di Federica Marengo venerdì 11 aprile 2025

-Proseguono gli attacchi israeliani sulla Striscia. L’Idf, infatti, nelle scorse ore, ha ordinato l’evacuazione parziale di Gaza City e ha fatto sapere di aver trovato un tunnel di Hamas sotto un asilo a Rafah e di aver neutralizzato un capo dei cecchini di Hamas.
Le forze di Tel Aviv, inoltre, hanno effettuato un raid su Khan Younis, causando, secondo Hamas, la morte di 10 persone, di cui 7 bambini. A tal proposito, come riportato da un’analisi dell’Onu riguardante 36 attacchi israeliani su 224 compiuti su Gaza, le vittime sarebbero state finora esclusivamente donne e bambini.
Le Forze di difesa israeliane hanno poi fatto sapere , tramite nota, che Israele non sospenderà le operazioni sui diversi fronti di guerra durante la settimana della Pasqua ebraica, sottolineando: “Le truppe dell’Idf proseguono le operazioni di terra nella Striscia di Gaza, da Rafah, nel sud, a Beit Lahia, nel nord della Striscia, in quanto, “negli ultimi giorni, le truppe hanno eliminato terroristi, individuato e smantellato infrastrutture terroristiche sia sopra che sotto terra, e ampliato il perimetro di sicurezza”.
Intanto, secondo i media israeliani, una nuova proposta per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi sarebbe arrivata a Tel Aviv dall’Egitto. La bozza di tale piano, inviata dal Cairo ad Israele, prevederebbe: il rilascio di 8 ostaggi vivi e di 8 corpi di ostaggi, una tregua fra 40 e 70 giorni e il rilascio di un gran numero di detenuti palestinesi.
Il Premier israeliano Netanyahu, sempre secondo i media, avrebbe tenuto una riunione con la sua squadra negoziale e con dei funzionari proprio sul nuovo piano egiziano. Il capo del governo di Tel Aviv, proprio in queste ore, nel suo messaggio in occasione della Pasqua ebraica, ha ribadito l’ impegno a riportare indietro gli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza. Ciò, mentre il Presidente degli USA ,Trump ha riferito di progressi nei negoziati per il rilascio degli ostaggi.
Riguardo ai negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, l’emittente saudita Al Hadath, citata da Ynet , ha fatto sapere che, secondo una fonte, una delegazione di alto livello di Hamas si recherà al Cairo domani, e che “non c’è alcuna proposta definitiva sul tavolo” e “ i colloqui in corso mediati dall’Egitto comportano revisioni dell’attuale quadro di cessate il fuoco”.
Le fonti hanno evidenziato che “Hamas ha dimostrato flessibilità per quanto riguarda il numero di ostaggi che potrebbe rilasciare e il suo futuro ruolo nel governo di Gaza”.
In merito al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, il Viceministro degli Esteri palestinese, Omar Awadala, intervenuto al Forum diplomatico di Antalya, in corso in Turchia, ha detto che i Paesi arabi e musulmani dovrebbero adottare una posizione unitariasulla questione, sottolineando: “Una volta consolidata la nostra posizione, potremo sottoporla all’Amministrazione statunitense o a qualsiasi altro attore in tutto il mondo per dire loro che questa è l’unica via, l’unica via verso la giustizia, la stabilità e la sicurezza nella regione. Anche l’Amministrazione americana può farlo se vuole, se è pronta a negoziare. Abbiamo così tanti impegni, nei prossimi mesi avremo la visita del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Arabia Saudita e nella regione, abbiamo l’Alleanza Globale per l’Implementazione della Soluzione dei Due Stati, abbiamo la conferenza di pace che potrebbe tenersi a giugno”.
Presente al Forum diplomatico ad Antalya anche il leader del governo siriano di transizione al Sharaa, che ha incontrato il Presidente turco Erdogan, il quale ha accusato Israele di volere distruggere il nuovo governo costituitosi in Siria dopo la caduta di Bashar Al Assad, mentre il ministro degli Esteri turco Fidan ha ribadito che Ankara respinge ogni piano per costringere i palestinesi a lasciare la propria terra.
Un nuovo appello per un cessate il fuoco duraturo, per il rilascio di tutti gli ostaggi, l’immediata ripresa degli aiuti umanitari, la pace, la sicurezza di Israele, la ricerca di una soluzione politica a due Stati e uno Stato palestinese senza Hamas, è poi arrivato dal Presidente francese Macron, che , ieri, in un’intervista a France 5 ,aveva dichiarato che la Francia potrebbe riconoscere lo Stato palestinese a giugno, in occasione della conferenza internazionale a New York, copresieduta dalla Francia e dall’Arabia Saudita.
Tale annuncio è stato poi accolto con favore da Hamas , che , tramite un suo funzionario, ha fatto sapere che considererebbe ciò “un passo importante”, che costituirebbe “una svolta per i diritti dei palestinesi”.
Quanto all’Iran, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato via social, in merito ai negoziati con gli USA sul nucleare che si terranno domani in Oman , che Teheran “sta dando ai colloqui con il suo acerrimo nemico, gli Stati Uniti, un’autentica possibilità”, e che intende “ valutare le intenzioni e la determinazione della controparte questo sabato”.
A tal proposito, un collaboratore della Guida Suprema, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che “L ‘Iran vuole un accordo reale ed equo con gli Stati Uniti sul nucleare”.
Il segretario USA all’Energia Chris Wright, in visita ad Abu Dhabi, Arabia Saudita e Qatar, ha dichiarato che gli Stati Uniti potrebbero bloccare le esportazioni di petrolio iraniano per aumentare la pressione su Teheran, spiegando che “la misura rientra nel piano del Presidente Trump contro il programma nucleare iraniano” e ,sottolineando che “tutti gli strumenti sono sul tavolo, inclusi negoziati e sanzioni”.
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