di Federica Marengo giovedì 22 febbraio 2024
-Nella 139° giornata di guerra in Medio Oriente, l’ agenzia di stampa palestinese Shehab ha reso nota la notizia , poi confermata dalla radio pubblica israeliana Kan, che “Le forze israeliane hanno terminato le operazioni all’interno dell’ospedale Nasser di Khan Yunis ,nel sud della Striscia, e si sono ritirate oggi da quella struttura”. Durante tale operazione, l’esercito israeliano, ha trovato nel perimetro dell’ ospedale veicoli utilizzati da Hamas per lanciare l’attacco del 7 ottobre e anche automobili rubate in quella occasione in un kibbutz vicino e ha arrestato 200 palestinesi sospettati di aver partecipato a operazioni di Hamas.
Tuttavia, il ministro della difesa israeliano, Gallant nell’incontro con l’inviato della Casa Bianca Brett McGurk, ha affermato: “Amplieremo l’autorità data ai nostri negoziatori di ostaggi. Al tempo stesso l’esercito sta preparando la continuazione delle intense operazioni di terra”.
Intanto, secondo quanto riportato da Al Jazeera, un bombardamento israeliano ha colpito un edificio dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, che ospita sfollati nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, causando la morte di almeno una persona e il ferimento di altre, mentre i funzionari sanitari della Striscia , citati dall’Ap sul suo sito, hanno fatto sapere che “Gli attacchi israeliani hanno ucciso stanotte almeno 48 persone nel sud e nel centro di Gaza, tra cui 8 donne e 14 bambini”.
Sempre secondo Ap, stamane, invece, “Sette attacchi israeliani hanno colpito Rafah e uno di questi ha raso al suolo una moschea e devastato gran parte dell’area circostante”, così come un altro attacco “ha colpito una casa a Rafah che ospitava una famiglia, uccidendo almeno 4 persone, tra cui una madre e suo figlio”.
Per il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, quindi, le vittime palestinesi dall’inizio della guerra a oggi sarebbero 29.410.
L’agenzia di stampa Wafa ha poi riferito che “I coloni israeliani hanno attaccato il villaggio di Asira al-Qibliya, a sud di Nablus, in Cisgiordania, ferendo un uomo palestinese mentre lanciavano pietre e tentavano di incendiare una casa”.
In merito, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Tajani, intervenuto a un Forum dell’agenzia Ansa, ha dichiarato: “Stiamo dando indicazioni e tutto l’Occidente ha detto a Israele di stare attenti ai coloni estremisti che nel Westbank si comportano con una violenza che non è sopportabile”.
Quanto ai negoziati sul rilascio degli ostaggi e una possibile tregua, secondo il Wall Street Journal, che ha citato fonti egiziane, “Hamas è pronto ad accettare il rilascio di 3mila detenuti palestinesi in Israele in cambio degli ostaggi israeliani e che la discussione di un cessate il fuoco permanente cominci all’inizio di una tregua di 6 settimane. In questo caso ,se le trattative andranno avanti, continuerà il rilascio di tutti gli ostaggi”.
Dal G20, il capo della diplomazia brasiliana, Mauro Vieira, nella conferenza stampa alla fine dei lavori della riunione dei ministri degli Esteri , la prima della presidenza del Brasile, ha annunciato che i ministri degli Esteri del G20 si sono espressi per “l’apertura immediata di un accesso umanitario a Gaza che porti ad un cessate il fuoco”.
Nel Mar Rosso, nel frattempo, secondo SkyNews , che ha citato le forze armate statunitensi, “Una persona è rimasta ferita dopo che un missile degli Houthi ha colpito una nave mercantile di proprietà della Gran Bretagna nel Golfo di Aden. L’episodio è avvenuto dopo che 6 droni Houthi erano stati abbattuti dagli Usa e da un loro alleato nel Mar Rosso”.
Al riguardo, Al Jazeera ha fatto sapere che :“Gli Houthi dello Yemen hanno annunciato che le navi che sono interamente o parzialmente di proprietà di individui o entità israeliane e le navi battenti bandiera israeliana sono “bandite” dal Mar Rosso, dal Golfo di Aden e dal Mar Arabico” e che “ Il Centro di coordinamento delle operazioni umanitarie degli Houthi, agenzia controllata dal gruppo, ha inviato una dichiarazione agli assicuratori marittimi e alle aziende che operano nella regione, nella quale si precisa che sono vietate anche le navi di proprietà di individui o entità statunitensi o britannici, o che navigano sotto la loro bandiera”.
©Riproduzione riservata