di Federica Marengo venerdì 13 giugno 2025

-Nella notte, Israele , nell’ambito dell’operazione “Nation of Lions”, ha lanciato diversi attacchi aerei ai siti nucleari e militari di almeno 8 località dell’Iran, quali: Teheran, Natanz, Tabriz, Isfahan, Arak, Kermanshah, Ilam e Avaz, nei quali sono stati uccisi il capo delle Guardie della rivoluzione, Salami, il capo di Stato maggiore Bagheri, alti funzionari militari e alcuni scienziati nucleari. Tuttavia, vi sono stati morti anche tra la popolazione civile, almeno 78 e feriti, circa 329.
A dare l’annuncio della serie di attacchi, il Premier israeliano Netanyahu, in un video preregistrato, nel quale ha sottolineato la necessità di realizzare i raid per fermare “una minaccia esistenziale”, spiegando che le operazioni dureranno diversi giorni, finché non sarà eliminato il rischio nucleare iraniano, seguito dall’Idf, che ha affermato che “il programma nucleare iraniano era vicino al punto di non ritorno”, e da alti ufficiali dell’esercito israeliano, che hanno così commentato l’azione di Tel Aviv: “L’aeronautica ha lanciato un attacco preventivo storico per eliminare questa minaccia esistenziale contro lo Stato di Israele. L’operazione è stata pianificata nel corso di una difficile guerra multi-frontale. Non si tratta di un’operazione: è una guerra, pianificata e condotta a 1.500 chilometri da casa. Per primi abbiamo eliminato i comandanti e gli scienziati. E’ una azione in evoluzione. Abbiamo scelto il miglior momento per noi e colpito il sito di Natanz, non l’avremmo fatto senza la certezza di poter portare a termine la missione”.
Quindi, Israele ha chiuso lo spazio aereo, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiuso le ambasciate in tutto il mondo.
Il leader supremo dell’Iran, Khamenei, infatti, ha avvertito Tel Aviv della “dura punizione e del destino doloroso e amaro che l’attende”. Inoltre, il ministro degli Esteri iraniano Araghchi, ha rivendicato il diritto legittimo dell’Iran a rispondere e ha accusato gli USA di complicità, riecheggiato dal Presidente Pezeshkian, che, un post social, ha avvertito che Israele “si pentirà della sua azione odierna”.
Nello stesso tempo, l’Iran ha chiesto all’Onu di convocare una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza su quanto accaduto e, secondo alcuni media israeliani, potrebbe ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare.
Lunedì , invece, su richiesta di Teheran, si terrà una riunione dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) nella sua sede di Vienna, sullo stato degli impianti nucleari colpiti.
Il ministro della Difesa israeliano Katz , allora, ha lanciato l’allarme per un attacco imminente da parte dell’Iran ad Israele e , più tardi, Teheran ha sferrato un attacco con 100 droni, tutti intercettati, secondo quanto reso noto, dall’aeronautica militare.
Un altro attacco con 100 missili è stato poi lanciato dall’Iran verso Israele in serata.
Il Presidente USA Trump, che nei giorni scorsi aveva esortato il personale diplomatico americano ad evacuare dalla regione e, aveva chiesto a Israele di non attaccare l’Iran poiché l’accordo sul nucleare era vicino, ha dichiarato di essere stato avvisato in anticipo e che Teheran non può avere l’arma nucleare, ma ha negato ogni coinvolgimento degli USA nell’azione, così come il Segretario di Stato Rubio.
Ma lo stesso Presidente Trump, sia in un post sulla sua piattaforma social che ad Nbc News ha dichiarato che l’Iran ha perso l’opportunità di raggiungere un accordo sul nucleare con gli USA, ma che ora potrebbe avere un’altra possibilità di concludere un’intesa. Intanto, gli USA, dopo gli attacchi israeliani, hanno convocato una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale e rafforzato la presenza militare in Medio Oriente.
Hamas ha condannato gli attacchi israeliani all’Iran, parlando di “pericolosa escalation” ed ha espresso solidarietà a Teheran, che avrebbe “pagato il prezzo per aver sostenuto i gruppi militanti di Gaza nella loro lotta decennale contro Israele”, così come Hezbollah, che, però, ha fatto sapere che non attaccherà unilateralmente Israele per rappresaglia.
