di Federica Marengo venerdì 14 febbraio 2025

-Dopo la mediazione di Egitto e Qatar, Hamas ha annunciato di aver accettato di continuare l’accordo di cessate il fuoco e di procedere con il rilascio degli ostaggi in cambio dei prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Pertanto, domani verranno liberati altri 3 ostaggi israeliani, i cui nomi sono stati comunicati in giornata da Hamas a Tel Aviv, che, a sua volta, rilascerà 369 detenuti palestinesi.
Tuttavia, il capo dell’ufficio informazioni del governo della Striscia, gestito da Hamas , ha fatto sapere che “Gaza segue da vicino le azioni di Israele e si aspetta che rispetti gli impegni umanitari assunti nell’accordo di cessate il fuoco”.
Secondo i media israeliani, l’ufficio del Premier Netanyahu ha diffuso una dichiarazione ,attribuita a un funzionario di Tel Aviv, affermando che “il governo sta lavorando in pieno coordinamento con gli Stati Uniti per garantire il rilascio del maggior numero possibile di ostaggi vivi, il più rapidamente possibile” e che “intende sfruttare appieno questa opportunità. Dopodiché, tutte le opzioni saranno sul tavolo”.
Proprio quest’oggi, in Israele e nei territori palestinesi occupati, si è recata la Presidente del Parlamento Ue Metsola, la quale, durante sua visita (prima leader europea ad entrare a Gaza in oltre un decennio) ha sottolineato la volontà dell’Europa “d’impegnarsi in modo costruttivo con tutti i partner della regione per garantire l’attuale cessate il fuoco e l’accordo sugli ostaggi e per fornire un percorso per una pace sostenibile nella regione che possa garantire sicurezza a Israele e una prospettiva reale al popolo palestinese”.
Mercoledì 19 febbraio, invece, il Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, sarà in visita ufficiale a Roma per incontrare il Presidente della Repubblica Mattarella e la Presidente del Consiglio Meloni.
Quanto alla tregua in Libano tra Israele ed Hezbollah, il Premier uscente del Libano Mikati, intervenendo a un evento nell’ambito della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, ha dichiarato: “Il Libano è stato devastato dalla guerra tra Israele e Hezbollah, con il Sud del Paese che ha sofferto enormemente. Molte vite sono andate perdute e una parte della popolazione è stata sfollata. Pur essendo grati agli Stati Uniti e alla Francia per i loro sforzi nel garantire questo cessate il fuoco, speriamo che ciò porti al completo ritiro di Israele dai territori libanesi. Siamo inoltre impegnati a lavorare con le Nazioni Unite e i partner internazionali per risolvere le questioni ancora aperte, finalizzare la ‘Blue Line’ tra Libano e Israele e garantire la piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il sostegno della comunità internazionale rimane fondamentale. E’ necessario un impegno coordinato e continuo per aiutare il Libano a stabilizzarsi. Questo supporto deve essere trasparente e garantire un’adeguata allocazione delle risorse. Durante l’ultimo conflitto, abbiamo istituito un’unità di risposta alle emergenze, che ha coordinato gli aiuti e consentito ai donatori di monitorare i propri contributi. Riteniamo che questo meccanismo debba essere applicato anche alle fasi di ripresa e ricostruzione. Il Libano ha ancora bisogno di assistenza esterna per ripristinare i servizi essenziali, come l’istruzione e la sanità. La strategia nazionale di protezione sociale, che abbiamo lanciato un anno fa, richiede finanziamenti per sostenere la parte più vulnerabile della nostra popolazione. Abbiamo inoltre bisogno di rafforzare e sostenere le istituzioni locali in modo mirato, creando le basi per una crescita economica e una stabilità a lungo termine”.
Intanto, in merito al piano del Presidente USA Trump per la ricostruzione di Gaza, una fonte vicina al governo saudita ha reso noto che Riad ospiterà a febbraio un vertice dei leader di Arabia Saudita, Egitto, Qatar, Emirati arabi e Giordania, per elaborare una risposta congiunta al piano del Presidente Trump per la Striscia di Gaza e per ribadire il no allo “sfollamento degli abitanti di Gaza” e al loro “trasferimento fuori da questo territorio”. Il Vertice si terrà qualche giorno prima di quello previsto il 27 febbraio in Egitto.
Sul fronte umanitario, il Vicepremier e ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Tajani ha reso noto via social che: “L’Italia è ancora una volta protagonista di pace e dialogo: ho accolto a Roma, in arrivo da Gaza, 14 bambini palestinesi malati oncologici con le loro famiglie, che saranno curati nei nostri ospedali. Il frutto di un lavoro di squadra tra Ministero degli Esteri, Difesa e Protezione civile. Vogliamo continuare ad essere vicini alle popolazioni che hanno sofferto gli orrori della guerra. L’impegno umanitario della politica estera italiana è un tassello del grande mosaico per la ricostruzione della Striscia di Gaza. Ogni bambino che cureremo sarà un monito in favore di una pace stabile e duratura. Per una diplomazia fatta di solidarietà che restituisca la speranza ai più fragili e agli indifesi”.
©Riproduzione riservata