool , ha evidenziato come “le azioni di Israele a Gaza siano “sproporzionate”, ma che “la soluzione dei due Stati si rifletterà solo nei negoziati tra Israele stesso e i palestinesi”, in quanto, a suo dire, “il processo non può essere anticipato o imposto dall’esterno”.
Ciò, mentre Papa Leone XIV, ieri, in un punto stampa a Castel Gandolfo, rispondendo alla domanda se il riconoscimento dello Stato di Palestina potrebbe aiutare la causa palestinese, ha detto: “Potrebbe aiutare, però, in questo momento, non si trova dall’altra parte volontà di ascoltare. Penso che gli Stati Uniti saranno gli ultimi a riconoscere la Palestina, invece bisogna cercare una maniera per rispettare i popoli”. Il Pontefice ha poi fatto sapere di aver comunicato con la parrocchia di Gaza.
Intanto, la Global Sumud Flotilla , composta da oltre cinquanta imbarcazioni partite da diversi porti del Mediterraneo e dirette a Gaza per distribuire aiuti umanitari alla popolazione palestinese, nonostante il blocco di Israele, è stata nuovamente attaccata mentre si trovava a Creta, al largo della Grecia.
Secondo quanto riferito via social dagli organizzatori della missione umanitaria, almeno 15 droni hanno sorvolato ogni dieci minuti a bassa quota sulle imbarcazioni e vi sono stati attacchi con materiale urticante e con bombe sonore.
La referente italiana della missione umanitaria ha poi reso noto che , l’attacco di questa notte ha provocato danni a 4 -5 delle 11 imbarcazioni colpite e ha chiesto l’intervento del Governo.
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepremier, Antonio Tajani, a New York per l’Assemblea Generale Onu, ha chiesto all’ambasciata a Tel Aviv di assumere informazioni e di rinnovare la richiesta già fatta al Governo di Gerusalemme di garantire la assoluta tutela del personale imbarcato sulla Flotilla per Gaza.
Il ministro e Vicepremier Tajani, ha sentito i ministri degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, e di Cipro, Constantinos Kombos, per verificare la possibilità di consegnare a Gaza il materiale umanitario trasportato dalla Flotilla.
La Farnesina aveva già fatto segnalazioni alle autorità di Israele affinché qualsiasi operazione delle forze armate fosse condotta rispettando il diritto internazionale e un principio di assoluta cautela.
Secondo alcune fonti, la Farnesina vuole evitare qualsiasi possibilità di contrasto violento nel tentativo di bloccare la Flotilla e ,per questo ,l’Italia sta mettendo a punto un meccanismo di mediazione.
A Roma, stamane, le opposizioni , Pd, M5S, AVS , i cui esponenti sono a bordo della Global Sumud Flotilla, hanno chiesto a inizio seduta alla Camera la convocazione urgente di una Capigruppo per discutere di quanto avvenuto nella notte con gli attacchi alla Flotilla. Il Presidente di turno, Mulè, ha riferito di aver avuto disponibilità da parte del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ad anticipare la capigruppo già convocata per questo pomeriggio, al termine dei lavori mattutini dell’Aula.
Alcuni deputati delle opposizioni hanno comunque occupato l’emiciclo e i banchi dell’Esecutivo in segno di protesta, con la promessa del M5S che andranno avanti finché il Governo non si presenterà a riferire.
Il ministro della Difesa Crosetto, che domani mattina riferirà in Aula alla Camera, ha annunciato che “una fregata italiana si sta già dirigendo verso l’area per eventuali attività di soccorso”.
La Cgil ha ha annunciato “un nuovo sciopero generale”, in caso di nuovi attacchi e l’Unione sindacale di base ha reso noto che : “Lo stop per Gaza sarà senza preavviso, e che organizzerà presidi permanenti in 100 piazze”.
La Presidente del Consiglio Meloni, parlando con la stampa, a margine dei lavori dell’Assemblea Onu, ha dichiarato: “La mia condanna è totale per quello che è accaduto stanotte” alla Flotilla e “stiamo facendo la nostra indagine per avere certezze sulle responsabilità, il governo ha mandato una fregata ma non è previsto l’uso della forza militare. Tutto questo è gratuito, pericoloso e irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità e infilarsi in un teatro di guerra per consegnare gli aiuti a Gaza, che il governo italiano avrebbe potuto consegnare in poche ore. Penso vada fatto un richiamo alla responsabilità soprattutto quando si tratta di parlamentari, che ricordo, sono pagati per lavorare nelle istituzioni, non per costringere le istituzioni a lavorare per loro”.
Tornando all’80° Assemblea Generale dell’Onu, il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha tenuto un discorso nel quale ha sottolineato che: “Gli attacchi di Israele e Stati Uniti contro l’ Iran ,a giugno, sono stati un’aggressione selvaggia in flagrante violazione dei principi più elementari del diritto internazionale. I raid sono avvenuti in un momento in cui la Repubblica islamica stava percorrendo la strada dei negoziati diplomatici”.
Il Presidente Pezeshkian ha anche affermato che “L’Iran non ha mai cercato e non proverà mai a costruire la bomba nucleare”, accusando l’Europa di “dipingere falsamente se stessa come parte in regola con l’accordo sul nucleare”, mentre il ministro del petrolio iraniano ,Mohsen Paknejad, ha dichiarato che le sanzioni Onu al petrolio iraniano non avranno un grande impatto sulle vendite.
Riguardo alla situazione in Medio Oriente, un drone militare israeliano ha colpito il quartier generale Onu a Naqoura, nel Libano meridionale, senza causare feriti . Immediata , la reazione dell’Unifil che ha dichiarato : “Grave violazione della risoluzione 1701 e della sovranità libanese”.
Proprio a proposito del Libano, in queste ore, il Presidente Joseph Aoun, nel suo discorso all’Assemblea Generale dell’Onu, ha chiesto “L’immediata cessazione dell’aggressione israeliana e il ritiro completo delle truppe dell’Idf nel Libano” e ha sottolineato che “questo obiettivo sarà raggiunto con l’aiuto del mandato conferito alla Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) che lavora in coordinamento con l’esercito libanese, per un periodo di transizione, per imporre la pace e la stabilità”.
Il Presidente Aoun ha anche sollecitato “il rilancio di un nuovo percorso politico, volto a trovare una soluzione giusta e permanente alla questione palestinese, basata sulle decisioni della comunità internazionale e sul principio di una soluzione a due Stati, che garantisca il diritto di entrambi gli Stati a un’esistenza sicura e dignitosa”.
Continuano poi i raid dell’esercito israeliano sulla Striscia, dove, secondo Al Jazeera, che cita fonti mediche, dall’alba di oggi sono state 51 le perone uccise, di cui 36 a Gaza City e 8 , in attesa di ricevere aiuti in un centro di distribuzione vicino a Rafah, nel sud di Gaza.
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