di Federica Marengo venerdì 12 aprile 2024
-Nella 189° giornata di guerra in Medio Oriente, sale la tensione tra Israele e l’Iran ,dopo l’attacco al consolato di Teheran a Damasco. Secondo il Wall Street Journal, che cita alcune fonti, “Israele , infatti, “si starebbe preparando all’attacco che potrebbe colpire il territorio nelle prossime 24-48 ore”.
Il ministro della Difesa israeliano, Gallant, in un colloquio telefonico con l’omologo USA, Austin, il secondo in pochi giorni, ha evidenziato : “Un attacco diretto dell’Iran comporterà una appropriata risposta da parte di Israele. Secondo una nota ufficiale, al centro della discussione vi sarebbe stata “la preparazione a un attacco iraniano contro lo Stato di Israele, che potrebbe portare ad un’escalation nella regione”.
ll capo del Pentagono Austin , nel corso dello stesso colloquio, ha assicurato che “Israele può contare sul pieno appoggio americano a difendere Israele contro gli attacchi iraniani”.
Successivamente, il portavoce dell’esercito israeliano ha confermato che le Forze Armate sono “in alto allarme”, mentre il premier israeliano Netanyahu ha fatto sapere che avrebbe condotto nel pomeriggio una riunione sulla “valutazione della sicurezza“. Alla riunione sono stati convocati il ministro del Gabinetto di guerra, Gantz, e quello della Difesa, Gallant.
Ancora nel pomeriggio, i funzionari statunitensi hanno riferito a Cbs News che “Un grande attacco iraniano contro Israele è possibile già oggi, probabilmente con più di 100 droni e decine di missili diretti verso obiettivi militari all’interno del Paese”, aggiungendo che “sarebbe difficile per gli israeliani difendersi da un attacco di tale portata” e, che, “ pur escludendo la possibilità che gli iraniani optino per un attacco su scala ridotta per evitare un’escalation drammatica, si ritiene che la loro rappresaglia sia imminente”.
Anche il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, Kirby, in un punto stampa con un gruppo di giornalisti, ha confermato che: “La minaccia dall’Iran contro Israele è ancora presente, reale e credibile. Gli Stati Uniti faranno di tutto per aiutare gli israeliani a difendersi”.
Pertanto, secondo un dirigente del Pentagono, che ha chiesto di restare anonimo: “Gli USA invieranno rinforzi in Medio Oriente sullo sfondo delle minacce iraniane contro Israele. Stiamo spostando risorse aggiuntive nella regione per rafforzare gli sforzi di deterrenza regionale e aumentare la protezione delle Forze armate statunitensi”.
Secondo il Times of Israel, “La portaerei americana USS Dwight Eisenhower ha navigato a nord attraverso il Mar Rosso verso Israele in segno di deterrenza nei confronti di un eventuale attacco iraniano verso lo Stato ebraico. La portaerei , sarebbe in grado di intercettare missili e droni lanciati dall’Iran”.
Il capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, Halevi, valutata la situazione in atto, ha dichiarato: “Siamo fortemente preparati in attacco e difesa contro qualsiasi minaccia. Siamo in guerra e da circa sei mesi siamo a un elevato livello di preparazione. L’Idf continua a monitorare da vicino ciò che sta accadendo in Iran e nei vari ambiti, preparandosi costantemente ad affrontare le minacce esistenti e potenziali in coordinamento con l’esercito degli Stati Uniti. Le nostre forze sono preparate e pronte in ogni momento e di fronte a qualsiasi scenario”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo iraniano Hossein Amir-Ambdollahian. Nel colloquio, Tajani ha rivolto un forte appello alla moderazione all’Iran, sottolineando che “una rappresaglia contro Israele provocherebbe una controreazione dello Stato ebraico. E questo potrebbe innescare un conflitto ancora più largo e pericoloso per tutti gli Stati della regione. L’Italia chiede all’Iran di lavorare al contrario per ridurre la tensione e tornare al confronto politico”.
Intanto, mentre continuano i raid , con 40 razzi lanciati dal Libano verso il nord di Israele e ,l’agenzia palestinese Wafa ha fatto sapere che un palestinese è stato ucciso e 18 sono rimasti feriti in un attacco da parte di coloni israeliani nel villaggio di al-Mughayir, in Cisgiordania, il quotidiano Ynet ha riferito, in merito ai negoziati per la liberazione degli ostaggi, che i funzionari di Hamas hanno dichiarato al quotidiano libanese Al- khbar che: “ La leadership di Hamas ha informato i mediatori di non essere interessata ad ulteriori discussioni sull’accordo, finché non ci saranno progressi nelle sue richieste per la fine della guerra e il ritiro dell’esercito dalla Striscia di Gaza”.
Sempre l’agenzia palestinese Wafa ha riferito che “Oltre 29 persone sono state uccise e altre decine in un raid aereo su una casa a Gaza”.
Sul fronte del Mar Rosso, il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha reso noto, tramite un post su X, di “aver distrutto un missile balistico antinave lanciato dallo Yemen sul Mar Rosso dalle aree controllate dai terroristi Houthi. Non sono stati segnalati feriti o danni alle navi in transito. “Queste azioni sono intraprese per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure per le navi mercantili, degli Stati Uniti e della coalizione”.
Infine, papa Francesco ,nel messaggio inviato al network Al Arabiya in occasione della fine del Ramadan, ha sottolineato: “Dio è pace e vuole la pace. Chi crede in Lui non può che ripudiare la guerra, la quale non risolve, ma aumenta i conflitti. La guerra, non mi stanco di ripetere, è sempre e solo una sconfitta: è una via senza meta; non apre prospettive, ma estingue la speranza”.
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