di Federica Marengo martedì 23 gennaio 2024
-Nella 108° giornata di guerra in Medio Oriente, l’esercito israeliano ha completato l’accerchiamento di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, rafforzando la sua presenza all’interno, in quanto, come riferito dal portavoce militare, quell’area, è ritenuta una roccaforte della Brigata Khan Yunis di Hamas. Durante le operazioni, sarebbero state “eliminate decine di terroristi e l’esercito avrebbe preso possesso di magazzini di armi”.
La notte scorsa, poi ventuno soldati israeliani sono rimasti uccisi durante i combattimenti, portando a 200 il numero di militari di Tel Aviv uccisi.
Il Premier Netanyhau, ha commentato quanto accaduto, dichiarando: “Questo è stato uno dei giorni più pesanti dall’inizio del conflitto, ma non per questo Israele smetterà di combattere fino alla vittoria totale. Sono cosciente che la vita delle famiglie degli eroici soldati caduti cambierà per sempre. Io provo dolore per queste perdite e abbraccio i parenti dei nostri militari”.
L’esercito israeliano , quindi, ha chiesto ai residenti di sei rioni ad ovest della città di evacuare verso “la zona umanitaria di Moassi sul mare, “attraverso Al-Bahar Street”.
Intanto, mentre, secondo quanto riferito da una fonte egiziana anonima, Hamas ha rifiutato la proposta israeliana di un cessate il fuoco di due mesi , della liberazione di detenuti palestinesi dalle carceri di Israele e dell’autorizzazione per i leader di Hamas a Gaza di trasferirsi in altri Paesi, in cambio del rilascio degli ostaggi, ribadendo che non saranno liberati altri ostaggi, finché Israele non cesserà la sua offensiva e si ritirerà dalla Striscia, proprio alcuni ostaggi hanno raccontato davanti ad una Commissione della Knesset delle violenze protratte da parte dei miliziani di Hamas subite da donne e uomini nei tunnel sotto la Striscia.
Riguardo a pause umanitarie lunghe a Gaza, il portavoce del consiglio alla sicurezza USA, John Kirby, ha detto che: “Gli Stati Uniti sono aperti a sostenere lunghe pause umanitarie per il rilascio degli ostaggi e per la consegna di ulteriori aiuti a Gaza”, evidenziando come ieri sia stato “un giorno terribile per l’Idf in termini di perdite”.
Sempre , in merito agli ostaggi, il ministero degli esteri del Qatar, ha fatto sapere che “Sono state 11 le tonnellate di medicinali, comprese quelle per gli ostaggi, portate nella Striscia in questi giorni grazie alla mediazione di Qatar e Francia”.
In ambito UE, tornando sulla soluzione a due Stati, l ‘Alto Rappresentante europeo per la Politica Estera, Josep Borrell ,nella conferenza stampa al termine del Consiglio di Associazione Ue-Egitto, ha dichiarato: “Noi dobbiamo a cominciare a parlare in maniera automatica dell’applicazione dei due Stati. E una cosa deve essere chiara: Israele non ha alcun diritto di veto all’autodeterminazione del popolo palestinese, riconosciuta dalle Nazioni Unite”.
A proposito di Egitto, il Cairo, dopo le accuse mosse da Israele di scarsa sicurezza al confine di Gaza per il contrabbando di armi ad Hamas, ha invitato Israele a rispettare il trattato di pace e a cessare di diffondere “false accuse” secondo cui l’Egitto non sarebbe in grado di difendere i propri confini.
Ciò, mentre , secondo il ministero della Sanità di Hamas, i morti palestinesi dal 7 ottobre scorso a oggi sono saliti a 25.490 e ,per Unicef, che ne ha dato notizia su X, sarebbero più di mille i bambini ad aver subito la perdita di un arto a causa dei bombardamenti.
Quanto al Mar Rosso e agli attacchi dei ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran alle navi mercantili e militari occidentali, dopo una telefonata tra il Presidente USA, Biden e il premier britannico Sunak, in cui hanno ribadito entrambi “il loro impegno per la libertà di navigazione, il commercio internazionale e la difesa dei marittimi da attacchi illegali e ingiustificabili”, il Regno Unito e gli USA hanno compiuto nuovi raid congiunti contro gli Houthi nello Yemen. In merito, il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha sottolineato che Londra ha inviato “il messaggio più chiaro possibile” ed è pronta a continuare la sua azione militare per proteggere la navigazione nella regione.
Immediata, la reazione del ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, che dopo l’annuncio da parte degli USA dei raid, ha affermato: “Abbiamo mandato messaggi agli Usa, avvertendoli seriamente che gli attacchi congiunti con la Gran Bretagna contro gli Houthi in Yemen sono un errore strategico e minacciano la pace e la sicurezza regionali e causano l’allargamento della guerra a Gaza”.
Gli stessi miliziani Houthi , poi, dopo i nuovi attacchi da parte di Gran Bretagna e USA, hanno fatto sapere che: “ I raid di Usa e Gran Bretagna in Yemen non resteranno “impuniti”.
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