di Federica Marengo martedì 3 giugno 2025

-All’alba di oggi, 58 persone sono state uccise in raid israeliani nella Striscia , di cui almeno 27 a Rafah , in un centro di distribuzione degli aiuti umanitari. L’esercito israeliano ha dichiarato che sta svolgendo una indagine sull’incidente in cui le sue forze hanno sparato “colpi di avvertimento a circa mezzo chilometro dall’area di distribuzione degli aiuti, verso i sospetti che si stavano avvicinando in modo da mettere a repentaglio l’incolumità dei soldati”.
Hamas ha accusato Israele di compiere volontariamente tali attacchi sulla popolazione palestinese, mentre l ‘Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ,Volker Türk, ha dichiarato che i raid sui centri per aiuti sono “una grave violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra”, e l’Onu ha aperto un’indagine.
Da Madrid, il governo del Premier Sanchez ha dichiarato che annullerà gli acquisti di armi e di tecnologia da Israele, dopo la decisione già annunciata di non realizzare operazioni dirette di compravendita di armi con Tel Aviv.
La Presidente del Parlamento Ue Metsola, nel corso della conferenza stampa a Copenaghen con la Premier danese Frederiksen, che ha incontrato in vista della presidenza di turno Ue della Danimarca dal 1° luglio, ha dichiarato: “È in corso una revisione dell’accordo di associazione Ue Israele, ci sono ministri degli esteri che l’hanno chiesto, ed è in quel contesto che le relazioni saranno rivalutate. Noi non abbiamo mai evitato di porre domande e non avremo paura di farlo. E dove vediamo che vite umane, innocenti, civili, vengono bombardati indiscriminatamente, saremo i primi a parlare e i primi a condannare. La situazione a Gaza è catastrofica. Bambini, donne e uomini muoiono ogni giorno e noi, in quanto principale donatore di aiuti umanitari, dovremmo chiederci dove vanno a finire questi aiuti e come arriveranno alle persone che ne hanno più bisogno”.
In Italia, invece, la Presidente del Consiglio Meloni ha incontrato quest’oggi a Palazzo Chigi l’omologo slovacco Fico con cui ha parlato dei principali dossier Ue e anche di Medio Oriente.
A tal proposito, come si legge nel comunicato stampa congiunto reso noto da Palazzo Chigi: “Entrambi i leader hanno richiamato il loro impegno per un Medio Oriente stabile e pacifico. Hanno richiesto l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas e un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza. Hanno nuovamente confermato il loro sostegno a una soluzione dei due Stati con uno Stato indipendente palestinese che viva a fianco di Israele in pace e sicurezza”.
Intanto, l’American Aid Fund for Gaza ha annunciato l’apertura di un altro punto di distribuzione di aiuti, per la prima volta nel nord della Striscia di Gaza, “come parte del piano di espansione progettato per facilitare l’arrivo degli aiuti nelle aree settentrionali”, spiegando che “ I dettagli delle date di distribuzione e il meccanismo per ricevere l’assistenza saranno pubblicati in seguito”.
La fondazione ha anche fatto sapere che il centro di distribuzione di Tel a-Sultan, a Rafah, “ha distribuito stamane 21 camion di cibo, per un totale di circa 20.000 scatole, portando il numero totale di pasti distribuiti finora a circa 7 milioni di pasti”.
Sul fronte della nuova operazione di terra, l’Idf ha allargato la sua offensiva dal nord, dove 3 soldati israeliani sono rimasti uccisi e altri 2 feriti a causa dell’esplosione di un ordigno a Jabalia, al centro e al al sud della Striscia , verso Khan Yunis.
Domani, poi, il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, si recherà in visita ufficiale in Germania, dove incontrerà i funzionari tedeschi, tra cui il suo omologo Johann Wadephul.
Quanto all’Iran e ai negoziati sul programma nucleare con gli USA, dopo che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di voler escludere “qualsiasi” arricchimento dell’uranio da parte di Teheran in un nuovo possibile accordo sul nucleare, Terhan ha ribadito di non avere intenzione di rinunciare all’arricchimento di uranio per scopi civili e ha rilanciato la richiesta di eliminare le sanzioni.
Inoltre, la portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani, nel corso di una conferenza stampa, ha dichiarato: “L’Iran, pur preservando i suoi interessi nazionali, non abbandonerà mai il tavolo dei negoziati” con gli Stati Uniti sul suo programma nucleare. Nel campo nucleare e delle sanzioni, i piani del governo sono chiarissimi e non esitiamo ad attuarli. Come è stato sottolineato più volte, siamo a favore di negoziati trasparenti e onesti, senza sostenere una cosa oggi e un’altra diversa domani, o dire qualcosa in segreto e dietro le quinte per poi annunciare una cosa diversa ai media”.
In merito, la Russia ha ribadito che l’Iran ha il “diritto” a un programma nucleare pacifico”.
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