di Federica Marengo sabato 6 settembre 2025

-Proseguono i raid dell’esercito israeliano su Gaza e l’Idf , stamane, alla luce dell’espansione dell’operazione di terra a Gaza City e della presa delle roccaforti di Hamas nell’ambito dell’Operazione “Gideon’s Chariots II”, in un messaggio sui propri canali social, ha avvisato gli abitanti di Gaza City di spostarsi verso Sud, nella “zona umanitaria” a Khan Yunis, che “comprende infrastrutture umanitarie essenziali come ospedali da campo, condutture idriche e impianti di desalinizzazione, oltre alla fornitura continua di cibo, tende, medicinali e attrezzature mediche all’area, che saranno fornite in coordinamento con il COGAT e la comunità internazionale”.
Sempre l’esercito israeliano ha poi emesso via social un avviso urgente di evacuazione per i residenti di alcuni isolati Gaza City, dopo il quale ha bombardato un grattacielo, nel quartiere di Sheikh Radwan, a suo dire, “ utilizzato da Hamas come postazione di osservazione per monitorare la posizione delle forze israeliane nella zona”, nel quale sarebbero state trovate trappole esplosive collocate “in previsione dell’arrivo delle truppe in città”.
Più tardi, l’Idf ha annunciato una nuova “zona umanitaria” a Khan Yunis per accogliere gli sfollati palestinesi a Gaza.
Secondo Al-Jazeera, che cita fonti mediche, è salito a 41 morti il bilancio degli attacchi israeliani dall’alba di oggi nella Striscia di Gaza, fra cui 6 persone che erano in cerca di aiuti umanitari e 25 registrate a Gaza City, mentre 2 dei morti sono stati registrati nel bombardamento di un accampamento di tende nella zona di al-Mawasi, nell’area “umanitaria” di Khan Younis.
Intanto, proseguono le proteste in tutto il Paese e , in particolare a Gerusalemme e a Tel Aviv, contro il governo Netanyahu per chiedere il ritorno degli ostaggi ancora in mano ad Hamas.
Tuttavia, il ministro della Difesa israeliano Katz ha dichiarato che le operazioni militari a Gaza City si intensificheranno finché Hamas non rilascerà gli ostaggi israeliani e non procederà al disarmo, sottolineando: “Quando la porta si apre, non si chiude, e l’attività dell’Idf aumenterà finché gli assassini di Hamas non accetteranno le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra, a partire dal rilascio di tutti gli ostaggi e dal disarmo”.
A tal riguardo, il Presidente USA Trump, parlando con la stampa nello Studio Ovale, ha avvertito: “Se Hamas non libera tutti gli ostaggi sarà brutta. Dipende da Israele, ma se la vedranno brutta”, aggiungendo che i negoziati con Hamas “sono in fase avanzata” e che, suo dire, “dei venti ostaggi israeliani in mano ad Hamas, e considerati ancora in vita, alcuni potrebbero essere morti di recente”.
Hamas, che ieri ha pubblicato un nuovo video con 2 ostaggi, ha dichiarato in una nota: “Avvertiamo che la continuazione di questi crimini mira a distruggere completamente Gaza City e a imporre un massiccio sfollamento forzato ai suoi residenti, il che costituisce un crimine senza precedenti nella storia moderna”, smentendo l’esercito israeliano secondo cui gli edifici colpiti ospitavano infrastrutture terroristiche e affermando che “attaccare torri residenziali piene di sfollati serva da copertura per continuare a perpetrare crimini di guerra a tutti gli effetti che costituiscono un genocidio”.
Inoltre, Hamas , nella nota, ha esortato: “L’ONU e il suo Consiglio di sicurezza devono rompere il silenzio e agire immediatamente per fermare il brutale attacco sionista che mira a distruggere la città di Gaza e a sfollare la sua popolazione, e per affrontare le violazioni senza precedenti e continue che il governo Netanyahu ha commesso per quasi due anni contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza”.
Proprio il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, stamane, nel corso dell’incontro quotidiano con i media internazionali al Palazzo di Vetro, a New York, ha detto: “L’offensiva in corso a Gaza City ,si è ulteriormente intensificata oggi, aumentando i danni ai civili e alle strutture da cui dipendono per sopravvivere. Poco fa , le forze israeliane hanno attaccato un edificio che, a loro dire, veniva utilizzato per eseguire attacchi contro di loro. Le informazioni iniziali raccolte indicano che le tende che ospitano persone sfollate nelle vicinanze sono state danneggiate. Siamo anche preoccupati per l’annuncio che altri edifici saranno presto attaccati. Questi sviluppi, stanno costringendo un numero crescente di persone a fuggire in un luogo dove quasi tutti sono già stati sfollati, spesso più volte, e dove la carestia, come sapete, è appena stata confermata. I nostri colleghi umanitari ci dicono che al nord le persone sono esauste”.
Lo stesso portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric , facendo riferimento agli accordi stipulati nel 1947 tra Onu e gli Stati Uniti, Paese ospitante, che obbligano gli Usa a far partecipare ai lavori dell’Onu tutte le persone invitate ufficialmente, inclusi membri di governo e funzionari, ha fatto sapere che le Nazioni Unite non hanno ancora trovato un accordo con gli Stati Uniti per togliere il divieto di ingresso ai rappresentanti palestinesi, incluso il Presidente Mahmoud Abbas, per permettere loro di partecipare ai lavori dell’Assemblea generale dell’Onu, la cui sessione d’alto livello comincerà tra due settimane : “Siamo in contatto con il Dipartimento di Stato americano per cercare di ottenere qualche chiarimento e ovviamente speriamo in un ritiro della decisione, in base ai loro obblighi legati agli Headquarters Agreement”.
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