di Federica Marengo martedì 12 marzo 2024
-Nella 158° giornata di guerra in Ucraina, l’esercito israeliano ha fatto sapere che almeno 100 razzi sono stati lanciati in due riprese dal Libano verso le Alture del Golan, a nord di Israele, in risposta ai bombardamenti di Israele sul sud del Libano. Continuano ,dunque, gli attacchi di terra da parte di Tel Aviv sia sul fronte della Striscia di Gaza che fuori. Tutto ciò, mentre sembra aprirsi anche il fronte dello scontro con la Giordania, dopo le restrizioni stabilite da Israele sull’accesso dei fedeli mussulmani al complesso della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, durante il mese del Ramadan. Il ministro degli Esteri giordano, Safadi, infatti, ha detto che tali restrizioni stanno “spingendo la situazione verso un’esplosione” e che “lo Stato ebraico sta giocando con il fuoco”.
Intanto, il premier israeliano Netanyahyu, rivolgendosi ai delegati dell’ American Israel public affairs committee, riuniti a Washington, ha detto : “Apprezza profondamente il sostegno ricevuto dal presidente Biden e dall’amministrazione e spero che continui“, avvertendo : “Israele vincerà questa guerra, qualunque cosa accada” e per questo “l’Idf porterà a termine il lavoro a Rafah”, altrimenti Hamas si raggrupperà e riconquisterà Gaza”.
Secondo quanto riportato dal Times of Israel, Netanyahu, in tale circostanza sarebbe stato ancora più netto, affermando: “Non si può dire di sostenere l’obiettivo di Israele di distruggere Hamas e poi opporsi a Israele quando intraprende le azioni necessarie per tale obiettivo”.
Tuttavia, a detta di Politico, che cita quattro dirigenti americani a conoscenza degli orientamenti interni dell’amministrazione, il presidente USA , Biden prenderà in considerazione la possibilità di “condizionare gli aiuti militari a Israele, se procederà con un’invasione su larga scala di Rafah”, che nei giorni scorsi aveva indicato come una “linea rossa“. Politico inoltre spiega che “L’apertura del presidente Usa a compiere questo passo riflette le crescenti pressioni nel suo partito e le forti tensioni nel suo rapporto con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che ha rifiutato ogni tentativo americano di frenare la sua condotta della guerra con Hamas”.
Per l’intelligence USA, che ha realizzato il suo rapporto annuale, “L’opinione pubblica israeliana sta perdendo la fiducia nelle capacità di leader di Benjamin Netanyahu da quando è iniziata la guerra a Gaza”. Nelle prossime settimane potrebbero esservi “grandi proteste per chiedere le dimissioni del premier israeliano e nuove elezioni. Un governo diverso e più moderato, è una possibilità“.
Riguardo ai negoziati per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, il ministero degli esteri del Qatar ha annunciato che sta continuando gli sforzi per portare a un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, sottolineando che “la situazione sul terreno è difficile” e che, i colloqui proseguono al Cairo e a Doha.
A Bruxelles , nel frattempo, è stata scritta la prima bozza delle Conclusioni del vertice UE del 21 e del 22 marzo, che domani sarà al centro della riunione dei Rappresentanti Permanenti (Coreper II), in cui si legge: “Il Consiglio europeo esorta il governo israeliano ad astenersi da un’operazione di terra a Rafah, dove oltre un milione di palestinesi sta attualmente cercando sicurezza dai combattimenti e accesso all’assistenza umanitaria. Chiesta inoltre dai leader una pausa umanitaria immediata che porti ad un cessate il fuoco sostenibile”.
In merito, nel suo intervento nel dibattito sul prossimo Consiglio Europeo, la presidente della Commissione Von der Leyen ha detto: “Mentre parliamo, una nave sta salpando da Cipro verso il nord di Gaza. Trasporta il tipo più elementare di aiuto umanitario, che è anche quello più necessario oggi: il cibo, per una popolazione che si trova ad affrontare una catastrofe umanitaria”.
La portavoce di Open Arms, Laura Lanuza, intervistata dall’ ‘agenzia di stampa Afp, ha confermato: “La prima nave con 200 tonnellate di aiuti umanitari del gruppo non governativo Open Arms ha lasciato questa mattina il porto cipriota di Larnaca in direzione di Gaza: la nave utilizzerà il corridoio umanitario aperto dall’Ue”.
Riguardo alla situazione umanitaria a Gaza, il Vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha affermato: “Non è sufficiente l’aiuto che si lancia dal cielo” sulla Striscia di Gaza, “bisogna incrementare i camion che entrano dal valico di Rafah. Attualmente gli aiuti sono poche decine e non sono assolutamente sufficienti, dato che ci sono pochi alimenti si creano disordini”.
Sul fronte del Mar Rosso, invece, il ministero della Difesa italiano ha reso noto che “Nell’ambito dell’operazione militare navale Aspides dell’Ue nel Mar Rosso, la nave Duilio ha abbattuto due droni aerei in attuazione del principio di autodifesa”.
La nave , già dieci giorni fa, aveva sventato un attacco degli Houthi ,abbattendo un drone.
In merito, il ministro della Difesa Crosetto ha spiegato: “L’obiettivo dell’operazione Aspides è quello di difendere la libertà di navigazione e le rotte commerciali. Nave Duilio continua la sua attività, si precisa in una nota. La zona è diventata pericolosa, gli Houthi sono passati dagli attacchi ai mercantili alle navi militari. C’è una evoluzione continua delle modalità di attacchi. Anche questa notte gli attacchi sono stati condotti in modo diverso. Per questo Aspides è fondamentale”.
Le forze Usa avevano annunciato nella serata di lunedì di aver distrutto un drone subacqueo e missili balistici antinave in una serie di attacchi contro le posizioni dei ribelli yemeniti Houthi, i quali hanno risposto minacciando di “intensificare le loro operazioni nel Mar Rosso durante il Ramadan a sostegno della popolazione di Gaza”.
©Riproduzione riservata