di Federica Marengo sabato 14 giugno 2025

-Nella tarda serata di ieri, l’Iran ha risposto agli attacchi di Israele ai suoi siti nucleari e militari con una serie di raid sulle città di Tel Aviv e Gerusalemme, in cui 3 persone sono rimaste uccise e 80 ferite, mentre è stato chiuso l’aeroporto di Ben Gurion.
Gli attacchi reciproci tra Israele e Iran sono proseguiti anche nella giornata di oggi. L’Idf, infatti, ha reso noto di aver realizzato attacchi su più di 400 siti iraniani, nel corso dei quali sono stati uccisi almeno 9 scienziati nucleari ed è stato distrutto il sito per l’uranio arricchito nella città di Isfahan. Inoltre, le forze armate di Tel Aviv hanno annunciato il declassamento di Gaza a fronte secondario di guerra.
Il ministro della Difesa israeliano Katz ha avvertito che se “Khamenei continua ad attaccare i civili Teheran brucerà”, riecheggiato dal Premier israeliano Netanyahu, che, in un videomessaggio, ha dichiarato: “Nel prossimo futuro vedrete gli aerei dell’aeronautica militare israeliana sorvolare i cieli di Teheran: colpiremo ogni sito e ogni obiettivo del regime degli ayatollah”.
Nelle scorse ore, lo stesso Netanyahu aveva esortato il popolo iraniano ad opporsi al regime per la loro libertà.
Quest’oggi, il Premier Netanyahu, in un videomessaggio indirizzato al Presidente USA Trump per il suo compleanno, ha dichiarato che i raid aerei israeliani contro l’Iran hanno il “chiaro sostegno” del numero uno della Casa Bianca, evidenziando l’unità di intenti tra i due Paesi contro “la minaccia comune”.
Quanto a Teheran, l’ambasciatore iraniano all’Onu, Iravani, ieri, nel corso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, convocato d’urgenza proprio su richiesta dell’Iran, avvertendo che la risposta iraniana sarebbe stata “decisa, ma proporzionata”, ha accusato Israele di aver boicottato i negoziati sul nucleare con gli USA con la complicità degli Stati Uniti.
Accuse, a cui l’ambasciatore israeliano Danon ha risposto sottolineando che Israele ha atteso l’esito dei negoziati, ma che l’Iran ha preso tempo solo per poter acquistare più uranio e realizzare l’arma atomica, violando il trattato di non proliferazione e , dunque ha agito per la sua sicurezza.
Tuttavia, l’Iran, che ha fatto sapere che in un raid israeliano su un palazzo a Teheran sono morte 60 persone, tra cui 20 bambini, ha negato tale accusa, minacciando di colpire le basi e le navi di USA, Francia e Gran Bretagna, se contribuiranno a fermare i suoi attacchi e a difendere Israele e ,dicendosi pronto a lanciare 2 mila missili.
Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Baghaei, malgrado l’appello del Presidente USA Trump a trovare un accordo diplomatico, ha dichiarato che il dialogo sul nucleare ormai è inutile, in quanto: “Gli Stati Uniti hanno agito in un modo tale da rendere i colloqui inutili. Non si può affermare di stare negoziando e allo stesso tempo lasciare che Israele attacchi il territorio iraniano”.
Secondo il Washington Post, che cita funzionari USA anonimi, Israele avrebbe ricevuto l’assistenza dei sistemi di difesa aerea statunitensi e di un cacciatorpediniere della Marina Usa per abbattere i missili iraniani lanciati in risposta all’attacco israeliano contro l’Iran.
Pertanto, ha dichiarato lo stesso Baghaei, l’Iran non ha ancora deciso se partecipare o meno al prossimo round di colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti, previsto per domani, poiché :”Non possiamo immaginare che il regime sionista avrebbe inscenato una guerra del genere nella regione, senza il coordinamento o il consenso consapevole degli Stati Uniti”.
