di Federica Marengo lunedì 30 settembre 2024
-Si allarga la guerra in Medio Oriente. Nella notte , le forze israeliane hanno colpito centrali elettriche e porti a Rasissa e Hodeida, nello Yemen, controllati dagli Houthi filo-iraniani , causando 5 morti e 57 feriti. Proprio gli Houthi hanno fatto sapere che “intensificheranno le operazioni militari contro Israele in risposta ai suoi attacchi nel Paese”.
L’esercito israeliano, poi, ha effettuato raid anche su Gaza, su Homs, in Siria e sul Libano, colpendo il centro di Beirut; attacco nel quale, secondo il Fronte popolare per la Liberazione della Palestina, sono stati neutralizzati altri leader di Hezbollah. Sempre in un raid sul Libano, l’Idf ha ucciso il capo locale di Hamas.
Ancora, questo pomeriggio , l’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso in un raid a Beirut il comandante dell’unità dei razzi a lungo raggio di Hezbollah.
Intanto, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, la cui maggioranza si è rafforzata con l’ingresso nell’esecutivo del partito di Saar, ha aperto la riunione di governo affermando che: “Israele è in guerra per la sua stessa esistenza” e che “l’esecutivo sta facendo il lavoro che il popolo di Israele e generazioni di israeliani si aspettano”, aggiungendo che “Israele, sta vivendo giorni di successi storici, ma che grandi sfide l’attendono ancora”. Netanyahu, poi, ha ringraziato i cittadini di Israele “per essere rimasti fermi” e ha detto : “se uniamo le forze e andiamo mano nella mano, sconfiggeremo i nostri nemici”.
Il governo di Tel Aviv è dunque determinato a continuare ad agire su tutti fronti, nonostante la contrarietà degli USA ,dell’Ue e dell’Onu, per non dar luogo a una “guerra totale” , ovvero su larga scala, contro Hezbollah e contro l’Iran, scegliendo invece la via diplomatica.
Tuttavia, gli USA hanno assicurato il sostegno a Israele. Gli Stati Uniti , infatti, secondo Haaretz, tramite un Paese terzo che ha relazioni con l’Iran, con lo scopo di dissuadere Teheran dall’intervenire direttamente nella guerra tra Israele e Hezbollah, avrebbero avvertito l’Iran che ,”in caso di attacco diretto contro Israele nei prossimi giorni, la risposta israeliana questa volta sarà più ampia e più forte di quella di aprile”.
Inoltre, il Pentagono ha annunciato l’invio di “poche migliaia di truppe in Medioriente per rafforzare la sicurezza ed essere pronti a difendere Israele se necessario”, mentre la Vice portavoce del Dipartimento della Difesa, Sabrina Singh ,ha precisato che “si tratterà per la maggior parte di più squadroni di aerei da caccia” e che “I jet saranno lì per la protezione delle forze statunitensi”.
Al riguardo, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano ,Nasser Kanani ,ha dichiarato: “Non invieremo forze militari a Gaza o in Libano per combattere contro il regime sionista”.
Il Wall Street Journal ha reso noto che: ” Le forze speciali israeliane, negli ultimi mesi, hanno condotto brevi blitz in territorio libanese, che hanno visto anche incursioni all’interno dei tunnel di Hezbollah” e che “raid mirati, che hanno decapitato la catena di comando di Hezbollah ,potrebbero essere il preludio a un’operazione di più ampia portata, piuttosto che una vera e propria offensiva di terra, che potrebbe scattare già questa settimana, anche se i tempi delle operazioni potrebbero cambiare, date le forti pressioni degli Stati Uniti su Tel Aviv”.
Anche il Washington Post, che ha riportato quanto riferito da un funzionario degli USA, ha fatto sapere che “Israele ha informato Washington che sta pianificando un’operazione di terra limitata in Libano ,che potrebbe essere lanciata a breve”, precisando che l’operazione pianificata da Israele sarebbe “più ridotta rispetto all’ultima guerra con Hezbollah del 2006 e si concentrerebbe sull’eliminazione delle infrastrutture dei militanti lungo il confine, per rimuovere la minaccia posta alle comunità di confine israeliane”.
Infine, in serata, un funzionario americano ha confermato a Cbs News che Israele ha notificato agli Stati Uniti la sua intenzione di lanciare un’incursione terrestre limitata in Libano, che potrebbe iniziare nelle prossime ore.
L’esercito israeliano ha annunciato di aver dichiarato “zona militare chiusa” le aree di Metula, Misgav Am e Kfar Giladi, nel nord di Israele al confine con il Libano. Nelle ultime ore, un raid israeliano ha colpito, per la prima volta dall’inizio della guerra, proprio il villaggio di Ainata al Arz, nel nord del Libano, tra i distretti di Bsharre e Baalbec.
L’ambasciata USA a Beirut ha avvertito in un post su X che sta collaborando con le compagnie aeree “per soddisfare la richiesta dei cittadini statunitensi di lasciare il Libano” e che “fornirà voli aggiuntivi con posti a sedere acquistabili”. L’ambasciata ha esortato i cittadini americani attualmente in Libano a partire “finché sono ancora disponibili opzioni commerciali”.
Il governo tedesco, invece, ha annunciato l’invio di un aereo militare per evacuare il personale diplomatico e le loro famiglie dal Libano.
ll Vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto nella trasmissione ReStart su Rai 3 ,facendo riferimento a un colloquio avuto con il ministro degli Esteri israeliano Katz, ha detto : “Ho avuto la garanzia che Israele presterà grande attenzione e prudenza alla presenza dei nostri militari in Libano che al momento non stanno correndo alcun pericolo. È importante che Israele con i suoi attacchi risparmi il più possibile la popolazione civile e tenga fuori dagli attacchi il contingente italiano che fa parte di una missione di pace e non di guerra, che ha il compito di garantire la pace e non di combattere. Stiamo seguendo minuto per minuto la situazione dei nostri militari nella missione Unifil in un’area molto a rischio ,ma non stanno correndo pericoli per ora, abbiamo avuto garanzie che Israele presterà grande attenzione ai nostri militari. Abbiamo invece ridotto la presenza dell’altra missione italiana presente in Libano che si occupa dell’addestramento dell’ esercito libanese. Abbiamo invitato i nostri connazionali a lasciare il Paese: non siamo nel momento dell’evacuazione, ma se fosse necessario siamo pronti a farlo. Ogni giorno sento le ambasciate a Tel Aviv, a Beirut e a Teheran e ieri ho informato il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio”.
Sul fronte di Hezbollah, il numero due, Naim Qassem ha dichiarato: “Siamo pronti ad affrontare Israele sul terreno se dovessero invaderci”, assicurando che “Israele non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi”, mentre il Consiglio della Shura di Hezbollah, l’organismo decisionale centrale del gruppo, ha scelto Hashim Safi Al Din come nuovo leader .
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