di Federica Marengo lunedì 7 aprile 2025

-Proseguono i raid israeliani su Gaza, che in 24 ore hanno causato la morte di 46 persone.
Ieri, l’Idf ha lanciato un nuovo ordine di evacuazione per la popolazione, al fine di effettuare un’operazione su alcuni quartieri di Deira al Balah, in risposta al lancio di razzi da parte di Hamas verso il Sud d’Israele. In proposito, i palestinesi residenti nella Striscia hanno protestato contro Hamas, accusando il gruppo di provocare ritorsioni israeliane che aggravano le loro sofferenze.
Uno sciopero contro la guerra , organizzato da diverse fazioni palestinesi, tra cui Fatah, il partito del presidente Abu Mazen, invece, si è tenuto in Cisgiordania e a Gerusalemme est . Chiusi la maggior parte dei negozi nella Città vecchia e nei quartieri palestinesi di Gerusalemme e, nonostante le scuole fossero aperte, la maggior parte degli studenti non è entrata in classe. In Cisgiordania, chiusi gli uffici governativi e le scuole; fermo anche il settore privato.
Tornando ai raid israeliani, nelle scorse ore, colpita dall’esercito di Tel Aviv anche la città di Khan Younis, dove, secondo Hamas, presso una tenda destinata ai reporter, è stato ucciso un giornalista palestinese e 9 sono stati feriti, ma per l’esercito israeliano si trattava di un “terrorista che si fingeva giornalista”. Raid israeliani , poi, sono stati registrati anche nel sud del Libano, dove hanno causato un morto.
ll presidente della Mezzaluna Rossa, inoltre, nel corso di una conferenza stampa a Ramallah, dove pure è in corso uno sciopero generale, ha detto che i 15 tra medici e soccorritori uccisi dalle forze israeliane in un attacco a Rafha il 23 marzo scorso “ sono stati colpiti con l’intento di uccidere” e ha chiesto un’inchiesta internazionale indipendente, chiesta anche dalla Germania.
Intanto, il Premier israeliano Netanyahu è negli USA dove, al suo arrivo nella serata di ieri, ha incontrato il segretario del Commercio Lutnick e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer per discutere dei dazi imposti a Israele sulle esportazioni negli Stati Uniti pari al 17%, che entreranno in vigore da mercoledì.
Oggi, invece, il Premier Netanyahu incontrerà il Presidente Trump con cui terrà una conferenza stampa congiunta. Presenti anche l’inviato speciale per il Medio Oriente degli USA Witkoff e il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer.
In Egitto, invece, il Presidente francese Macron ha incontrato il Presidente egiziano Al Sisi e il Re Abdullah di Giordania.
Al termine dell’incontro con il Presidente Al Sisi, il Presidente Macron, ha “condannato la ripresa dei raid sulla Striscia di Gaza e ha chiesto “un ritorno immediato al cessate il fuoco”, aggiungendo che “ la Francia accoglie con favore il ruolo di mediazione svolto dall’Egitto per la fine della guerra nella Striscia di Gaza”.
Macron ha poi rivolto un appello per “il rilascio di tutti gli ostaggi” ancora trattenuti nella Striscia di Gaza e si è espresso “contro l’annessione di Gaza alla Cisgiordania”.
Infine, il capo dell’Eliseo ha sottolineato che “Hamas non deve svolgere alcun ruolo nel governo di Gaza e che “ non deve rappresentare in alcun modo una minaccia per Israele”, dicendosi “fermamente contrario allo spostamento della popolazione e a qualsiasi annessione a Gaza e in Cisgiordania”.
Secondo il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, che cita una fonte egiziana, “L‘Egitto ha presentato una nuova proposta per una tregua a Gaza che prevede il rilascio di otto ostaggi israeliani vivi, uno al giorno, in cambio di una cessazione delle ostilità della durata di 40-70 giorni. Con il primo rilascio, Israele interromperebbe le operazioni militari e consentirebbe l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
A tal riguardo, però, un funzionario israeliano ha riferito al Times of Israel che Israele non ha ricevuto alcuna proposta egiziana aggiornata per un accordo di rilascio degli ostaggi con Hamas, ma che Israele è “a conoscenza degli sforzi compiuti dall’Egitto per elaborare una nuova proposta”.
Proprio in merito alla questione della liberazione degli ostaggi vi è stata a Gerusalemme una manifestazione di protesta per chiedere un’azione per garantire il rilascio di questi ultimi ancora prigionieri di Hamas.
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