di Federica Marengo lunedì 5 febbraio 2024
-Nella 122° giornata di guerra in Medio Oriente, in merito all’accordo mediato a Parigi tra Israele e Hamas per una tregua, nella quale liberare gli ostaggi e attuare un cessate il fuoco, Hamas ha fatto sapere di stare ancora valutando la risposta, sebbene per media come la rete Tv saudita Al-Arabiya, e gli israeliani Ynet e Jerusalem Post, il gruppo di miliziani sarebbe intenzionato a rifiutare, in quanto Israele non intende acconsentire alla richiesta di liberare un maggior numero di detenuti palestinesi.
Il premier Netanyahu, infatti, ribadendo che non farà un accordo “ad ogni prezzo” con Hamas, ha dichiarato : “Il nostro obiettivo è una vittoria completa su Hamas. Uccideremo la leadership dei fondamentalisti, quindi dobbiamo continuare a operare in tutte le aree della Striscia di Gaza. Non dobbiamo porre fine alla guerra prima di allora. Ci vorrà del tempo: mesi, non anni”.
Inoltre, il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, a proposito del leader di Hamas, ha detto: “La leadership di Hamas, compreso Yahya Sinwar, è in fuga. Passa da un nascondiglio all’altro e non riesce a comunicare con i suoi collaboratori. Sinwar non guida la campagna, non comanda le forze, è impegnato con i suoi compiti personali di sopravvivenza. Il capo di Hamas si è trasformato in un terrorista fuggitivo inseguito dai soldati. Negli ultimi giorni i soldati hanno trovato materiale significativo nei posti dove si trovava”.
Intanto, cinque combattenti curdi sono rimasti uccisi nell’attacco di un drone contro una base americana in Siria, mentre il comandante della Marina iraniana, Shahram Irani, ha fatto sapere che “L’Iran, la Russia e la Cina organizzeranno a marzo manovre navali congiunte con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza regionale” e che “anche altri Paesi sono stati invitati a partecipare all’esercitazione”, in quanto, “L’obiettivo più importante della Marina iraniana è quella di preservare e proteggere gli interessi e le risorse economiche del Paese”.
Riguardo alla situazione nel Mar Rosso, nuovi raid di Usa e Gb sono stati effettuati su Sanaa, in Yemen e Washington e Londra, in un comunicato congiunto, hanno fatto sapere di aver colpito “decine di obiettivi Houthi”.
Proprio questi ultimi, hanno criticato (critiche condivise anche dall’Iran) gli attacchi da parte di Stati Uniti e Regno Unito tramite lil loro portavoce, Mohammad Abdul Salam, che ha sottolineato la “resilienza” e il “graduale miglioramento” delle capacità militari del movimento dichiarando che “tali capacità non sono facili da distruggere”.
Sempre gli Houthi, tramite uno dei loro leader, Mohamed Ali al-Houti, politico yemenita, e cugino dell’attuale leader, Abdul-Malik al-Houti, in un’intervista a La Repubblica, hanno lanciato un avvertimento all’Italia, a capo della missione navale nel Mar Rosso, a difesa delle navi mercantili: “L’Italia diventerà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen. Il suo coinvolgimento sarà considerato un’escalation e una militarizzazione del mare, e non sarà efficace. Il passaggio delle navi italiane e di altri durante le operazioni yemenite a sostegno di Gaza è una prova che l’obiettivo è noto. Il nostro consiglio all’Italia è di esercitare pressione su Israele per fermare i massacri quotidiani a Gaza. Questo è ciò che porterà alla pace. Consigliamo all’Italia di rimanere neutrale, che è il minimo che può fare. Non c’è giustificazione per qualsiasi avventura al di fuori dei suoi confini. Essere classificati come terroristi perché sosteniamo Gaza è un onore e se gli Stati Uniti invieranno truppe nello Yemen, dovranno affrontare sfide più difficili di quelle in Vietnam”.
Immediata , la risposta all’avvertimento degli Houthi del Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, che,stamane, a margine dei Med Dialogues, ha detto: “Non ci facciamo intimorire dalle minacce degli Houthi. Noi difendiamo il traffico mercantile, non attacchiamo nessuno ma non vogliamo essere attaccati da nessuno. C’è una libera circolazione marittima: se ci saranno degli attacchi risponderemo difendendo le navi mercantili italiane. Questo deve essere molto chiaro. Non ci facciamo intimidire da nessuna dichiarazione degli Houthi, che sono un’organizzazione terroristica”.
