di Federica Marengo martedì 26 marzo 2024
-All’indomani dell’astensione degli USA, sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che chiedeva il cessate il fuoco immediato e, dopo aver rilevato che Hamas ha respinto la proposta di compromesso degli Usa, chiedendo la tregua permanente, il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia, il ritorno a casa degli sfollati e un vero scambio di prigionieri, il Premier israeliano Netanyahu, ha ritirato la propria delegazione dai negoziati sulla tregua e il rilascio degli ostaggi in corso in Qatar, dichiarando tramite il suo ufficio: “La posizione di Hamas dimostra in maniera chiara che il movimento non è interessato a continuare le trattative e rappresenta una prova dolorosa dei danni causati dalla decisione del Consiglio di sicurezza sul cessate il fuoco a Gaza. Israele non si arrenderà alle richieste strampalate di Hamas e continuerà ad agire per raggiungere gli obiettivi della guerra”.
Tuttavia, secondo quanto riportato dal Times of Israel, il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, respingendo le affermazioni israeliane, secondo cui la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ,che chiede un cessate il fuoco, avrebbe avuto “un impatto immediato sui colloqui”, ha fatto sapere che “ i negoziati per una tregua a Gaza sono ancora in corso”, senza però riferire ulteriori dettagli.
Proprio a proposito di negoziati, il quotidiano egiziano,Al Arham , tramite social, ha fatto sapere che “Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukri, ha ricevuto oggi una delegazione del movimento Fatah per discutere gli ultimi sviluppi della situazione nei Territori palestinesi occupati”.
Sul fronte diplomatico, il ministro della Difesa israeliano, Gallant ,al termine dell’incontro con il segretario di Stato Usa Blinken, con cui ha discusso “degli sviluppi della guerra contro Hamas e delle operazioni militari necessarie per distruggere l’autorità militare e di governo di Hamas nella Striscia”, ha reso noto: “Ho sottolineato a Blinken che Israele non cesserà di operare a Gaza fino al ritorno degli ostaggi. Solo una vittoria decisiva porterà alla fine della guerra“.
Infatti, il portavoce dell’esercito israeliano ha annunciato che “L’aviazione israeliana ha attaccato oltre 60 obiettivi in tutta la Striscia, compresi tunnel ed edifici con militanti all’interno, come anche i siti di lancio da cui nella notte sono partiti razzi contro la città di Sderot, nel sud dello Stato ebraico e che le forze di sicurezza hanno operato a Khan Yunis, nel sud di Gaza, dove dopo aver fatto irruzione negli edifici utilizzati da Hamas, hanno scoperto una grande quantità di armi e attrezzature da combattimento”.
Più tardi, sempre il portavoce militare dell’esercito israeliano, ha reso noto che “L’esercito israeliano ha confermato l’uccisione di Marwan Issa, il numero 2 delle Brigate Qassam, ala militare di Hamas”,
spiegando che “Issa , la cui sorte è stata a lungo incerta ma che gli Usa nei giorni scorsi avevano dato per morto , è stato colpito in un raid mirato lo scorso 11 marzo mentre si trovava in un bunker a Nusseirat, nel centro della Striscia”.
Intanto, il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh,in queste ore in visita a Teheran , per incontrare i responsabili dell’Iran, durante una conferenza stampa , citata da Iran International, ha dichiarato: “Nonostante la risoluzione dell’Onu che chiede il cessate il fuoco a Gaza sia arrivata tardi e, ci potrebbero essere delle lacune da colmare, la risoluzione stessa indica che l’occupazione di Israele sta subendo un isolamento politico senza precedenti”.
Sul fronte umanitario, la Mezzaluna Rossa ha fatto sapere con un post suX che “L’ospedale al-Amal di Khan Yunis, nel sud della Striscia, ha “smesso di operare dopo che l’Idf ha evacuato la struttura e bloccato gli ingressi”, esprimendo “disappunto per il fatto che l’ospedale sia stato messo fuori servizio dopo che la comunità internazionale non è riuscita a fornire la protezione necessaria al proprio personale, ai pazienti e agli sfollati”.
L’esercito israeliano, però, ha ribadito di “aver cominciato ad operare nella struttura sulla base di informazioni precise di intelligence che indicano la presenza di terroristi sul posto”.
Infine, Hamas ha annunciato che sette persone sono annegate nella Striscia mentre cercavano di recuperare gli aiuti umanitari paracadutati in mare.
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