di Federica Marengo mercoledì 17 aprile 2024
-Nonostante le pressioni di USA , UE e alleati regionali, affinché Israele scongiuri un’ulteriore escalation , rispondendo all’attacco da parte dell’Iran dello scorso sabato, e affinché si possa raggiungere l’obiettivo di negoziare il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora prigionieri nella Striscia, il Premier Netanyhau , che ha convocato per quest’oggi il terzo Gabinetto di guerra in tre giorni, ha confermato che “Lo Stato ebraico deciderà la risposta all’Iran in autonomia” ,specificando che dalla sua risposta all’Iran non ci saranno pericoli per i Paesi arabi.
ll presidente di Israele, Herzog, invece, ha ricevuto a Gerusalemme i ministri degli Esteri del Regno Unito e della Germania e ha invitato la comunità internazionale a lavorare “decisamente contro l’Iran”.
Sia il ministro degli Esteri del Regno Unito, Cameron che la ministra degli Esteri della Germania, Baerbock hanno espresso la contrarietà all’escalation, posizione alla quale il Primo ministro Netanyhau, ha replicato ringraziando per il loro sostegno “inequivoco” allo Stato ebraico e per la posizione dei loro rispettivi Paesi nella difesa contro l’attacco senza precedenti dell’ Iran a Israele, ma sottolineando che: “Israele si riserva il diritto all’autodifesa”.
Poi, in apertura della riunione del suo gabinetto di Governo, riferendo del colloquio avuto con il Premier britannico Sunak, e di quelli con i capi delle diplomazie britannica e tedesca, ha sottolineato: “Tutti hanno ogni tipo di suggerimento e consiglio, io l’apprezzo, ma voglio essere chiaro, prenderò io la decisione da soloe lo stato di Israele farà quello che deve fare per difendersi”.
Intanto, l’Iran, evacuate le sue basi in Siria e ,celebrate a Teheran , con una parata, le forze armate nella giornata loro dedicata, alla presenza del Presidente Raisi e degli alti comandi militari iraniani, ha lanciato un duro avvertimento ad Israele: “Siamo pronti a ogni scenario, anche a costo di far ricorso ad un’arma mai utilizzata prima d’ora. Pronti a colpire con i jet supersonici russi. Consigliamo ai nemici di non commettere alcun errore strategico. La forza aerea iraniana risponderà con i bombardieri Sukhoi-24. Non cerchiamo e non abbiamo interesse a scatenare un’escalation , ma se lo Stato ebraico ci colpisce , non ci lascia altra scelta”.
A fare da sponda all’Iran, il Presidente turco Erdogan, riecheggiato dal ministro degli Esteri turco Fidan, scagliatosi contro il Premier Netanyhau e “il suo governo sanguinario”, poiché ritenuto il responsabile della crisi, che rischia di allargarsi all’intero Medio Oriente, innescata , a detta del numero uno di Ankara, “per salvaguardare la propria vita politica”.
Proprio a Istanbul, si è recato in visita, in queste ore, ministro degli Esteri iraniano. Secondo quanto riferito dal sito Iran Nuances, il ministro ha visitato il consolato iraniano, per poi recarsi a New York giovedì, per una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul conflitto nella Striscia di Gaza.
D’accordo con Tehran anche Hamas, che , in un comunicato ha sottolineato: “L ‘attacco iraniano contro Israele è stata una “legittima e meritata” risposta all’incursione israeliana contro il consolato della Repubblica islamica in Siria. La reazione della Repubblica islamica conferma che il tempo in cui l’entità sionista poteva agire a suo piacimento nell’impunità è finito”.
ll portavoce del Cremlino, Peskov, invece ha confermato che “La Russia ha contatti sia con l’Iran che con Israele ed entrambi sono “costruttivi“”. Ieri, il Presidente russo Putin aveva sentito il Presidente iraniano Raisi, invitando sia Teheran che Israele alla moderazione e ad evitare un’escalation.
Sul fronte diplomatico, al centro del Consiglio Europeo Straordinario in corso a Bruxelles, oltre alla guerra in Ucraina e alla Difesa di Kiev ,anche la situazione in Medio Oriente.
Nell’ultima bozza delle Conclusioni si legge la ferma condanna dell’attacco a Israele da parte dell’Iran, ma anche l’invito a evitare un’escalation ulteriore e l’impegno affinché i negoziati sul cessate il fuoco immediato a Gaza e sulla liberazione degli ostaggi giungano a buon fine.
Secondo fonti che seguono il dossier, a Capri, invece, i ministri degli Esteri del G7 ,guidati dal ministro Tajani , avrebbero trovato un’intesa sulle sanzioni all’Iran e il tema dovrebbe essere inserito nel documento finale. “Si tratterebbe”, spiegano le stesse fonti, di sanzioni individuali su persone coinvolte nella catena di rifornimento di droni e missili, che è la stessa catena di comando che li fornisce alla Russia. Ciò sarebbe un messaggio politico” dell’Occidente”.
Al riguardo, il ministro degli Esteri, Tajani ha dichiarato: “Noi lavoreremo per cercare insieme di infliggere sanzioni all’Iran. Vedremo se si potrà trovare una soluzione, e che tipo di sanzioni. Durante la riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione europea, l’orientamento dell’Ue era quello di dare sanzioni a chi dava missili e droni che poi venivano lanciati contro l’Ucraina, contro Israele o i mercantili nel Mar Rosso. Vediamo”.
Intanto, mentre Israele prosegue i suoi raid sul Libano e la tensione al confine Nord aumenta, dopo l’uccisione nella nottata di ieri di tre uomini di Hezbollah (che ha sua volta ha rivendicato altri due attacchi in Alta Galilea), così come i raid su Gaza e sul centro della Striscia, il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha reso noto oggi, in merito ai negoziati sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, che essi “sono in una fase delicata“, riferendo di “alcuni intoppi” che “stiamo cercando di superare per porre fine alle sofferenze”.
Infine, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha calendarizzato per venerdì il voto sulla risoluzione che consentirebbe allo Stato palestinese di diventare membro dell’Onu. Gli USA, però, hanno annunciato che useranno il diritto di veto contro la risoluzione , in quanto , come ribadito dal vice ambasciatore Usa all’Onu, Robert Wood: “La questione dell’adesione palestinese è una decisione che andrebbe negoziata tra Israele e i palestinesi”.
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