Sempre il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, stamane, a La Spezia, è salito a bordo della nave Vulcano per incontrare l’equipaggio e per accogliere sessanta bambini palestinesi (e i loro accompagnatori) che necessitano di cure mediche specialistiche e che saranno assistiti dagli ospedali Bambin Gesù di Roma, Gaslini di Genova, Meyer di Firenze, Rizzoli di Bologna, Pediatrico Buzzi e Ortopedico Pini di Milano.
A margine dello sbarco dei bambini palestinesi, il Vicepremier e ministro Tajani ha dichiarato ai cronisti : “Speriamo presto nel raggiungimento di un cessate il fuoco che possa alleviare la situazione della popolazione civile sia palestinese che israeliana. L’Italia crede nella creazione di due Stati che si riconoscano reciprocamente”.
Poi, sulla situazione nel Mar Rosso, Tajani, ha sottolineato: “Non possiamo permetterci di non poter passare attraverso Suez perché il danno economico e alla competitività sarebbe altissimo”.
Il ministro della Difesa Crosetto , invece, in occasione del rientro di Nave Vulcano e del personale sanitario interforze al porto di La Spezia, ha scritto in una nota: “Diamo il benvenuto in Italia ai 18 bambini palestinesi e ai loro familiari, arrivati oggi a La Spezia, a bordo di Nave Vulcano della Marina Militare. Colgo l’occasione per salutare e ringraziare, a nome della Difesa, il personale medico del Qatar giunto oggi in Italia con Nave Vulcano, che ha collaborato con noi in questi mesi fornendo un prezioso supporto a bordo. L’instancabile lavoro della Difesa a favore di chi ha bisogno però non finisce qui. Nei prossimi giorni, infatti, con un volo speciale dell’Aeronautica Militare, verranno trasferiti in Italia altri bambini palestinesi dall’Egitto. Abbiamo inoltre dato disponibilità a costruire un ospedale da campo dell’Esercito per aiutare la popolazione civile che non è certo responsabile della guerra. In questi mesi avete fatto uno straordinario lavoro con passione e amore, rappresentando il meglio dell’Italia. Il vostro sacrificio, la lontananza dai vostri cari, è ripagato dal grazie da parte degli italiani e dalla consapevolezza di aver scritto una bella pagina di storia, da protagonisti”.
Nel frattempo, il segretario di Stato,USA, Blinken, è arrivato in Arabia Saudita, prima tappa del suo quinto viaggio nella regione dall’inizio della guerra ,nel quale si recherà anche in Qatar, Egitto, Israele e in Cisgiordania, al fine di incoraggiare una tregua nei combattimenti tra Israele e Hamas e per fare pressione su Israele, di cui ha ribadito “il diritto a difendersi”, affinché aumenti la consegna di cibo, acqua e medicine nella Striscia di Gaza.
Infine, l’Onu ha nominato oggi una commissione indipendente per valutare la neutralità dell’Unrwa nell’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre scorso e sulla sospensione dei fondi all’organismo delle Nazioni Unite, deciso da molteplici Paesi, l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha scritto nel suo Blog: “Mentre le emozioni che spingono a sospendere i finanziamenti sono comprensibili, la responsabilità politica deve guardare oltre le emozioni e considerare le conseguenze di un tale passo. Il definanziamento dell’Unrwa sarebbe sia sproporzionato che pericoloso. L’Unrwa ha ricevuto un compito molto difficile dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, anche da tutti gli Stati membri dell’Ue. L’agenzia dovrebbe fornire servizi pubblici di alta qualità e a basso costo in un ambiente ad alto rischio che impiega principalmente personale locale. Solo a Gaza 13 mila dipendenti locali, che sono essi stessi vittime della tragedia umanitaria in corso, stanno svolgendo un ruolo fondamentale nella distribuzione di cibo, acqua e medicine a 1,1 milioni di persone che soffrono di fame catastrofica e dello scoppio di malattie. Stanno anche fornendo un tetto a quasi un milione di sfollati in oltre 150 rifugi di emergenza e circa 23 mila visite mediche al giorno”.
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