di Federica Marengo mercoledì 19 febbraio 2025

-Confermata da parte di Hamas la restituzione, nella giornata di domani ,dei corpi di quattro ostaggi. Al riguardo, il Premier israeliano Netanyahu ha scritto in una nota: “Domani sarà un giorno molto difficile per lo Stato di Israele. Un giorno sconvolgente, un giorno di dolore. Stiamo riportando a casa quattro dei nostri amati ostaggi, caduti. Abbracciamo le famiglie, e il cuore di tutta una nazione si spezza. Il mio cuore si spezza. Anche il vostro. E il cuore di tutto il mondo deve spezzarsi, perché qui vediamo con chi abbiamo a che fare, con cosa abbiamo a che fare, con quali mostri. Siamo addolorati, siamo in dolore, ma siamo anche determinati a garantire che una cosa del genere non accada mai più” .
Nella giornata di sabato, invece, come richiesto da Israele, saranno sei gli ostaggi ad essere liberati. Tuttavia, il portavoce di Hamas ha fatto sapere che Hamas è pronto a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani durante la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza con Israele, se Tel Aviv attuerà un cessate il fuoco permanente e il ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza e che non accetterà nessun accordo che preveda l’abbandono della Striscia o il disarmo.
In merito, invece, il Premier israeliano Netanyahu, nel corso di un incontro con i ministri del Governo, svoltosi prima di inviare la delegazione israeliana a Doha per i negoziati sulla seconda fase della tregua, ha detto che le condizioni poste da Israele saranno: il disarmo di Hamas, la cessazione della presenza dell’organizzazione a Gaza e l’esclusione dell’Autorità Nazionale Palestinese dalla gestione postbellica di Gaza.
Intanto, il Segretario di Stato USA Rubio, dopo l’incontro di ieri a Riad con la delegazione russa per discutere della guerra in Ucraina ( ma, secondo quanto dichiarato dal Presidente russo Putin, si è parlato anche di Medio Oriente e della presenza della Russia in Siria) è arrivato ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, dove ha incontrato il Presidente, Mohammed bin Zayed Al-Nahyane, e il ministro degli Esteri emiratino, alla vigilia del vertice di venerdì in cui si riuniranno i leader dei sei Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, di Egitto e Giordania, contrari al piano del Presidente Trump per Gaza ,che prevede il controllo dell’area da parte degli USA e il trasferimento della popolazione palestinese e nessun ruolo nella gestione della Striscia né per Hamas né per l’Autorità Nazionale palestinese, cui, quest’oggi, secondo il Washington Post, che riporta funzionari americani e palestinesi, ripreso da Ynet, l’amministrazione Trump, nell’ambito del programma di congelamento degli aiuti internazionali, ha sospeso i finanziamenti destinati ai meccanismi di sicurezza.
In Italia, a Roma, invece, si è recato il Presidente israeliano Herzog, che ha incontrato il Presidente della Repubblica Mattarella e la Presidente del Consiglio Meloni.
Il Capo dello Stato Mattarella, nel corso dell’incontro, ha sottolineato “il rinnovato impegno dell’Italia dell’Ue contro l’antisemitismo, che ha ripreso a circolare”.
Il Presidente israeliano Herzog ha quindi ringraziato il Presidente Mattarella, dichiarando: “E’ un grande onore essere qui, come sempre. Come vi ho detto e come continuo a dire, la voce dell’Italia risuona molto forte nell’opinione pubblica israeliana e la connessione deriva dal forte legame e dalle relazioni uniche fra i nostri Paesi e i nostri governi. Questo fa una grande differenza perché sappiamo chi sono i nostri amici e li ascoltiamo, è vero. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, è un grande ammiratore dell’Italia. Il fatto che l’Italia sia coinvolta in molti processi rilevanti per il Medioriente e, naturalmente, per l’Europa, è una occasione d’oro. Voglio ringraziarla per aver partecipato alla cerimonia di Auschwitz, che ha significato molto per noi, per il popolo ebraico”.
Dell’incontro con la Premier Meloni, Palazzo Chigi ha fatto sapere in una nota: “Il quarto incontro tra i due Leader dall’assunzione del suo incarico ha permesso al Presidente Meloni di ribadire l’importanza della tenuta dell’accordo sul cessate il fuoco a Gaza che ha consentito il rilascio di parte degli ostaggi e di incrementare sensibilmente l’assistenza umanitaria nella Striscia, dove l’Italia è in prima linea anche attraverso l’iniziativa “Food for Gaza”. Nel corso dei colloqui il Presidente del Consiglio ha ribadito l’impegno italiano per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza e la necessità di un orizzonte politico verso una pace giusta e duratura nella regione. Analogo auspicio è stato espresso con riferimento al cessate il fuoco raggiunto in Libano, dove l’Italia ha un ruolo insostituibile anche attraverso il contingente in UNIFIL. Il colloquio, infine, ha fatto emergere la comune volontà di approfondire il partenariato bilaterale in tutti i settori a partire da quello energetico, scientifico e tecnologico”.
Tutto ciò, mentre l’Iran , tramite il comandante della forza aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie, ha nuovamente minacciato Israele di un terzo attacco in risposta a quello compiuto da Tel Aviv alla fine di ottobre del 2024, ventilando la “distruzione imminente” di Israele.
Sul campo, nel frattempo, un drone israeliano ha colpito un’auto ad Aita al-Shaab, nel Sud del Libano, uccidendo una persona. Secondo quanto reso noto dall’Idf si trattava di un agente di Hezbollah identificato che maneggiava armi in quell’area. L’Idf ha anche precisato in un messaggio che “continua ad operare per rimuovere qualsiasi minaccia allo Stato di Israele, in conformità con gli accordi tra Israele e Libano”.
L’esercito israeliano poi, ha reso noto di aver colpito con dei caccia “armi appartenenti al vecchio regime siriano del presidente Bashar al Assad, nell’area di Sasa, nel sud della Siria”, dove le nuove autorità siriane hanno annunciato “l’arresto, nella regione di Qalamun, vicino alla capitale Damasco, di diverse persone sospettate di essere coinvolte nel contrabbando di armi per Hezbollah, alleato dell’ex regime siriano”.
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