di Federica Marengo martedì 5 agosto 2025

-Proseguono i raid israeliani nella Striscia. Secondo il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, nelle ultime 24 , sono stati uccisi negli attacchi di Tel Aviv 87 palestinesi e altri 644 sono stati feriti, molti dei quali mentre erano in fila per gli aiuti umanitari. Dall’alba di oggi, invece, le persone uccise sono state 12.
Per l’ONU, che ha riportato i dati, pubblicati online, del Monitoring & Tracking Dashboard UN2720, (un sistema che traccia ogni camion di aiuti che entra a Gaza utilizzando codici Qr), fra il 19 maggio e il 2 agosto sono state scaricate circa 40.000 tonnellate di aiuti umanitari, ma solo 4.100 tonnellate (il 10%) sono arrivate a destinazione. Il resto, secondo l’ONU, è stato contrassegnato come “intercettato”, cioè i carichi “sono stati dirottati lungo il tragitto dentro Gaza sia pacificamente da parte di persone affamate che con la forza da parte di attori armati”.
Restando in tema ONU, nella serata di oggi, si terrà la riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza chiesta nei giorni scorsi da Israele per discutere dei 50 ostaggi ancora nelle mani da Hamas a Gaza, dopo la diffusione dei video riguardanti due ostaggi, denutriti e in precarie condizioni di salute.
Al fine di liberare gli ostaggi e, sottrarre definitivamente Gaza al controllo di Hamas, secondo quanto reso noto da fonti dell’ufficio del Premier israeliano, Netanyahu, citate dall’emittente israeliana Channel 12 , Israele avrebbe deciso di occupare la Striscia ed effettuare “attività anche nelle aree in cui sono tenuti gli ostaggi”.
Inoltre, per il media Ynet, “Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trumpavrebbe dato al primo ministro Benyamin Netanyahu il via libera per lanciare un’operazione militare contro Hamas, in quanto Israele e Washington concordano che Hamas non voglia un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi”.
Tuttavia, sempre secondo Ynet, il Capo di Stato Maggiore israeliano non sarebbe d’accordo con tale operazione, poiché difficile e rischiosa.
Anche all’interno del Governo di Netanyahu vi sarebbero pareri contrastanti al riguardo. A favore dell’occupazione completa della Striscia, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir; contrario, il ministro degli Esteri Gideon Saar.
Per questo, secondo il Guardian, la riunione del Gabinetto di sicurezza israeliano, che avrebbe dovuto tenersi nella serata di oggi per discutere del piano di occupazione della Striscia di Gaza, è stata rinviata.
Ma l’ufficio del Premier israeliano, Netanyahu , ha reso noto che il Primo ministro “ha tenuto oggi una riunione di sicurezza ristretta, che è durata circa tre ore, durante la quale il Capo di Stato maggiore Zamir ha presentato le opzioni per la continuazione della campagna nella Striscia di Gaza”.
Smentita , dunque, la divergenza tra i due sul piano di occupazione della Strisci, infatti, l’ufficio di Netanyahu ha precisato in una nota che “l’Idf è pronto ad attuare qualsiasi decisione sarà presa dal gabinetto di sicurezza politico-militare”.
ll Premier israeliano Netanyahu, che nelle ultime ore , tramite l’organismo del ministero della Difesa che coordina le attività governative nei territori palestinesi (Cogat), ha anche riaperto parzialmente il commercio privato con Gaza per ridurre la sua dipendenza dagli aiuti umanitari, durante una visita alla base di reclutamento e selezione di Tel Ha Shomer, incontrando i nuovi soldati, ha detto: “È necessario completare la sconfitta del nemico a Gaza, liberare tutti i nostri ostaggi e garantire che la Striscia non rappresenti più una minaccia per Israele. Non rinunciamo a nessuno di questi obiettivi. È il sesto ciclo di arruolamento dall’inizio del conflitto, e il numero di arruolati continua a crescere di volta in volta. Questo è un segnale potente dello spirito combattivo che ci anima e anche dell’unità del nostro popolo”.
