di Federica Marengo mercoledì 2 ottobre 2024
-Nella serata di ieri, l’Iran ha lanciato una pioggia di missili , circa 200 in due ondate, sulla città di Israele, dopo l’uccisione in un raid delle forze di Tel Aviv del capo degli Hezbollah, filo-iraniani, Nsrhallah. L’IDF ha fatto sapere che la gran parte dei missili è stata intercettata, grazie allo scudo Iron Dome, e abbattuta, anche se alcuni detriti hanno provocato danni e causato la morte di una persona in Cisgiordania.
Contemporaneamente all’attacco missilistico dell’Iran, nel quartiere di Jafa ,a Tel Aviv, vi è stato un attentato terroristico, nel quale 7 persone sono state uccise e 7 ferite. Hamas ha poi rivendicato la responsabilità di tale attentato.
Il Premier israeliano Netanyahu ha dichiarato che “Teheran ha compiuto un grave errore e ne pagherà le conseguenze”, e già nella notte scorsa l’esercito israeliano ha replicato all’attacco con un raid contro Hezbollah nel sud del Libano e con bombardamenti su Gaza, nei quali 9 persone sono rimaste uccise.
Secondo il sito americano Axios, che cita funzionari di Tel Aviv, Israele, lancerà entro pochi giorni una significativa rappresaglia, che starebbe preparando con gli USA una “risposta proporzionata”, insieme con nuove sanzioni internazionali.
Immediata, la replica di Theran, sia attraverso la guida suprema Khamenei, che ha attaccato anche gli USA e i Paesi europei per il loro sostegno a Israele, sia attraverso il Presidente iraniano Pezeshkian, che ha minacciato l’uso di armi più potenti e un attacco ancora più distruttivo, in caso di una risposta di Israele, mentre l’ambasciatore di Teheran alle Nazioni Unite, Amir Saeid Iravani, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza, convocato d’urgenza per quest’oggi, ha dichiarato che “L’azione dell’Iran in Israele è in pieno rispetto del nostro diritto all’autodifesa , secondo l’articolo 51 della Carta Onu”.
Una dura condanna dell’attacco da parte dell’Iran a Israele è arrivata sia dagli USA che da Bruxelles, che hanno espresso solidarietà a Tel Aviv , ribadendo il suo diritto a difendersi, invitando però le parti alla moderazione e alla soluzione diplomatica, che permetterebbe il cessate il fuoco in Libano e a Gaza e la liberazione degli ostaggi.
In Italia, la Presidente del Consiglio Meloni ha convocato nella serata di ieri una riunione d’urgenza a Palazzo Chigi con il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani , il ministro della Difesa Crosetto e i vertici dei servizi, al termine della quale è stata diffusa una nota nella quale si legge che il governo italiano condanna l’attacco dell’Iran ed esprime profonda preoccupazione per la crisi in Medio Oriente e invita tutti i Paesi coinvolti alla responsabilità per scongiurare un’ulteriore escalation, ribadendo l’indispensabilità di una soluzione diplomatica su cui è al lavoro l’Italia anche come Presidenza di turno del G7 e indicando come obiettivo la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano. Da qui, l’invito al Consiglio di Sicurezza dell’ONU a valutare un rafforzamento del mandato della missione Unifil. Altrettanto urgente ,però, arrivare a un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Nell’immediato, l’esecutivo fa sapere di lavorare per garantire la sicurezza dei cittadini italiani e dei militari impegnati proprio nella missione Unifil.
Poi, nella mattinata di oggi, in Consiglio dei Ministri, la Premier Meloni ha annunciato l’istituzione di un tavolo permanente del governo sul Medio Oriente, per essere “Pronti a misure tempestive”.
Nel pomeriggio, invece, la Presidente Meloni ha convocato una riunione del G7, alla quale ha partecipato in conferenza telefonica anche il Presidente USA Biden, che ha fatto sapere che nella summit “si è parlato dell’attacco dell’Iran contro Israele e di come coordinare una risposta a questo attacco, incluse nuove sanzioni”. La Casa Bianca ha poi reso noto che: “Il Presidente e il G7 hanno inequivocabilmente condannato l’attacco dell’Iran contro Israele” e che “Il Presidente ha espresso la piena solidarietà e il sostegno a Israele e riaffermato l’incrollabile impegno degli Stati Uniti alla sicurezza di Tel Aviv”.
