di Federica Marengo mercoledì 30 ottobre 2024
-Proseguono i raid dell’esercito israeliano su Gaza. Nelle ultime 24 ore, infatti, è stata colpito il Nord della Striscia dove sono state 143 le persone rimaste uccise. Raid anche a Beit Lahia, dove le vittime sono state 100 e oltre 40 i dispersi . Nella giornata di oggi, poi, l’Idf , prima degli attacchi aerei , ha emesso un ordine di evacuazione per gli abitanti della città di Baalbek, nel nord-est del Libano , e per Nabatieh e diversi altri villaggi nel Libano meridionale. A tal proposito, l’Idf ha reso noto su X che “L’Aeronautica militare israeliana ha condotto attacchi sui depositi di carburante all’interno di complessi militari appartenenti a Hezbollah” e che “questi depositi di carburante fornivano carburante per i veicoli militari di Hezbollah ed erano essenziali per il funzionamento dell’infrastruttura militare di Hezbollah”.
Dal Libano, invece, Hezbollah ha lanciato raffiche di razzi verso il nord di Israele e verso Haifa.
Intanto, sul fronte diplomatico, vi è stato un colloquio telefonico tra il ministro degli Affari Esteri egiziano, Badr Abdelatty, e il suo omologo ,nonché Primo ministro del Qatar, Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, in cui , secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri egiziano, “I due ministri hanno scambiato opinioni sugli sviluppi dell’aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza e sugli sforzi congiunti dei due Paesi per giungere a un immediato cessate il fuoco e garantire l’accesso agli aiuti umanitari, nonché sulle iniziative per impedire un ampliamento del conflitto nella regione. Inoltre, i due ministri hanno discusso dell’evoluzione della crisi libanese, sottolineando l’urgenza assoluta di un cessate il fuoco e di una prosecuzione della fornitura di aiuti umanitari e di emergenza al popolo libanese, oltre a rafforzare le istituzioni nazionali libanesi per permettere loro di adempiere ai loro doveri”.
Secondo Channel 12, il Qatar avrebbe avanzato una proposta per il cessate il fuoco che consiste in un mese di tregua nei combattimenti a Gaza in cambio della liberazione di 11 ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas.
Sempre l’emittente Channel 12 ha reso noto che “Ieri, durante una riunione di alti funzionari israeliani, guidata dal Premier Netanyahu, è emerso un largo consenso sul fatto che Israele ha ampiamente raggiunto i suoi obiettivi nella campagna contro Hezbollah in Libano e dovrebbe ora cercare di tradurre questo risultato in un accordo per porre fine ai combattimenti”.
Netanyahu, quindi, avrebbe accettato la posizione dei funzionari della sicurezza secondo cui “un cessate il fuoco in Libano è appropriato, purché raggiunga l’obiettivo di riportare i residenti del nord in sicurezza nelle loro case”.
In merito, il portavoce del Dipartimento di Stato USA, Matthew Miller, ha fatto sapere che “Alti funzionari americani sono diretti in Israele per discutere gli accordi con Libano e Gaza”.
Nelle scorse ore, l’ambasciatrice americana all’Onu ,Linda Thomas-Greenfield, nel corso del Consiglio di Sicurezza, ha affermato: “Gli Usa hanno chiarito al Premier Benjamin Netanyahu che a un anno dall’inizio di questo conflitto Israele deve affrontare la catastrofica crisi umanitaria a Gaza. Gli Usa respingono qualsiasi tentativo israeliano di far morire di fame i palestinesi e le parole di Israele devono essere accompagnate da azioni sul campo. Gli Usa hanno affermato chiaramente che Israele deve consentire l’ingresso di cibo, medicine e altre forniture in tutta Gaza, in particolare nel nord, ma al momento, questo non sta accadendo”.
Intanto, il neo segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem che ha ricevuto le congratulazioni del Presidente iraniano Pezeshkian per la sua elezione , nel suo primo discorso, ha annunciato che “Il movimento accetterà un cessate il fuoco con Israele, ma a certe condizioni”, sottolineando: “Se Israele decide di fermare la guerra, lo accetteremo alle condizioni che ci vanno bene. Finora, nessuna proposta accettabile per Israele e adatta a noi è stata messa in discussione. Il mio programma di lavoro è una continuazione del programma di lavoro del nostro leader, Sayyed Hassan Nasrallah”.
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