di Federica Marengo giovedì 22 maggio 2025

-Il Presidente israeliano Netanyahu, in una conferenza stampa svoltasi ieri a Gerusalemme, ha dichiarato che “L’esercito israeliano controllerà tutta la Striscia di Gaza al termine dell’offensiva”, e che “Se ci sarà un’opzione per un cessate il fuoco temporaneo, al fine di liberare ostaggi, saremo pronti”, affermando che 20 dei 58 ostaggi ancora a Gaza sono “certamente in vita”e ,spiegando la decisione di sbloccare il passaggio degli aiuti umanitari, presa “ per mantenere la propria libertà d’azione”, alla luce della condanna da parte della comunità internazionale.
Proseguono , quindi, i raid israeliani sulla Striscia, dove, secondo Al Jazeera, 44 persone sono state uccise all’alba. L’esercito israeliano ha poi emesso un avviso di evacuazione per 14 quartieri nel nord della Striscia di Gaza, tra cui Beit Lahia e Jabalia, dichiarando in lingua araba che l’esercito stava “operando con forza intensa nelle vostre aree, mentre le organizzazioni terroristiche continuano le loro attività e operazioni nelle regioni menzionate”.
Più tardi, l’Idf ha emesso anche un avviso di evacuazione per un edificio e l’area circostante nel villaggio di Toul, nel Libano meridionale, vicino a Nabatieh, in vista di un attacco aereo su una struttura di Hezbollah.
L’Idf ha poi intercettato un missile lanciato dallo Yemen dai ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran.
Sul fronte umanitario, fra ieri e oggi, secondo la CNN,sarebbero entrati da un solo varco, quello terrestre del sud, a Kerem Shalom, 95 camion di aiuti, sebbene il Coordinatore per le attività governative nei territori (COGAT) del Ministero della Difesa israeliano abbia reso noto che: “Cento camion carichi di aiuti umanitari da parte delle Nazioni Unite e della comunità internazionale sono entrati nella Striscia”.
Come l’Alta rappresentante Ue per la Politica Estera, Kallas, anche il segretario generale dell’Onu, Guterres, secondo quanto riferito dal suo portavoce, dopo gli spari da parte dell’Idf avvenuti ieri nel corso della visita della delegazione diplomatica vicino al campo di Jenin, in Cisgiordania, ha invitato le autorità israeliane a “condurre un’indagine approfondita, a riferirne i loro risultati e a prendere tutte le misure necessarie per evitare che un incidente del genere si ripeta”.
L’Idf, rammaricandosi per l’accaduto, aveva spiegato che i militari israeliani hanno sparato dei colpi in aria come avvertimento, in quanto la delegazione di ambasciatori e diplomatici aveva effettuato una deviazione rispetto al percorso stabilito.
Tra i diplomatici della delegazione , anche un viceconsole italiano e, per questo, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, d’accordo con la Premier Meloni, ha avuto un colloquio con l’ambasciatore israeliano a Roma, con cui ha parlato anche del conflitto in Medio Oriente e della situazione a Gaza.
Inoltre, il Vicepremier e ministro Tajani, a margine di un incontro con la stampa a Città del Messico, in merito alla decisione della Commissione Europea e del Seae di avviare la revisione dell’accordo di associazione Ue-Israele, ha detto: “Non mi sembra la strada più giusta per arrivare a una soluzione, fermo restando che abbiamo detto basta agli attacchi a Gaza visto che Israele ha vinto , ma interrompere qualsiasi forma di dialogo con Israeleè controproducente. Se vogliamo aiutare la popolazione palestinese abbiamo bisogno del dialogo con Israele. Dobbiamo tagliare l’erba sotto i piedi all’odio e mi pare che anche il messaggio di Papa Leone XIV vada in questa direzione, sia per quanto riguarda la situazione del Medio Oriente sia per quanto riguarda l’altra situazione drammatica”.
“Una ferma condanna a qualsiasi atto che metta in pericolo la sicurezza dei diplomatici”, è arrivata anche dalla portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, durante una conferenza stampa a Pechino, seguita dalla richiesta dell’apertura di un’indagine completa “affinché simili incidenti non si ripetano”, e della sollecitazione a Israele a “fare chiarezza su quanto accaduto”.
Quanto ai negoziati, in corso in Quatar sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, il Premier Netanyahu ha richiamato la delegazione israeliana alla luce della persistente situazione di stallo.
Sempre il Premier Netanyahu , affermando che “l’attentato di Washington è frutto della selvaggia istigazione contro Israele”, ha fatto sapere di aver dato istruzioni alle missioni diplomatiche israeliane in tutto il mondo per rafforzare la sicurezza dopo quanto avvenuto nelle scorse ore fuori dal museo ebraico di Capital Jewish , dove due diplomatici israeliani sono stati uccisi. Fermato, successivamente, dalla polizia un uomo sospettato di essere l’autore della sparatoria, il quale avrebbe gridato: “Free Palestina ”.
Intanto, il numero due dell’Autorità Nazionale Palestinese, Hussein al-Sheikh (Abu Jahed), in un’intervista ad Avvenire, ha dichiarato : “Stiamo lavorando per incontrare Papa Leone XIV°.
Quanto alla Siria, dopo la revoca da parte di Bruxelles delle sanzioni economiche a Damasco, il Presidente siriano Ahmad Sharaa ha espresso la sua gratitudine all’Unione Europea per questa decisione ,definendola, in un comunicato diffuso dalla presidenza siriana, dopo la telefonata avuta con il Presidente del Consiglio europeo o Costa : “Un passo storico, che spingerà il Paese verso un futuro più stabile”.
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