di Federica Marengo lunedì 2 settembre 2024
-Dopo il ritrovamento in un tunnel a Rafah, a sud di Gaza , nei giorni scorsi, da parte dell’esercito israeliano, dei corpi di sei giovani ostaggi uccisi da Hamas, è stato indetto per oggi uno sciopero generale da uno dei principali sindacati del Paese, l’Histadrut. Centinaia di migliaia di persone (500mila solo a Tel Aviv, secondo i media ) sono scese in piazza in Israele per protestare contro il governo Netanyahu, ritenuto “colpevole di non essere ancora riuscito a riportare a casa gli ostaggi nelle mani di Hamas”.
Quindi, i manifestanti, si sono riuniti in Begin Street per chiedere al Premier Netanyahu di siglare l’accordo per il rilascio degli ostaggi che sono ancora in vita. Decine di dimostranti, poi, hanno bloccato Ibn Gvirol Street a Tel Aviv e una strada nella città settentrionale di Rosh Pina.
Bloccati stamane, per via dello sciopero, anche i voli all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
Il quotidiano Ynet, ha reso noto che “Il presidente del tribunale del lavoro ha ordinato la fine dello sciopero generale in Israele dopo avere ascoltato le posizioni delle parti”. Sempre secondo Ynet: “L’ingiunzione arriva dopo le forti pressioni del governo sul sindacato per non bloccare le attività del Paese”.
A proposito di tale sentenza, il quartier generale delle famiglie degli ostaggi, ha chiesto al pubblico di continuare a manifestare.
Il Premier israeliano Netanyahu, nella sua prima dichiarazione dopo la proclamazione della mobilitazione generale, ha affermato: “Lo sciopero in Israele è una vergogna. State dicendo a Sinwar: “Avete ucciso sei persone, qui noi vi sosteniamo”, per poi opporsi alla richiesta del ministro della Difesa, Gallant, di annullare la decisione del governo di restare nel Corridoio di Filadelfia, al quale in una precedente riunione, aveva detto di “voler liberare gli ostaggi, ma di non voler scendere a compromessi sulla rotta Filadelfia”.
Sempre il Primo ministro Netanyahu, nella sua prima uscita pubblica dopo il ritrovamento dei corpi dei sei ostaggi, ha chiesto scusa alle famiglie di questi ultimi per il fatto di non essere riusciti a riportarli a casa vivi, sottolineando che “Hamas pagherà per questo un duro prezzo” e che “Israele è nel pieno di una guerra esistenziale contro l’Iran” e che “la vittoria dipende dalla sua unione”. Netanyahu ha poi confermato che l’esercito israeliano non si ritirerà dal corridoio Filadelfia :”Il conseguimento degli obiettivi della guerra passa per il Corridoio Filadelfia. Venti anni fa mi sono dimesso dal governo Sharon proprio su questo punto: dobbiamo controllare l’asse al confine tra Gaza e l’Egitto, è una questione politica fondamentale”.
Il Presidente israeliano Herzog, presente al funerale di uno degli ostaggi, ha chiesto perdono a nome di Israele per non essere riusciti a riportarlo in patria sano e salvo e non aver saputo proteggerlo.
Sul fronte opposto, Hamas, che ha pubblicato un breve video dei sei ostaggi assassinati, non diffuso dalla maggior parte dei media israeliani, ha affermato che “i sei ostaggi sarebbero ancora vivi se Israele avesse accettato un accordo di cessate il fuoco”.
Il vicepresidente dell’Ufficio politico del movimento islamista, Khalil al-Hayya , in un’intervista all’emittente araba Al Jazeera, ha evidenziato che : “Hamas da parte sua ha mostrato flessibilità nei negoziati , anche riducendo il numero di prigionieri palestinesi di cui chiedeva il rilascio e accettando la proposta presentata dal Presidente americano Joe Biden e sostenuta dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, ma il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto ponendo nuove condizioni, tra cui l’insistenza sul mantenimento dei soldati nei corridoi di Netzarim e Filadelfia”.
Per il ministro degli Esteri israeliano Katz, invece: “Hamas ha brutalmente giustiziato sei ostaggi per incutere paura e tentare di spaccare la società israeliana. Israele risponderà con tutta la forza a questo crimine atroce. Hamas è responsabile e pagherà il prezzo per intero”.
Dagli USA, il segretario alla Difesa USA, Austin ha parlato con il suo omologo israeliano Gallant esprimendo “le sue più sentite condoglianze alle famiglie di tutti gli ostaggi uccisi” e “l’indignazione per la loro esecuzione feroce, illegale e immorale per mano di Hamas”, e affermando che “i leader del movimento islamista palestinese devono essere ritenuti responsabili dei loro crimini”.
Tuttavia, il Presidente USA, Biden , che starebbe valutando con Egitto e Qatar la possibilità di presentare a Israele e Hamas una proposta definitiva per un accordo sul rilascio degli ostaggi e sul cessate il fuoco a Gaza entro la fine della settimana, ha detto: “Sugli ostaggi, non molliamo, continueremo a premere”, evidenziando: “Un accordo finale per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza è molto vicino, ma il Premier israeliano Netanyahu non sta facendo abbastanza per garantire tale accordo”.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri britannico David Lammy, ha comunicato a Tel Aviv la decisione del governo laburista di sospendere in maniera parziale le esportazioni di armi a Israele.
Immediata, la replica del l ministero della Difesa israeliano che si è detto “profondamente amareggiato” dai tagli alle esportazioni di armi da parte del Regno Unito.
Tutto ciò mentre dal ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato, via X, un nuovo avvertimento: “Persistendo nel genocidio di Gaza e ora inviando la sua macchina per uccidere in Cisgiordania, Israele sta spingendo la regione sull’orlo di una pericolosa crisi. Se i sostenitori occidentali di di BenYamin Netanyahu non riusciranno a frenare queste provocazioni criminali, condivideranno la responsabilità delle conseguenze e saranno ritenuti responsabili”.
Sul fronte dei combattimenti, sono 11 le persone rimaste uccise in un raid israeliano su una scuola, nella Striscia di Gaza, dove, dopo il primo giorno, nel quale , secondo il ministero della Sanità di Gaza , sono stati vaccinati 72.611 bambini, prosegue nella Striscia, la tregua parziale per la campagna vaccinale anti poliomielite.
©Riproduzione riservata