di Federica Marengo mercoledì 3 settembre 2025

-Il capo di stato maggiore dell’Idf, che oggi ha visitato la Striscia e Gaza City, parlando alle truppe sul campo, ha dichiarato: “Stiamo intensificando i combattimenti e aumentando i colpi inferti all’organizzazione terroristica Hamas. Le forze dell’Idf operano nelle aree che controllano e dominano la città. Siamo entrati nella seconda fase dell’operazione “Carri di Gedeone” per realizzare gli obiettivi della guerra. Riportare a casa i nostri ostaggi è una missione morale e nazionale. Continueremo a colpire i centri vitali di Hamas fino alla sua sconfitta. Stiamo creando per Hamas una sensazione costante di essere braccati, ovunque si trovino. Ieri , è stata avviata una significativa mobilitazione di riservisti per intensificare l’azione all’interno di Gaza e massimizzare l’impatto su Hamas: le forze militari impegnate sul terreno stanno affrontando alcune delle sfide più grandi nella storia dello Stato di Israele”.
Secondo fonti della Difesa israeliana, sarebbero circa 70-80 mila i residenti di Gaza City fuggiti di fronte all’espansione dell’operazione militare dell’Idf, che punta a conquistare la città.
A Gerusalemme, si sono svolte oggi una serie di manifestazioni nei pressi del Parlamento israeliano e della residenza del Premier Netanyahu, intorno a cui alcuni manifestanti hanno incendiato dei cassonetti, per chiedere si giunga a un accordo sulla liberazione degli ostaggi e sulla fine della guerra.
Sul fronte del Mar Rosso ,continuano i lanci di missili balistici dallo Ymen verso Israele da parte degli Houthi come rappresaglia per l’uccisione del loro Primo ministro e di altri primi ministri in un contrattacco israeliano avvenuto la settimana scorsa.
In Libano, l’Unifil, la missione di pace della Nazioni Unite, ha fatto sapere, tramite nota, che “Ieri mattina, alcuni droni delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno sganciato quattro granate nei pressi dei caschi blu impegnati a rimuovere i blocchi stradali che impedivano l’accesso a una postazione delle Nazioni Unite vicino alla Linea Blu”, sottolineando: “Si tratta di uno degli attacchi più gravi contro il personale e le risorse dell’Unifil dalla firma dell’accordo di cessazione delle ostilità dello scorso novembre. Una granata è caduta a meno di 20 metri e tre a circa 100 metri dal personale e dai veicoli delle Nazioni Unite. I droni sono stati avvistati mentre tornavano a sud della Linea Blu. L’Idf era stata informata in anticipo dei lavori di sgombero delle strade effettuati dall’Unifil nella zona a sud-est del villaggio di Marwahin. Per motivi di sicurezza delle forze di pace dopo l’incidente, i lavori di ieri sono stati sospesi. Qualsiasi azione che metta in pericolo il personale e le risorse delle Nazioni Unite e interferisca con i compiti loro assegnati è inaccettabile e costituisce una grave violazione della risoluzione 1701 e del diritto internazionale. È responsabilità dell’Idf garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di pace che svolge i compiti assegnati dal Consiglio di sicurezza”.
Un portavoce dell’IDF ha replicato in merito smentendo un attacco intenzionale: “Nessun colpo è stato sparato intenzionalmente contro i caschi blu nel sud del Libano. Una forza che operava in un avamposto nel Libano meridionale ha identificato un sospetto e gli ha lanciato contro granate stordenti, per allontanare la minaccia. Diversi soldati Unifil che operavano nella zona vicina hanno riferito che sono stati sparati colpi nella loro direzione e, a seguito di un’indagine, si è tenuta una discussione tramite il canale di collegamento per chiarire l’accaduto. Non è stato sparato deliberatamente contro i soldati Unifil”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Tajani, dopo l’incontro a Roma con l’inviato speciale Usa Boulos, ha così commentato , in un post social , l’accaduto: “Condanniamo gli attacchi alla missione Unifil che lavora per garantire sicurezza e stabilità del Libano. Lavoriamo con gli Usa – afferma Tajani per la stabilità del Mediterraneo e del Medio Oriente a partire dalla Libia. Vogliamo consolidare la cooperazione con i paesi dipartenza e di transito del Nord Africa, del Sahel e del Corno d’Africa per combattere la migrazione irregolare e i trafficanti di esseri umani”.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un’intervista a Il Foglio, ha dichiarato: ‘E’ un atto rilevante, grave. E la differenza con gli episodi passati è che questo fatto, che ha toccato Unifil ed anche il nostro contingente, non è un errore, una cosa accaduta indipendentemente dalla volontà dell’IDF ma, a quanto ha comunicato Unifil, una scelta precisa. Tanto precisa da parte loro quanto incomprensibile ed inaccettabile da parte nostra. Esprimerò con tutta la forza possibile al mio omologo israeliano la nostra totale disapprovazione (e qualcosa in più) per quanto accaduto”.
Intanto, l’Amministrazione civile del ministero della Difesa israeliano ha dichiarato terra 45 ettari di territorio adiacente all’avamposto di Havat Gilad, nel nord della Cisgiordania, che sarà disponibile per lo sviluppo di insediamenti e infrastrutture. Il terreno faceva parte delle terre amministrative dei villaggi palestinesi vicini di Jit,Tell e Fara’ata, anche se non si tratta di proprietà privata e chiunque rivendichi la proprietà privata di queste terre potrà presentare ricorso entro 45 giorni.
Secondo Reuters, che riporta la notizia sul suo sito, il viceministro per gli Affari Politici e inviato del ministro degli Esteri degli Emirati Arabi, Lana Nusseibeh, ha avvertito Israele che qualsiasi annessione della Cisgiordania costituirebbe una linea rossa per Abu Dhabi e comprometterebbe gravemente lo spirito degli accordi di Abramo che hanno normalizzato le relazioni tra i due Paesi.
Infine, riguardo la flotta della Global Samud Flotilla, una ventina di navi partiranno da Sicilia, Tunisi e Grecia per tentare di rompere il blocco marittimo della Striscia e portare aiuti umanitari a Gaza e a bordo di una di queste vi sono 4 parlamentari italiani dei partiti AVS e Pd.
L’Idf ha fatto sapere che la Marina israeliana e la divisione di Gaza hanno svolto lunedì “un’esercitazione congiunta per rafforzare la difesa lungo il confine marittimo con l’enclave” e che all’attività hanno partecipato le unità navali di sicurezza, il sistema di comando marittimo e le truppe della brigata settentrionale della divisione di Gaza e che durante l’esercitazione sono stati simulati diversi scenari di combattimento e procedure di emergenza nei posti di comando.
Avs , M5S e Pd , quindi, hanno chiesto al Governo come intenda proteggere e garantire la sicurezza della Global Sumud Flotilla e degli attivisti e delle attiviste a bordo.
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