di Federica Marengo lunedì 17 giugno 2024
Nelle ultime ore, tra il governo del Premier israeliano Netanyahu e l’Esercito si sono registrate tensioni, causate dall’annuncio dei militari di Tel Aviv di una pausa quotidiana dai combattimenti di 11 ore, dalle 8 alle 19:00, per facilitare la consegna di aiuti umanitari lungo la strada che porta dal valico di Kerem Shalom, a Sud, verso il Nord.
Il Premier Netanyahu, infatti, ha definito “inaccettabile” tale decisione e si è detto “all’oscuro”, mentre l’Esercito ha replicato di aver informato l’Esecutivo di una decisione che è di tipo “tattico-militare”.
Inoltre, Netanyahu, dopo l’uscita dell’ex ministro Gantz e di Eisenkot dalla coalizione ha sciolto quest’oggi il Gabinetto di guerra, l’organismo ristretto creato dopo il 7 ottobre per gestire le operazioni contro Hamas.
Secondo quanto riportato dalla stampa israeliana, il Premier ha informato di ciò i ministri, specificando che, a fronte dello scioglimento del Gabinetto di guerra, si terranno riunioni limitate.
Intanto, dopo la prima pausa militare stabilita dall’Esercito israeliano, sono ripresi i bombardamenti: colpite: Gaza City e Rafah, dove , secondo l’agenzia palestinese Wafa, le persone rimaste uccise sarebbero 11, tra cui un neonato.
Il portavoce militare delle Forze di difesa di Israele (Idf), Hagari, poi, in un videomessaggio, ha espresso preoccupazione per una possibile escalation del conflitto in Libano con Hezbollah, sottolineando: “ La crescente aggressione di Hezbollah ci sta portando sull’orlo di quella che potrebbe essere un’escalation più ampia. Un eventuale ampliamento del conflitto ,potrebbe avere conseguenze devastanti per il Libano e l’intera regione. Israele ha il dovere di difendere il popolo. Noi adempiremo a questo dovere a tutti i costi”.
Proprio per evitare ciò, il consigliere della Casa Bianca, Hamos Hochstein , si è recato a Beirut per una visita diplomatica di due giorni. Tuttavia, Hezbollah condiziona la fine degli scontri con Israele al cessate il fuoco a Gaza.
In serata, però, Hezbollah ha annunciato la morte in un attacco aereo sull’auto sulla quale viaggiava, nella città di Salaa (a sud del Libano), di un suo componente, ucciso dall’Esercito israeliano, che ha confermato la notizia, spiegando che si trattava di un membro di Hezbollah, “coinvolto negli ultimi mesi nella promozione dei razzi lanciati contro i cittadini dello Stato di Israele e nella pianificazione di attacchi dal sud del Libano verso il territorio israeliano”.
Infine, sul fronte del Mar Rosso, Al-Masirah Tv, il principale canale televisivo gestito dal movimento Houthi dello Yemen, rilanciato da Haaretz, ha fatto sapere che: “ Le forze statunitensi e britanniche hanno effettuato almeno sei attacchi aerei sull’aeroporto internazionale di Hodeidah nello Yemen e quattro attacchi sull’isola di Kamaran, vicino al porto di Salif, al largo del Mar Rosso”.
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