di Federica Marengo lunedì 20 gennaio 2025
-Nella mattinata di ieri è entrata in vigore la prima fase dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas che prevede il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione di ostaggi israeliani e detenuti palestinesi. I primi ostaggi israeliani ad essere stati liberati sono state tre donne, mentre 90 sono stati i detenuti palestinesi rilasciati, sebbene Hamas abbia fatto sapere che uno dei detenuti indicati nella lista invita a Israele non è stato rilasciato.
Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari ha fatto sapere in un post social che “Oltre 630 camion con aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza in attuazione dell’accordo” e che “almeno 300 di questi camion trasportavano assistenza umanitaria nel nord”.
Sempre secondo l’Onu, poi, circa il 74% degli edifici di Gaza City è stato distrutto.
A tal proposito, una fonte egiziana, ha fatto sapere che sono stati almeno 205 i “camion di aiuti umanitari entrati oggi a Gaza attraverso i valichi di al-Awja (Nitzana) e Kerem Shalom , oltre a nove autocisterne (quattro cariche di diesel, quattro di gas e una di benzina)”.
Per l’OMS, invece, ripristinare il sistema sanitario nella Striscia di Gaza sarà “un compito complesso e difficile ,dopo più di 15 mesi di guerra, data l’entità della distruzione, la complessità operativa e i vincoli coinvolti”, e ha invitato “tutte le parti a “rispettare il loro impegno a dare piena attuazione all’accordo di cessate il fuoco e a continuare a lavorare per una pace duratura”.
Dall’Europarlamento, la Presidente Metsola , in apertura della sessione Plenaria, ha dichiarato: “Ieri, il mondo ha osservato con speranza mentre un accordo di cessate il fuoco a Gaza entrava in vigore e i primi tre ostaggi tornavano a casa. È il progresso che tutti noi speravamo e di cui tanti avevano disperatamente bisogno. È ciò che questo Parlamento ha richiesto, e ora più che mai dobbiamo garantire che il lavoro verso un domani migliore continui, che possiamo utilizzare questo momento come un catalizzatore per trasformare la disperazione in speranza, che diventi il trampolino di lancio per una stabilità duratura, la ricostruzione e un incremento degli aiuti che offra una reale prospettiva di pace nella regione. Avremo un dibattito completo su questo tema più tardi questa sera, ma la nostra priorità deve essere quella di garantire che l’accordo regga e che i suoi obiettivi vengano raggiunti, permettendo di fermare il conflitto, far arrivare gli aiuti e liberare gli ostaggi rimasti. Il giorno dopo deve portare nuova speranza. E l’Europa è pronta a fare la sua parte”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, in visita in Israele e in Palestina, dove incontrerà il suo omologo Gideon Sa’ar, il Presidente israeliano Isaac Herzog e il Premier e ministro degli Esteri palestinese Mohammed Mustafa, ha dichiarato che “L’Italia fornirà uomini e donne a una eventuale missione di pace a guida araba a Gaza” e che “non potrà essere Hamas a gestire Gaza in futuro” e ha annunciato che “Roma stanzierà ulteriori 10 milioni di euro di aiuti, oltre ai 15 mln già stanziati, per gli aiuti alla popolazione palestinese”.
Poi, intervenendo da Gerusalemme in video collegamento all’evento organizzato dal Parlamento europeo in Italia “Agenda per la Pace 2025 il ruolo dell’Europa e le sfide del Giubileo della speranza”, ha sottolineato: “Se il buongiorno si vede dal mattino mi pare che le cose vanno nella direzione giusta, certo l’accordo è molto fragile, sono venuto qui per sostenere l’azione del governo israeliano e stamattina sono stato a Ramallah per sostenere anche l’azione dell’Anp affinché si possa chiudere questa stagione di guerra, l’impegno dell’Italia è lavorare per la pace così come fatto in Libano, in Siria. L’impegno dell’Italia è lavorare per la pace ,anche attraverso le nostre imprese, in questo momento è in corso un business forum perché siamo anche pronti per la ricostruzione di Gaza, penso allo sminamento e all’eliminazione delle macerie, purtroppo abbiamo una grande esperienza in questo settore a causa dei terremoti. C’è la voglia di essere protagonisti ,dobbiamo lavorare giorno dopo giorno per la pace, noi siamo fortemente impegnati, tornerò in Israele tra qualche settimana per accogliere le navi del progetto Food for Gaza per aiutare la popolazione civile palestinese. Fra due giorni incontrerò anche la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, per favorire la formazione universitaria dei giovani palestinesi”.