Il ministro della Difesa, Katz, come riportato dal suo ufficio e dai media israeliani, ha sottolineato: “La sconfitta di Hamas a Gaza, mentre allo stesso tempo si creano le condizioni per il ritorno degli ostaggi, sono gli obiettivi principali della guerra a Gaza e dobbiamo intraprendere tutte le azioni necessarie per raggiungerli”.
La portavoce della Commissione Ue, Anitta Hipper, esprimendo la contrarietà di Bruxelles al piano di occupazione della Striscia e, ribadendo la “necessità che gli ostaggi siano liberati”, nel corso della consueta conferenza stampa, ha dichiarato al riguardo: “L’Ue rigetta qualsiasi modifica demografica e territoriale della Striscia di Gazache vadano contro il diritto internazionale. Gaza deve essere parte di uno Stato di Palestina e Hamas non deve avere alcun ruolo. Quella sua Gaza da parte dell’Ue è una posizione chiara”.
Poi, sulla situazione a Gaza, ha sottolineato: “La situazione umanitaria a Gaza rimane insostenibile, ecco perché è urgente garantire l’afflusso di aiuti” e raggiungere “un cessate il fuoco sostenibile. Ci sono stati alcuni progressi su alcuni criteri chiave” previsti nell’accordo raggiunto nelle scorse settimane tra l’Ue e Israele per assicurare l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia, “ma c’è ancora molto da fare. E’ necessario “attuare” quanto concordato”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e la Cooperazione internazionale Tajani , il piano di occupazione della Striscia da parte di Israele è “un errore grave”.
Il portavoce di Hamas, che ha rifiutato il disarmo, ha dichiarato che Hamas è pronta a consegnare gli aiuti della Croce Rossa agli ostaggi che detiene a Gaza se Israele aprirà in modo permanente i corridoi umanitari e interromperà “ogni forma di traffico aereo” durante la consegna dei pacchi agli ostaggi.
Proprio a proposito di Hamas, in un’intervista all’emittente egiziana Al-Rad, il capo del Servizio di informazione egiziano, Rashwan, ha ammesso che i rapporti con Hamas “non sono stati al meglio nell’ultima settimana”, dopo che un alto dirigente di Hamas ha accusato Il Cairo di essere corresponsabile della crisi umanitaria a Gaza.
Rashwan ha dichiarato che l’alto dirigente di Hamas “ha commesso un errore grave” e ha avvertito che le sue parole potrebbero influire negativamente sulla cooperazione con l’organizzazione. Tuttavia, ha ricordato che ci sono state in passato divergenze anche più profonde e ha precisato che le azioni dell’Egitto sono sempre dettate da “interessi superiori”.
Niente disarmo anche per Hezbollah, il cui capo di ha dichiarato in un discorso televisivo che Hezbollah non consegnerà le sue armi allo Stato libanese fino a che gli attacchi israeliani continueranno e ha esortato lo Stato a sviluppare “piani per affrontare la pressione e le minacce” e a non “privare la resistenza delle sue capacità e della sua forza”.
Sul fronte del Mar Rosso, continuano anche le tensioni di Israele con gli Houthi filo-Iran dello Yemen, che nella notte hanno lanciato un missile ipersonico contro l’aeroporto di Lod (Ben Gurion) nella regione occupata di Giaffa, come rappresaglia per le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza, missile , intercettato dalle forze israeliane.
In Siria, fonti siriane, citate da media locali e israeliani hanno fatto sapere che le forze legate al Presidente Ahmad al-Sharaa hanno aperto il fuoco contro dei villaggi drusi nella regione meridionale di Sweida, in violazione del cessate il fuoco in vigore e dopo nuove violenze che hanno causato almeno quattro morti.
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