di Federica Marengo lunedì 13 maggio 2024
-Si intensificano i bombardamenti israeliani su Rafah, così come le operazioni alla periferia della Striscia di Gaza. Al riguardo, il portavoce dell’Esercito israeliano ha spiegato in un video-messaggio che l’avanzata procede per “sconfiggere Hamas e riportare a casa tutti gli ostaggi”.
Pesanti scontri sono stati registrati anche nel campo profughi di Jabalia, a Nord di Gaza City, mentre per l’Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi) sono già 360 mila le persone fuggite dalla città e Hamas ha fatto sapere che sono oltre 35 mila le vittime palestinesi dal 7 ottobre e che il sistema sanitario a Gaza è “a poche ore dal collasso per mancanza di carburante”.
Intanto,a Gerusalemme, il Premier Netanyahu ,nel corso della cerimonia per il Giorno dei caduti (Yom HaZikaron) sul Monte Herzl, in cui vi sono state delle contestazioni al governo, ha dichiarato: “O noi, Israele, o loro, i mostri di Hamas. La guerra a Gaza è una scelta tra la libertà e la prosperità contro la disperazione, l’assassinio, la violenza, lo stupro. Siamo determinati a vincere questa battaglia. La nostra Guerra d’indipendenza non è ancora finita. Continua in questi giorni”.
Tuttavia, dagli USA il segretario di Stato Blinken ha ribadito la contrarietà dell’America e del Presidente Biden all’operazione di terra a Rafah, evidenziando: “A Gaza sono stati uccisi più civili che terroristi e c’è un divario fra le intenzioni di Israele e i risultati in termini di protezione dei civili”.
Tuttavia, l’ufficio del ministro della Difesa israeliano Gallant ha fatto sapere, tramite comunicato, che , in una telefonata notturna, Gallant e Blinken hanno “discusso degli sviluppi a Gaza e della precisa operazione nell’area di Rafah contro i restanti battaglioni di Hamas, mettendo al contempo in sicurezza il valico”.
Sempre il Premier Netanyhau, avrebbe fatto intendere in un’intervista a Dan Senor per il podcast ‘Call Me Back’, che “la guerra potrebbe finire domani ,se Hamas abbandona le sue armi, si arrende e restituisce gli ostaggi” e che “si potrebbe discutere anche di esilio”.
Nel frattempo, un giornalista di Axios, citando una fonte a conoscenza dei dettagli , ha fatto sapere che il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, ha parlato al telefono con il capo dell‘intelligence egiziana, Abbas Kamel, per risolvere la crisi che riguarda il valico di Rafah e che Bar ha sottolineato che “Israele è pronto a qualsiasi soluzione tranne il ritorno di Hamas al valico di Rafah”.
Inoltre, secondo il giornalista di Axios, si tratta di “uno sviluppo importante, in quanto è la prima volta dall’inizio della guerra che Israele ha espresso la volontà di coinvolgere in qualche modo l’Autorità nazionale palestinese (Anp) nella gestione della Striscia di Gaza”.
Nel pomeriggio di oggi, un’indagine preliminare dell’Esercito israeliano, citata da Haaretz, ha rivelato che una persona è stata uccisa e un’altra gravemente ferita durante una sparatoria contro un veicolo dell’Onu, vicino il valico di Rafah. La notizia è stata poi confermata dal segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres,che ha condannato tutti gli attacchi contro il personale dell’Onu e ha chiesto “un’indagine approfondita” sull’attacco. La vittima e la persona ferita, infatti, erano entrambi membri dello staff del dipartimento di Sicurezza e Protezione delle Nazioni Unite (Dss).
Sempre Guterres, in una nota , ha ribadito il suo “appello urgente per un cessate il fuoco umanitario immediato e per il rilascio di tutti gli ostaggi”.
In merito, secondo quanto riportato da Haaretz, Hamas avrebbe incolpato Israele per gli spari al veicolo dell’ONU, affermando: “Israele ha ucciso due cittadini stranieri, che stavano viaggiando su un veicolo con la bandiera delle Nazioni Unite e segni identificativi. Israele e gli Usa hanno la responsabilità di mettere in pericolo i team stranieri a Gaza”.
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