Più tardi, il ministro degli Esteri omanita, Albusaidi, mediatore tra le parti, tramite un post social, ha fatto sapere che il sesto round di colloqui sul nucleare previsto per domani a Muscat tra Iran e USA non si terrà, ma ha precisato che “la diplomazia e il dialogo restano la sola strada verso una pace duratura”.
E ancora, il Presidente iraniano Pezeshkian ha lanciato un nuovo avvertimento a Israele, promettendo una risposta più decisa e potente da parte delle forze armate iraniane in caso di ulteriori attacchi contro l’Iran e ha definito gli Stati Uniti “disonesti e inaffidabili”.
Il Presidente Pezeshkian ha poi avuto un colloquio telefonico con il Presidente francese Macron ,che lo ha invitato a tornare al tavolo delle trattative per raggiungere un accordo, unico percorso possibile per disinnescare la situazione, chiedendo poi la liberazione immediata di due cittadini francesi ostaggi del regime iraniano “in condizioni inaccettabili” da oltre tre anni ed ha chiesto che, di fronte al rischio maggiore di destabilizzazione per tutta la regione, le sedi e i cittadini francesi in Iran e nella regione non siano in alcun modo presi di mira, esortando alla “massima moderazione per evitare un’escalation”.
Sulla questione nucleare, Macron ha sottolineato: “La questione del nucleare iraniano è grave: deve essere risolta attraverso la negoziazione”.
Da Mosca, come riferito dall’assistente presidenziale per gli Affari internazionali, Ushakov, il Presidente russo Putin ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente USA Trump nel quale ha annunciato la disponibilità della Russia a mediare tra Israele e Iran, sottolineando l’importanza di impedire l’escalation del conflitto e la prontezza della parte russa a mettere in atto eventuali sforzi successivi.
Quindi, il Cremlino , riportando la notizia del colloquio telefonico, ha fatto sapere che Vladimir Putin e Donald Trump hanno espresso la loro preoccupazione per l’escalation tra Iran e Israele, ma entrambi non hanno escluso un ritorno al negoziato sul programma nucleare iraniano.
A Pechino, il ministro degli Esteri Wang Yi ha avuto una conversazione telefonica con l’omologo israeliano Sa’ar, nella quale ha evidenziato che: “La Cina ha sempre sostenuto che qualsiasi controversia internazionale debba essere risolta attraverso il dialogo e la consultazionee si oppone all’uso della forza e alle sanzioni. Pechino , si oppone alla violazione del diritto internazionale da parte di Israele e al suo uso della forza per attaccare l’Iran. Pertanto, è un imperativo adottare misure immediate per evitare l’escalation, impedire che la regione sprofondi in un tumulto più profondo e tornare a usare i mezzi diplomatici per risolvere i problemi”.
Intanto, Elon Musk, in risposta al messaggio di un commentatore di Fox News, ha fatto sapere sulla sua piattaforma social X di aver attivato il servizio internet satellitare Starlink in Iran, nonostante la censura di Teheran.
In merito alla reazione della comunità internazionale al nuovo fronte apertosi in Medio Oriente, sia Nato che Ue hanno esortato Israele e l’Iran a una de-escalation e a tornare al tavolo della diplomazia. La Presidente della Commissione europea von der Leyen, nelle scorse ore, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente israeliano Herzog, di cui ha riferito in post social, in cui ha scritto: “Ho parlato con il Presidente Herzog in merito alla situazione in peggioramento in Medio Oriente. Ho ribadito il diritto di Israele a difendersi e a proteggere il suo popolo. Allo stesso tempo, preservare la stabilità regionale è fondamentale. Esorto tutte le parti ad agire con la massima moderazione e ad adoperarsi per ridurre l’escalation della situazione. Gli sforzi diplomatici sono fondamentali per impedire un’ulteriore escalation”.
