di Federica Marengo lunedì 20 maggio 2024
-Nella 227° giornata di guerra in Medio Oriente, sono proseguiti i combattimenti a Nord di Gaza e i raid dell’Esercito israeliano su Nusairat, Jabalya e a Sud, su Rafah e, il portavoce militare, confermando che finora da Rafah è stato evacuato quasi un milione di persone, ha annunciato che “L’operazione di terra durerà settimane o mesi e sarà lenta e graduale, a causa della complessità dell’azione” e che “combattere Hamas nella Striscia potrà durare ancora fino a ottobre o anche di più”, spiegando che, al momento, “L’Idf controlla nella zona di Rafah circa la metà del Corridoio Filadelfia, nella parte sud-orientale di Gaza che confina con il Sinai egiziano”.
Proprio dei civili palestinesi e della crisi umanitaria a Rafah si è parlato durante la visita del Consigliere per la Sicurezza nazionale USA, Sullivan, che ha chiesto di ridurre al minimo le vittime civili a Gaza nei suoi colloqui con il ministro della Difesa israeliano Gallant e con il componente del Gabinetto di guerra, il centrista Gantz, che nelle scorse ore ha chiesto al Premier Netanyahu un piano d’azione su Gaza in sei punti entro l’8 giugno, pena le sue dimissioni, per riportare a casa gli ostaggi israeliani, abbattere Hamas e smilitarizzare Gaza e che vi sia una direzione Usa-Ue-arabo-palestinese per il dopo Hamas.
Sullivan, inoltre, si sarebbe confrontato con questi ultimi anche sulla possibile nazionalizzazione tra Israele e Arabia Saudita.
Tuttavia, in mattinata, il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il Premier israeliano Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant per “crimini di guerra e crimini contro l’umanità” nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023, mandato di arresto chiesto anche nei confronti dei leader di Hamas.
Immediata, la reazione del Premier israeliano Netanyhau, che , citato dai media, ha detto: “E’ uno scandalo. Questo non fermerà né me né noi”, seguito dal ministro degli Esteri israeliano Katz, che ha dichiarato: “La scandalosa decisione del Procuratore Generale della Corte penale dell’Aja è un attacco frontale e senza riserve contro le vittime del 7 ottobre e i nostri 128 rapiti a Gaza. Mentre gli assassini di Hamas commettono crimini contro l’umanità ,contro i nostri fratelli e sorelle, il Procuratore cita contemporaneamente il Primo ministro e il ministro della Difesa dello Stato di Israele insieme agli abominevoli mostri nazisti di Hamas. Una vergogna storica che sarà ricordata per sempre”.
Sulla stessa linea, il Presidente USA, Biden, che ,in una nota, ha evidenziato: “La richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di mandati di arresto contro i leader israeliani è vergognosa. E vorrei essere chiaro: qualunque cosa questo procuratore possa implicare, non esiste nessuna equivalenza, nessuna, tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza”.
Immediata, anche la reazione di Hamas, che, attraverso una fonte, citata dai media internazionali e ripresa da Haaretz, ha sottolineato: “La decisione della Cpi mette sullo stesso piano la vittima con il carnefice. Questo, incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio”.
Riguardo alla morte in un incidente in elicottero, mentre rientrava dall’inaugurazione di una diga in Azerbaigian, del Presidente dell’Iran Raisi, del ministro degli Esteri iraniano e di almeno altre otto persone che si trovavano a bordo dello stesso veivolo, su cui è stata aperta un’inchiesta (l’agenzia di Stato iraniana ha reso noto che lo schianto sarebbe stato causato da un guasto tecnico) ,Israele non ha rilasciato alcun commento ufficiale, sebbene fonti non ufficiali avrebbero fatto sapere che Israele non è coinvolta in quanto accaduto.
In merito alla situazione in Iran, il primo vice di Raisi, Mokhber , ha assunto la presidenza per preparare nuove elezioni che secondo quanto reso noto da un funzionario della Commissione elettorale, si terranno il 28 giugno. Intanto, le spoglie di Raisi e delle altre vittime sono state portate a Tabriz, dove martedì si terranno i funerali di Raisi, cui seguirà il trasferimento a Teheran e la sepoltura nella sua città natale, Mashhad. Tutte le attività saranno sospese per sette giorni, mentre la Guida suprema Khamenei ha decretato cinque giorni di lutto nazionale.
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