di Federica Marengo venerdì 26 aprile 2024
-Nella 203° giornata di guerra in Medio Oriente, l’esercito israeliano ha ammassato decini di carri armati lungo il confine meridionale con la Striscia di Gaza , per dare luogo all’operazione con la quale entrerà a Rafah, l’ultima porzione della enclave palestinese. La decisione è arrivata ieri, dopo un gabinetto di guerra durato due ore e mezza e al termine di un ulteriore vertice : si attende, dunque, solo il via libera del Premier israeliano Netanyhau.
Tuttavia, l’Egitto, preoccupato per un esodo di massa degli sfollati palestinesi, essendo la città di Rafah al confine, ha rilanciato i negoziati per un cessate il fuoco, sebbene Hamas ribadisca la sua richiesta , “inaccettabile” per Israele, di “riconoscere uno Stato palestinese con i confini pre 1967”.
Un funzionario israeliano, infatti, ha riferito al Jerusalem Post, che, nel corso dell’incontro tra la delegazione egiziana e i mediatori israeliani per discutere degli ostaggi e di un cessate il fuoco a Gaza, sarebbe emersa una proposta egiziana che comporterebbe il rilascio di 33 ostaggi, tra donne, anziani e malati. Secondo il sito israeliano, infatti, i funzionari dell’intelligence israeliana ritengono che siano solo 33 gli ostaggi ancora in vita, su un totale di 133 ancora trattenuti da Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi.
Al termine dell’incontro tra le parti, fonti israeliane hanno definito “molto buoni” i colloqui, che hanno portato a “progressi”. Un alto funzionario israeliano ha dichiarato a Channel 12 che “si tratta dell’ultima opportunità di raggiungere un accordo prima che l’esercito entri a Rafah”. Israele ha quindi chiarito agli egiziani che “non permetterà a Hamas di perdere tempo o di trascinare i piedi per impedire l’operazione militare a Rafah”.
Intanto, secondo Arab News, delegazioni palestinesi di Hamas e del partito laico al Fatah sarebbero a Pechino per incontri con la mediazione cinese. Tuttavia, la Cina ,secondo quanto riferito dal South China Morning Post , non ha confermato, dichiarando però che : “Pechino è a favore della riconciliazione interna tra le fazioni palestinesi attraverso il dialogo e la consultazione”.
Sul campo, proseguono i combattimenti, con Tel Aviv, che ha bombardato il sud del Libano.
L’esercito israeliano, citato da Times of Israel, ha reso noto che: “ Un membro senior del gruppo terroristico della Jamaa Islamyia è stato ucciso in un attacco di droni israeliani ,mentre guidava la sua auto su un’autostrada vicino a Meidoun” . Quest’ultimo avrebbe “guidato e portato avanti numerosi attacchi dal Libano contro obiettivi israeliani, soprattutto nell’area del Monte Dov, e stava anche coordinando attacchi con il gruppo libanese di Hamas”.
Il Pentagono, nel frattempo, ha fatto sapere che : “Le truppe statunitensi hanno iniziato la costruzione di un molo al largo della costa di Gaza ,che mira ad accelerare il flusso di aiuti umanitari nel territorio”, mentre l’organismo del ministero israeliano della Difesa responsabile degli affari civili nei territori palestinesi (Cogat), citato da The Times of Israel, ha reso noto che “Un totale di 344 camion carichi di aiuti umanitari sono stati ispezionati e trasferiti ieri nella Striscia di Gaza attraverso il territorio di Israele. Secondo il Cogat: “100 di questi tir umanitari hanno raggiunto il nord dell’enclave, dove si stima che circa 300mila civili abbiano trovato rifugio”.
Infine, dalla Turchia,il Presidente turco Erdogan, durante una conferenza interparlamentare sulla Palestina a Istanbul, è tornato ad attaccare il Premier israeliano Netanyhau.
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