di Federica Marengo mercoledì 23 luglio 2025

-Proseguono i raid israeliani di aria e di terra sulla Striscia. Nelle ultime 24 ore, infatti, secondo fonti mediche, sono almeno 94 le persone uccise (per Hamas 113) , di cui una parte mentre si trovava in fila in attesa della distribuzione di aiuti e cibo.
A tal proposito, oltre 100 Ong hanno denunciato la carestia di massa in corso a Gaza, dove in due giorni, almeno 33 persone sono morte per la fame.
In merito, per il governo israeliano, Hamas sarebbe la principale responsabile della carestia nella Striscia e delle morti per fame e sete di civili, soprattutto bambini, mentre per Hamas, la responsabilità sarebbe di Tel Aviv.
Su tale posizione , anche il Ministero degli Esteri francese, Barrot, secondo cui il “rischio di carestia a Gaza è il risultato del blocco israeliano”.
Tuttavia, il Presidente israeliano, Herzog, ha respinto le accuse secondo cui Israele sarebbe responsabile della terribile situazione umanitaria a Gaza, affermando che “sta agendo secondo il diritto internazionale nella sua guerra contro Hamas”.
Il segretario generale dell’Onu, Guterres, nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza, ha condannato “l’orrore nella Striscia di Gaza, dove morte e distruzione hanno raggiunto un livello senza precedenti nella storia recente”, sottolineando che “La malnutrizione sta esplodendo. La carestia bussa a ogni porta” .
La Presidente della Commissione europea, von der Leyen, in un post social, ha scritto: “I civili non possono essere bersagli. Mai. Le immagini provenienti da Gaza sono insopportabili. L’Ue ribadisce il suo appello a favore di un flusso libero, sicuro e rapido degli aiuti umanitari. E per il pieno rispetto del diritto internazionale e umanitario. I civili di Gaza hanno sofferto troppo, per troppo tempo. Bisogna finirla ora. Israele deve mantenere le promesse fatte”.
L’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kallas, sempre in un post social, ha dichiarato: “L’uccisione di civili in cerca di aiuti a Gaza è indifendibile. Ho parlato di nuovo con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar per ricordare il nostro accordo sul flusso di aiuti e ho chiarito che le IDF devono smettere di uccidere le persone nei punti di distribuzione. Tutte le opzioni restano sul tavolo se Israele non mantiene le sue promesse”.
In merito, il Presidente del Pse, Stefan Lofven, ha dichiarato: “La credibilità dell’Europa è in gioco. Non possiamo difendere i diritti umani in modo selettivo. Per questo motivo chiedo la sospensione dell’accordo di associazione UE-Israele fino a quando non sarà rispettato pienamente il diritto internazionale. La situazione a Gaza è più che allarmante. La fame si sta diffondendo, l’accesso umanitario è ostacolato e i civili, compresi i bambini, vengono uccisi mentre cercano di raggiungere cibo e aiuti. Gravi e sistematiche violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti fondamentali sono in atto sotto i nostri occhi. L’Unione europea non può rimanere in silenzio di fronte a queste sofferenze. Il Partito del socialismo europeo (PSE) è fermo nel suo impegno a favore dei diritti umani, del diritto internazionale e della protezione dei civili. Per il Pse ,le relazioni della UE con i Paesi terzi devono essere radicate nel rispetto dei diritti umani e dei principi democratici, come chiaramente stabilito nell’articolo 2 dell’accordo di associazione UE-Israele. Questi principi non sono opzionali, ma sono il fondamento della nostra azione esterna. Esortiamo inoltre l’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, ad agire con l’urgenza e la chiarezza richieste da questo momento. Dobbiamo agire per la dignità umana, per la pace, per la giustizia”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Tajani ,arrivando al Business Forum Italia-Algeria, ha detto: “Noi abbiamo detto in maniera molto chiara, basta bombardamenti, basta civili morti” a Gaza, “è ora di un cessate il fuoco immediato. Con altri 27 Paesi abbiamo presentato un documento che è un chiaro messaggio a Israele, ma anche un messaggio molto chiaro ad Hamas di rilasciare senza discussione, senza tentennamenti, gli ostaggi israeliani che sono ancora nelle mani dei terroristi. Quindi noi stiamo facendo tutto ciò che è possibile per arrivare a una conclusione positiva, cioè un cessate il fuoco. Troppi morti, troppi morti civili. Questo è veramente inaccettabile”.