Condanna per gli attacchi di Israele espressa, insieme alla preoccupazione per l’escalation, anche dalla comunità internazionale e in particolare da: Cina, Russia, Turchia, Arabia Saudita, Australia, Nuova Zelanda, Onu.
Per l’Ue, l’Alta Rappresentante per la Politica estera Kallas, ha dichiarato: “La situazione in Medio Oriente è pericolosa. Esorto tutte le parti a esercitare la moderazione e a prevenire un’ulteriore escalation. La diplomazia rimane la strada migliore da percorrere e sono pronto a sostenere qualsiasi sforzo diplomatico verso la de-escalation”.
La Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, invece, in un post social, ha scritto: “Le notizie che emergono dal Medio Oriente sono profondamente allarmanti. L’Europa esorta tutte le parti a esercitare la massima moderazione, a ridurre immediatamente l’escalation e ad astenersi da ritorsioni. Una soluzione diplomatica è ora più urgente che mai, per il bene della stabilità della regione e della sicurezza globale”.
I leader di Francia, Macron, Regno Unito , Starmer e Germania, Merz hanno avuto una conferenza telefonica , al termine della quale hanno lanciato un appello congiunto a evitare ogni “ulteriore escalation” che potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione mediorientale.
Il Premier israeliano Netanyahu, che nelle scorse ore ha avuto colloqui telefonici con il cancelliere tedesco Merz, il Premier indiano Modi, il Presidente francese Macron, secondo quanto riportato dal suo ufficio, avrà contatti anche con il Presidente USA Trump, il Presidente russo Putin e il Premier britannico Starmer e i contatti nei prossimi giorni saranno continui.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani ha tenuto una riunione sull’accaduto questa mattina all’Unità di crisi della Farnesina e , successivamente, ha avuto dei colloqui telefonici con l’ambasciatrice a Teheran, Amadei, con il ministro degli Esteri israeliano Saar, con il ministro degli Esteri dell’Oman Albusaidi, e con il ministro degli Esteri iraniano, Araghchi, nei quali ha sottolineato l’importanza di evitare escalation e di tornare al più presto al negoziato e alla diplomazia, in quanto “Per il Governo italiano è assolutamente cruciale continuare a lavorare per raggiungere pace e stabilità in Medio Oriente anche attraverso lo stop immediato delle operazioni militari a Gaza, che stanno continuando a colpire la popolazione civile palestinese in maniera inaccettabile”.
Nel pomeriggio, poi, la Premier Meloni, che ha avuto dei colloqui telefonici con il Presidente USA Trump ,con la Presidente della Commissione Ue von der Leyen e con il cancelliere tedesco Merz, ha presieduto a Palazzo Chigi una riunione in videocollegamento con il Governo (i Vicepremier e ministri Tajani e Salvini, il ministro della Difesa Crosetto, il ministro dell’Interno Piantedosi, il ministro dell’Economia Giorgetti e i sottosegretari alla Presidenza Fazzolari e Mantovano, che ha la delega ai Servizi), i vertici dei Servizi per “fare il punto” dopo gli attacchi di Israele all’Iran.
Come riportato da Palazzo Chigi nella nota, diramata al termine della riunione: “Nel corso della riunione, si sono registrati con preoccupazione i rapporti dell’AIEA che hanno trovato l’Iran in violazione dei suoi obblighi secondo il Trattato sulla Non Proliferazione delle Armi nucleari. In questo quadro è stato riaffermato il pieno sostegno ai negoziati tra Stati Uniti e Iran per un accordo sul programma nucleare iraniano, come testimoniato dalle due tornate negoziali ospitate a Roma, e sottolineato come una soluzione diplomatica debba restare l’obiettivo prioritario. Il Governo italiano continuerà a lavorare con tutti i partner per promuovere una de-escalation e per garantire al meglio la sicurezza dei cittadini e dei militari italiani presenti nella regione. Il coordinamento è convocato in forma permanente per assicurare un monitoraggio costante della situazione che permetta in ogni momento di adottare le misure che si rivelino necessarie”.
Nel frattempo, negativa la reazione dei mercati all’attacco di Israele all’Iran, vista la perdita di 185 miliardi di euro da parte delle Borse europee, mentre vola il prezzo del petrolio, al 6% in più.
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