Palazzo Chigi, a sua volta, ha fatto sapere tramite nota (leggibile sul sito gov.it) che: “Nel corso della conversazione è stata reiterata la ferma condanna all’attacco iraniano contro Israele ed è stato convenuto di lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni a livello regionale, a partire dall’applicazione della Risoluzione 2735 a Gaza e della Risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese. Nell’esprimere forte preoccupazione per l’escalation di queste ultime ore, è stato ribadito che un conflitto su scala regionale non è nell’interesse di nessuno e che una soluzione diplomatica risulta ancora possibile .I leader hanno concordato di mantenersi in stretto contatto”.
In mattinata, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani ha riferito in Audizione alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, assicurando che “L’unità di crisi della Farnesina lavora per dare tutte le informazioni possibili soprattutto alle famiglie degli italiani residenti nelle aree coinvolte nel conflitto (circa 3.200 ,in gran parte doppi cittadini) e per aumentare i collegamenti, inclusi voli charter e altre modalità, vagliate insieme al ministero della Difesa”.
Quanto alle condizioni dei militari italiani in Libano, il ministro degli esteri Tajani ha detto che “Se la situazione non peggiora, il contingente militare dell’ Unifil resterà nella sua postazione”, come confermato durante il Consiglio di sicurezza straordinario sul Medio Oriente , svoltosi questo pomeriggio dal segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, cui Israele ha vietato l’ingresso , dichiarandolo “persona non grata”.
Anche il ministro della Difesa Crosetto, come il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani , stamane, ha riferito in Audizione alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, affermando di essere al lavoro per garantire il rientro dei nostri connazionali e che in Medio Oriente “un accordo non può essere raggiunto senza un cessate il fuoco”, sottolineando che “è prioritaria la sicurezza dei nostri militari presenti in Libano” e che “un ulteriore aggravamento degli eventi, per altro già in atto, sarebbe foriero di conseguenze estremamente negative e pericolose per tutti gli attori coinvolti”, e che per questo si continua “a lavorare per una soluzione diplomatica, che, per quanto difficile, resta l’unica via possibile”.
Il ministro Crosetto ha poi evidenziato che: “La Difesa è pronta a fare la sua parte e qualora necessario è in grado di condurre operazioni di estrazione dei nostri connazionali in Libano, anche in modo autonomo. Sono stati già preallertati assetti navali e aerei e il loro livello di prontezza è stato innalzato e adeguato” e che “Il livello di rischio per i nostri militari non è aumentato , perché non sono obiettivo di attacchi diretti. Ma la situazione è molto difficile e preoccupante per la possibilità di incidenti non voluti che non possono essere esclusi”.
Al riguardo, l’ambasciatore italiano all’Onu, Maurizio Massari, intervenuto alla riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla crisi in Libano, ha detto: “L’Italia invita tutte le parti coinvolte alla piena e immediata attuazione della Risoluzione 1701, e invita il Consiglio di sicurezza a considerare di rendere più efficace l’attuazione del mandato di Unifil al fine di garantire la sicurezza lungo la Linea Blu e di garantire che la popolazione sfollata del nord di Israele e del Libano possa tornare a casa in sicurezza. La sicurezza di tutto il personale della missione dell’Onu in Libano deve essere rispettata e pienamente garantita. Sovranità e integrità territoriale del Libano devono anch’esse rispettate”.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres, intervenendo al Consiglio di sicurezza ha invitato tutte le parti coinvolte nel conflitto ad un immediato cessate il fuoco e ha condannato l’attacco missilistico dell’Iran contro Israele, dicendo che “il ciclo mortale di violenza occhio per occhio deve finire” e sottolineando che Il tempo stringe” e che “Israele ha rifiutato la propostadi cessate il fuoco temporaneo per la ripresa dei negoziati e ,anzi, ha intensificato i suoi attacchi“.
Nel frattempo, il capo di Stato maggiore dell’ Idf ,Herzi Halev, ha dichiarato che: “Israele risponderà con forza all’Iran, dopo essersi coordinato con gli Usa” e sempre le forze armate di Tel Aviv hanno rivelato i nomi dei primi otto soldati morti in Libano, mentre nuovo attacco è stato lanciato su Damasco, prendendo di mira un edificio frequentato da membri di Hezbollah e da pasdaran iraniani e causando almeno due morti.
Anche il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian , in una conferenza stampa congiunta a Doha con l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad bin Khalifa Al Thani, ha ribadito che: ‘‘Se Israele risponde, noi risponderemo in modo più forte e duro”.
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