La Presidente del Consiglio Meloni ,nelle dichiarazioni congiunte con il Presidente dell’Algeria Abdelmadjid Tebboune, a margine del quinto vertice intergovernativo tra i due Paesi, ha sottolineato: “Ribadisco che la situazione a Gaza è drammatica e che nessuna azione militare può giustificare attacchi contro civili. Siamo tutti impegnati affinché cessino le ostilità e si possa ricominciare un processo serio verso la prospettiva dei due Stati” , mentre il Presidente algerino Tebboune ha dichiarato: “È giunto il tempo che la comunità internazionale si assuma la responsabilità per porre fine alle ostilità contro il popolo palestinese. Noi esprimiamo preoccupazione forte per quanto sta accadendo in Medio Oriente e servono soluzioni urgenti per porre fine all’instabilità della regione”, evidenziando anche che nei colloqui con la Premier sono stati affrontati i temi del Sahel, sul quale è necessario “incrementare gli sforzi per la sicurezza”, e anche del Sahara occidentale, in merito al quale “è importante raggiungere una soluzione politica che rispetti il diritto internazionale”.
Intanto, sul fronte dei negoziati tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, l’inviato del Presidente USA Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, incontrerà domani a Roma il ministro degli Affari Strategici israeliano Ron Dermer e un alto inviato del Qatar, per promuovere un accordo.
L’ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee, ha incontrato il vicepresidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina in Cisgiordania, Hussein al-Sheikh.
Al centro dell’incontro: il sostegno agli sforzi per fermare la guerra nella Striscia di Gaza, liberare gli ostaggi e fornire aiuti urgenti al popolo palestinese, la situazione attuale in Cisgiordania, inclusa la grave crisi economica e finanziaria e la violenza dei coloni.
A tal proposito, il Parlamento israeliano ha approvato con 71 voti a favore e 13 contrari una mozione non vincolante , ovvero senza ha alcun impatto legale e sullo status giuridico della Cisgiordania, per estendere la sovranità alla Cisgiordania e alla Valle del Giordano.
Il vicepresidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, al-Sheikh, ha condannato l’approvazione della mozione, sottolineando che: “ L’iniziativa, che non ha valore legale ma simbolico, equivale a una pericolosa escalation che mina le prospettive di pace, stabilità e la soluzione dei due Stati”, e che “il voto è un attacco diretto ai diritti del popolo palestinese”, esortando la comunità internazionale a “intervenire per porre fine alle violazioni israeliane” e a “rispondere riconoscendo uno Stato palestinese”.
Sul fronte delle tensioni tra Iran e Israele, il Presidente iraniano Pezeshkian, intervistato da Al Jazeera, ha dichiarato : “Siamo preparati a qualsiasi azione militare israeliana e le nostre forze sono in stato di massima allerta per colpire di nuovo in profondità nel territorio israeliano. Israele ci ha inferto duri colpi, ma abbiamo anche risposto con attacchi potenti, la cui portata preferiscono mantenere nascosta. Teheran non sta cercando il conflitto e non vuole la guerra, ma non nutre eccessiva fiducia nella tenuta del cessate il fuoco con Israele”.
Quanto alla situazione in Siria, secondo l’agenzia turca Anadolu, il ministero della Difesa di Ankara ha annunciato che “Il governo dell’autoproclamato Presidente siriano Ahmad Al-Sharaa ha ufficialmente chiesto sostegno da parte della Turchia per rafforzare le sue capacità a livello di difesa e di combattimento contro tutte le organizzazione terroristiche, particolarmente contro l’Isis” e che, “in linea con questa richiesta, continuano gli sforzi di Ankara “ per fornire addestramento, consultazioni e sostegno tecnico per migliorare le capacità difensive della Siria”.
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