di Federica Marengo lunedì 28 ottobre 2024
-Proseguono i raid dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza, dove nelle ultime 24 ore sono state 47 le persone rimaste uccise. Tuttavia, l’Idf ha fatto sapere di aver neutralizzato decine di terroristi di Hamas a Jabalia. Colpito anche il Libano, dove i morti sono stati 21, mentre nella giornata di oggi, l’esercito di Tel Aviv ha ordinato l’evacuazione degli abitanti di Tiro, a sud del Libano, già colpita e dove i raid aerei hanno causato la morte di 5 persone e il ferimento di 10.
Dal Libano, poi, Hezbollah ha continuato a lanciare razzi in direzione della Galilea.
Intanto, a Doha, si è concluso l’incontro (il primo negli ultimi due mesi e il primo dopo l’uccisione del capo di Hamas, Sinwar) tra i capi del Mossad, Barnea, della Cia, Burns, e il Premier del Qatar Mohammed Al-Thani, per la riapertura dei negoziati tra Israele e Hamas, sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani.
Secondo il canale libanese Lbci, che riporta una fonte diplomatica, “L’incontro di Doha ha aperto una porta. Ci sono lievi progressi sulla questione di Gaza e c’è un desiderio reale di condurre uno scambio di prigionieri tra Hamas e Israele”.
Tuttavia, secondo la Cnn, che riporta una fonte informata sui colloqui, “Non bisogna aspettarsi progressi significativi nei colloqui sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi tra Hamas e Israele fino a quando non sarà dichiarato il vincitore delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti”. Secondo la stessa fonte, i colloqui non si sono focalizzati sul rilascio degli ostaggi e su un accordo di cessate il fuoco, ma piuttosto sull’avvio del processo e si è parlato della guerra in Libano, di Iran e della sua influenza regionale, precisando che un nuovo incontro dovrebbe tenersi entro pochi giorni.
Una proposta di tregua è poi arrivata dal Presidente dell’Egitto al Sisi, altro mediatore, insieme ad USA e Qatar e consiste in un breve cessate il fuoco di due giorni per consentire uno scambio di almeno 4 prigionieri israeliani in cambio di detenuti palestinesi e agevolare un percorso verso una cessazione permanente dello ostilità, con 10 giorni di colloqui.
Proprio a tal riguardo, secondo quanto riportato da Haaretz, Israele starebbe lavorando a un accordo con Hamas che prevede il rilascio di “alcuni ostaggi per diversi giorni di tregua”.
Il Premier Netanyahu, intanto, nel suo intervento all’apertura della sessione invernale della Knesset, il Parlamento israeliano, sottolineando come Israele sia l’unico baluardo contro l’Iran in Medio Oriente, in quanto impedisce a Teheran di controllare la regione, ha avvertito che “l’Iran starebbe cercando di fabbricare degli stock di bombe nucleari per distruggere Israele”.
Inoltre, la Knesset ha esaminato due proposte di legge volte a limitare drasticamente l’attività dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in quanto ritenuta da Israele in stretti legami con Hamas, che reciderebbero i legami con l’agenzia Onu responsabile della distribuzione degli aiuti a Gaza, privandola delle immunità legali e limitandone la capacità di supportare i palestinesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania.
In merito, il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha scritto in un post su X: “Il Regno Unito e i suoi partner internazionali esprimono grave preoccupazione per la proposta di legge avanzata alla Knesset israeliana per revocare la tutela dei privilegi e dell’immunità diplomatici assicurati in base al diritto internazionale all’Unrwa, agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi nei territori occupati. Israele deve adempiere ai suoi obblighi e garantire che l’Unrwa possa continuare a lavorare per salvare vite umane a Gaza e in Cisgiordania”.
“Grave preoccupazione” in merito è stata espressa anche dall’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, uscente, Borrell , e il portavoce del Dipartimento di Stato USA Matthew Miller, in un punto stampa, ha detto: “Abbiamo chiarito al governo israeliano che siamo profondamente preoccupati per questa proposta di legge e lo abbiamo invitato a non approvarla”, sottolineando il “fondamentale ruolo svolto dall’agenzia delle Nazioni Unite nella distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.
Tutto ciò, mentre a New York, nelle prossime ore, si terrà un Consiglio di Sicurezza dell’Onu, su richiesta di Teheran, con il sostegno di Algeria, Cina e Russia, dopo il raid di Israele di sabato scorso sulle strutture militari dell’Iran, in risposta all’attacco missilistico del 1° ottobre.
A Teheran, il comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane, il maggior generale Salami, in un messaggio in cui ha espresso le sue condoglianze alle famiglie dei 4 soldati iraniani uccisi nell’attacco israeliano di sabato, ha avvertito che “Le conseguenze dell’attacco di Israele all’Iran saranno amare e inimmaginabili”.
Al riguardo, anche il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Baghaei , ha fatto sapere che “l’Iran userà tutti i mezzi disponibili per rispondere a Israele” e che “non intende rivedere la propria dottrina nucleare alla luce del recente attacco, conferendole un carattere militare”.
Tuttavia, si susseguono gli appelli della comunità internazionale a fermare l’escalation e a riaprire i negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Messaggero ha ribadito : “Adesso l’Iran non deve reagire alla reazione, perché bisogna evitare l’escalation. In queste ore Israele ha compiuto un’azione mirata in replica a un attacco mirato. Non si tratta di una guerra generalizzata. Deve prevalere il senso di responsabilità. Tutti devono fare la propria parte e l’Iran deve anche convincere Hezbollah, Houti e miliziani siriani a non attaccare più Israele. Quanto a Tel Aviv, ormai ha vinto militarmente a Gaza e può arrivare a un cessate il fuoco che può portare a liberare gli ostaggi e alla fuoriuscita con un salvacondotto degli ultimi capi terroristi di Gaza. Vadano all’estero e chiedano asilo in qualche Paese che li vuole ospitare”.
Il ministro della Difesa Crosetto, invece, si è recato in Israele per una serie di incontri istituzionali.
©Riproduzione riservata