di Federica Marengo venerdì 4 ottobre 2024
-Proseguono i raid dell’esercito israeliano su Gaza, così come i raid sul Libano. Colpita, infatti, con più attacchi la città di Beirut, dove sono stati uccisi oltre 100 militanti di Hezbollah e sebbene, come ha riportato Axios, che cita due funzionari di Tel Aviv, l’obiettivo principale delle incursioni delle forze armate israeliane nel quartier generale dell’intelligence di Hezbollah fosse il probabile successore di Nasrallah, Hashem Safi a-Din, la cui sorte è al momento ignota.
Proprio a Beirut, si è recato quest’oggi il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, per incontrare dei funzionari libanesi. Secondo quanto riferito da Haaretz, il ministro Araghchi , ha affermato che Teheran appoggerà gli sforzi per un cessate il fuoco in Libano a condizione che includano anche un cessate il fuoco a Gaza.
Tuttavia, l’Idf ha colpito anche la città di Tulkarem in Cisgiordania, dove sono state uccise 18 persone e un altro tra i leader di Hamas. Tale raid è stato condannato e definito “illegale” dall’Onu.
L’Idf, poi, ha reso noto su Telegram che ieri, i caccia israeliani hanno colpito un tunnel sotterraneo, che dal confine libanese passa in Siria ,in una operazione volta ad impedire il contrabbando di armi nei territori libanesi e ha spiegato che: “Il tunnel, lungo 3,5 chilometri, consente il trasferimento e lo stoccaggio di grandi quantità di armi nel sottosuolo. Le operazioni del tunnel erano condotte dall’unità 4400, responsabile del trasporto di armi dall’ Iran e dai suoi proxy a Hezbollah in Libano. Durante l’attacco sono stati distrutti siti di infrastrutture terroristiche, depositi di armi e altre infrastrutture terroristiche”.
Infine, il ministro dei trasporti libanese, Ali Hamieh, ha fatto sapere che “Un bombardamento delle forze militari di Israele ha colpito il valico di Masnaa, fra Libano e Siria, usato da centinaia di migliaia di profughi negli ultimi giorni per fuggire dai raid in Libano.
Hezbollah, intanto, continua a lanciare razzi e missili verso Israele, come accaduto nelle scorse ore, con un lancio in direzione di Haifa, in Galilea.
In Iran, a Teheran, invece, in concomitanza con il sermone della preghiera del venerdì, presso la Moschea, la guida suprema ,l’Ayatollah Khamenei ,ha tenuto il suo discorso per la cerimonia funebre in memoria del capo degli Hezbollah Nashrallah, ucciso in un raid israeliano mirato, cui hanno partecipato migliaia di persone e trasmesso dalla locale Tv.
Presentatosi con un fucile al fianco, Khamenei ha detto: “L’attacco dell’Iran contro Israele è stato legittimo, il raid missilistico è la punizione minima per i crimini di Tel Aviv. Se necessario colpiremo ancora la Palestina occupata. Israele non otterrà mai la vittoria su Hamas e Hezbollah. Il nemico della nazione islamica è uno solo, anche se i suoi metodi differiscono da un Paese all’altro. Dobbiamo allacciare le cinture di difesa della nazione islamica dall’Afghanistan allo Yemen e dall’Iran a Gaza e al Libano. Per la massima autorità sciita ogni popolo ha il diritto di difendere la propria terra e la propria sovranità contro occupanti e usurpatori. Il popolo palestinese ha il pieno diritto di insorgere contro l’occupante che ha sprecato le loro vite. Nessuno ha il diritto di criticare i libanesi per aver sostenuto i loro fratelli palestinesi difendendo la loro terra. L’uccisione del capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è una grande perdita che ci ha rattristato in ogni senso della parola, ma la resistenza nella regione non si ritirerà con il martirio dei suoi leader e dei suoi uomini e la vittoria sarà loro”.
Negli USA, invece, il Presidente Biden , pur affermando la possibilità di poter ancora evitare la guerra totale, ha affermato che Washington sta discutendo con il governo di Gerusalemme l’eventualità di raid israeliani sugli impianti petroliferi iraniani in risposta all’attacco missilistico su Israele sferrato martedì da Teheran.
In merito, secondo quanto riportato dal Teheran Times , i pasdaran iraniani, in risposta ,hanno minacciano di colpire le raffinerie e i giacimenti di gas israeliani, se lo Stato ebraico attaccasse l’ Iran.
In Italia, mentre 178 italiani hanno fatto ritorno dal Libano nelle scorse ore con un volo charter proveniente da Beirut, organizzato dalla Farnesina, il ministro della difesa, Guido Crosetto, che due giorni fa aveva riferito della richiesta da parte del Segretario di Stato USA, Blinken, dell’ invio di 200 carabinieri a Gerico, in Cisgiordania, per formare le forze di polizia palestinesi, nel suo discorso in occasione della cerimonia di avvicendamento del nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa, svoltosi presso l’aeroporto militare di Ciampino, ha detto: “Oggi a Gaza è richiesto il nostro intervento dei Carabinieri italiani. Nei momenti di difficoltà e nei luoghi peggiori come adesso a Gaza viene richiesto l’aiuto di duecento Carabineri italiani. Viene richiesto un approccio italiano, perché probabilmente il nostro modo di svolgere le missioni internazionali da parte di tutte le forze armate, in questo caso dei Carabinieri, ci ha resi credibili e ci ha resi capaci di gettare ponti anche tra sponde che non comunicano e di essere in quella zona accettati sia da Israele sia da parte dei palestinesi”.
Il ministro dell’Interno Piantedosi, invece, in conferenza stampa al termine del G7 dei ministri e delle ministre dell’Interno a Mirabella Eclano (Avellino), in merito all’allargamento della guerra in Medio Oriente, ha dichiarato: “L’acuirsi del conflitto israelo-palestinese ci impone un rafforzamento dell’attenzione. In riferimento agli scenari di alimentazione di circuiti terroristici , confermo che sono sempre in nostra massima considerazione ,ma non ci sono rilievi di intelligence o di forze di Polizia che ci facciano segnare che ci sia qualcosa di particolare che possa destare il nostro allarme. In Italia, da ormai un anno, dall’inizio del conflitto, pratichiamo un livello di massimo innalzamento sotto tutti i punti di vista dei presidi di attenzione. Su questo ,mi sentirei rassicurare. I problemi principali ce li abbiamo come riflessi dell’ordine pubblico interno, abbiamo visto l’esperienza di quest’anno. Questo conflitto ha determinato una radicalizzazione delle posizioni di discussione nel dibattito interno, legittime in quanto tali ,ma che in alcuni casi hanno visto compiere alcune azioni, una pratica di fare manifestazioni che poi non sempre fossero immuni da preoccupazioni su disordini”.
Infine, la Presidente del Consiglio Meloni, stamane, ha avuto un colloquio telefonico con la segretaria del Pd, Schlein, in quanto leader del maggior partito di centrosinistra, incentrato proprio sull’allargamento della guerra in Medio Oriente, nel quale , secondo quanto riportato, avrebbe auspicato unità e coesione da parte di tutte le forze politiche in questo difficile frangente internazionale.
La Premier, sebbene sia ben consapevole di come nell’opposizione si registrino sensibilità e posizioni diverse, confida si possa comunque marciare uniti, per senso di responsabilità , considerato anche il ruolo che l’Italia riveste alla presidenza di turno del G7.
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