Infine, rispondendo alle domande dei giornalisti in un punto stampa a Gerusalemme riguardo al futuro di Gaza, Tajani ha detto: “Si tratta di un processo in continuo movimento e che richiederà tempo ma è ovvio che Hamas non può governare la Palestina perché è stato responsabile di tutto ciò che è accaduto dal 7 ottobre. L’Anp è l’interlocutore unico dell’Ue, si devono fare dei passi avanti dell’Anp: deve rafforzare la sua posizione, deve modernizzarsi e poi dovrà essere sostenuta anche dalla popolazione palestinese che non credo, dopo quello che ha subito, provi il desiderio di essere guidata da Hamas. Io credo che il popolo palestinese non meriti altri anni di guerra e di essere governato da terroristi. Hamas non può essere garante di stabilità e di un Paese che deve diventare stato che deve essere riconosciuto e riconoscere Israele”.
Il ministro della Difesa, Crosetto, parlando della tregua a Gaza, a margine della cerimonia di assunzione del nuovo comandante del Covi, ha dichiarato: “É una tregua molto fragile, non mi aspetto che sia facile mantenerla, noi dobbiamo fare di tutto perché si mantenga e diventi pace. E da pace diventi ricostruzione e finalmente possibilità di convivenza. Abbiamo sempre pensato che la soluzione a una parte dei problemi, non a tutti purtroppo, sarebbe due popoli due Stati. Abbiamo sempre detto che la risoluzione Onu andava implementata e lo diciamo ancor di più adesso”.
Il Premier israeliano Netanyahu, invece, in un video pubblicato sui social per congratularsi con il Presidente eletto USA Trump, nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca, ha detto: “Congratulazioni Presidente Trump! Sara e io inviamo i nostri più sentiti auguri a lei, a Melania e al popolo americano per il suo secondo insediamento come Presidente degli Stati Uniti. Il tuo primo mandato ha avuto molti momenti importanti nella storia delle relazioni tra i nostri due Paesi. Ti sei ritirato dal pericoloso accordo nucleare iraniano, hai riconosciuto Gerusalemme come capitale d’Israele, hai spostato l’ambasciata americana a Gerusalemme e hai riconosciuto la sovranità israeliana sulle alture del Golan, hai anche siglato gli storici Accordi di Abramo, in cui Israele ha fatto pace con quattro Paesi arabi.
Porteremo la nostra alleanza a livelli ancora più alti. Sono fiducioso che sconfiggeremo l’asse del terrore dell’Iran, avviando una nuova era di pace e prosperità per la nostra regione. Ti ringrazio a nome del popolo israeliano per i tuoi sforzi per la liberazione degli ostaggi israeliani. Ora sono pronto a lavorare con te per ottenere la liberazione degli altri ostaggi, distruggere le capacità militari di Hamas e terminare il suo dominio politico su Gaza, assicurando che Gaza non sarà mai più una minaccia per Israele”.
Proprio il Presidente eletto USA Trump, nel suo comizio della vittoria a Washington, alla vigilia della cerimonia di insediamento, ha sottolineato: “ Abbiamo raggiunto un cessate il fuoco epico a Gaza. L’intesa è un primo passo verso la pace”.
E mentre Hamas, in una dichiarazione , ha auspicato la ricostruzione di Gaza , sottolineando la volontà di continuare i combattimenti “finché l’occupazione non sarà sconfitta e non sarà istituito uno Stato palestinese con Gerusalemme come capitale” ed Hezbollah si è congratulato con i palestinesi per la loro vittoria, non si arrestano i combattimenti in Cisgiordania.
A tal proposito,il capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi ha affermato che l’esercito israeliano deve prepararsi per “operazioni significative per prevenire e catturare i terroristi prima che raggiungano i civili” e ha incaricato gli ufficiali superiori di “formulare piani per la continuazione dei combattimenti, sia nella Striscia di Gaza che in Libano”.
Sull’eventuale annessione totale o parziale della Cisgiordania da parte di Israele , il Segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, durante una riunione del Consiglio di sicurezza sulla situazione in Medio Oriente, ha detto che si tratterebbe di “una gravissima violazione del diritto internazionale”.
Altro fronte di guerra per Israele, quello con gli Houthi ribelli filo-iraniani nello Ymen, che hanno fatto sapere che per la durata della tregua a Gaza attaccheranno solo navi legate ad Israele.
Quanto all’Iran, il Presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, si è congratulato con la popolazione di Gaza per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, definendolo “una vittoria per i palestinesi”.
Inoltre, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei non ha escluso possibili colloqui nucleari con gli USA , precisando però che : “L’Iran non ha mai negoziato con alcun Paese le sue capacità e la sua forza militare e non lo farà mai”.
Infine, stamane, in Siria ha riaperto il Consolato turco di Aleppo , chiuso dal 2012 a causa della guerra civile siriana.
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