Per l’Italia, la Presidente del Consiglio Meloni, dopo aver presieduto ieri un vertice di Governo, ha avuto colloqui telefonici con il Presidente USA Trump, la Presidente della Commissione Ue von der Leyen , il cancelliere tedesco Merz e con alcuni leader della regione : il Principe Ereditario e Primo Ministro dell’Arabia Saudita, S.A. Mohamed bin Salman Al Saud, S.M. Re Abdallah II di Giordania, S.M. il Sultano dell’Oman, Haytham bin Tariq Al Said, e il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, S.A. Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan , per confrontarsi “su come lavorare insieme per favorire una soluzione diplomatica”.
Come si legge in una nota diramata da Palazzo Chigi: “A tutti gli interlocutori, Il Presidente Meloni ha espresso la disponibilità dell’Italia a intraprendere ogni azione che possa favorire un tale esito, come già fatto ospitando due tornate negoziali tra Iran e Stati Uniti”.
La Premier ha poi avuto un colloquio telefonico anche con il Premier israeliano Netanyahu, condividendo “la necessità di assicurare che l’Iran non possa in alcun caso dotarsi dell’arma nucleare, auspicando al contempo che gli sforzi condotti dagli Stati Uniti per giungere ad un accordo possano ancora avere successo. Il Presidente Meloni ha infine ancora una volta ribadito l’urgenza di garantire l’accesso dell’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza”.
Stamane, invece, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani ha tenuto un’Audizione a Montecitorio, presso l’aula dei Gruppi parlamentari , alle commissioni riunite Affari Esteri di Camera e Senato, nella quale ha detto: “È il momento di mettere fine all’escalation in Medio Oriente, che si tratti di Iran o Gaza, e di far agire la diplomazia. Secondo l’intelligence israeliana, in meno di sei mesi l’Iran avrebbe potuto disporre di 10 bombe atomiche, e di oltre 2000 missili per poterle lanciare, verso Israele e non solo. Un quadro assolutamente allarmante, confermato in maniera inequivocabile dal recente rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che ha dichiarato l’Iran in violazione dei suoi obblighi sul tema dell’arricchimento dell’uranio”.
Poi, riguardo la situazione degli italiani in Israele e in Iran, ha assicurato: “In Medio Oriente ci sono circa 50mila italiani e al momento non ci sono state segnalazioni di situazioni critiche. Nella prima mattinata ho presieduto una riunione dell’Unità di Crisi con tutti gli ambasciatori della Regione, le nostre ambasciate a Mosca e a Washington e la nostra rappresentanza a Vienna, iniziativa che ho ripetuto questa mattina prima di venire a riferire qui alla Camera, riunione allargata anche all’ambasciatore in Cina. Attualmente si trovano circa 50.000 italiani in tutta la Regione mediorientale. La presenza è più significativa in Israele con circa 20.000 connazionali, mentre sono circa 500 quelli residenti in Iran. Al momento non ci sono state segnalazioni di situazioni critiche. A questi 50.000 connazionali si aggiungono circa 2.500 militari presenti nell’area dall’Iraq al Libano, dal Golfo al Sinai, che seguiamo insieme al Ministero della Difesa. Le nostre ambasciate sono in contatto con tutti i connazionali, alcuni dei quali hanno chiesto informazioni per rientrare in Italia. Stanno tutti bene, stanno ricevendo uno ad uno ogni possibile assistenza, tenendo conto dell’interruzione del traffico aereo nella Regione”.
A seguire, nel corso del dibattito seguito all’Audizione, per le opposizioni, la segretaria del Pd, Schlein , rivolgendosi al Vicepremier e ministro Tajani , ha detto: “Lei ha fatto una relazione in cui c’erano molti elementi di analisi, ma ancora non ci è chiarissimo cosa pensi il governo italiano di quello che è accaduto ieri. Il punto di contraddizione che vediamo che secondo me va sciolto è proprio questo: o si pensa che fosse un attacco del tutto legittimo e allora, bisogna avere il coraggio di dire che Netanyahu ‘ha fatto bene’ perché non c’erano alternative, oppure invece si pensa si pensa che bisogna frenare l’escalation, ma se è così bisogna dire a Netanyahu di fermarsi e all’Iran di fermare le sue reazioni”.
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